La corruzione favorita

Pubblicato il 30 gennaio 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Politici corrotti e corruttori del corpo sociale: ne è un esempio l’oscena proliferazione di slot machines e circuiti reali e virtuali di giochi d’azzardo che le normative messe in atto stanno consentendo. Riportiamo la denuncia della Rivista Valori su questa particolare forma di degrado sociale che i politici in parlamento hanno consentito (attendiamo smentite di quelli che si sono opposti o pensano di opporsi).

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COMUNICATO STAMPA Milano, 29 gennaio 2013

Roulette italiana

«Valori», mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità diretto da Andrea Di Stefano, è in uscita a febbraio con un dossier sulla ludopatia e sull’industria del gioco d’azzardo. Mettendo in fila numeri da capogiro e analisi allarmanti.

I giochi d’azzardo non assicurano allo Stato solo 8 miliardi di introiti. Ma anche costi sociali e sanitari, espansione della criminalità. Solo le ludopatie provocano alla collettività un danno tra 5,5 e 6,6 miliardi di euro. Senza contare i mancati versamenti Iva per 3,8 miliardi e il fatto che, in media, ogni italiano spende annualmente in gioco d’azzardo – e non in sviluppo del Paese –, 1.450 euro. Se consideriamo che l’Imu ci è costata 194 euro a testa, intitolare Gioco pericoloso il dossier di copertina non è stato davvero – questo no – un azzardo. Dal boom delle slot houses alle sale bingo, dai videopoker al gioco online, il dossier scandaglia meccanismi e conseguenze – dolorose – di un’economia che cresce fomentando compulsività e ludopatia. Un’economia promossa dalle istituzioni nazionali, che così guadagnano impoverendo i patrimoni delle persone e ingrassando la criminalità organizzata. Favorendo scientemente riciclaggio e usura, drammi familiari e imprenditoriali annessi. Ipotecando perciò il futuro. Una logica perversa cui si oppongono molte associazioni e i comuni, benché impossibilitati a reagire dall’attuale normativa…

Ma, oltre al dossier di copertina, Valori di febbraio offre molto altro: l’anteprima completa ai contenuti del numero si trova sul sito, con uno sguardo all’impaginato degli articoli principali. Qui sotto un piccolo assaggio dei temi d’apertura:
Nella sezione Finanza Etica
Da Saipem a Finmeccanica. Quando la reputazione si paga in Borsa – I recenti scandali che hanno investito le due compagnie italiane evidenziano ancora una volta quanto i sospetti di corruzione, vera o presunta, possano produrre costi imprenditoriali enormi. Per le società, così come per i loro azionisti.
Nella sezione Economia Solidale La (piccola) distribuzione della ricchezza – L’economia solidale passa per il negozio sotto casa. Parola di studi americani e indagini di “casa nostra”, che dimostrano come il benessere socioeconomico del territorio migliori in presenza di una rete commerciale formata di piccole attività. Da qui la scommessa del marketing territoriale contro la desertificazione commerciale in atto. Nella sezione Internazionale Argentina, processo al debito – La causa intentata dal fondo avvoltoio Nml riapre la ferita del default di undici anni fa. Ma a finire sotto lente, in realtà, è l’intero decennio dei Kirchner. Ne parliamo anche con Alejandro Olmos Gaona, che da anni denuncia: il governo si indebita e fornisce cifre false.

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