Adam Vaccaro
Le ruote di Gino
Sognava già l’anima bambina di Gino
travolta dal profumo di quelle olive
spremute da macine che ruotavano
ruotavano inesauste come i rulli
invisibili che comandano stelle
e quel moto di vita che spilla
il liquore divino – linfa di
amore che fa capire perché
un mestolo d’olio capochino
faceva di un pastore un re. E ho
anch’io sentito cantare quell’anima
mentre mi spingevi sul trespolo
delle ruote in festa del tuo universo
a fare mio l’alone del più intenso
odoroso di questo frantoio oramai
tuo trono in-fuso nel tuo cuore di
luce e moti d’anime e stelle – ‘sì
che il tuo braccio si fece voce, sali
sali, a farti inebriare della stessa mia
Giornale di poesia, trimestrale a cura di Marilena Cataldini, Arrigo Colombo (responsabile) Pierpaolo De Giorgi, Walter Vergallo |
In questo numero: Adam Vaccaro, Poesie |
Progetto grafico ed impaginazione di Anna Maria Contenti e Alessandra Tana |
Walter Vergallo, Per Adam Vaccaro: l’«adiacenza»,l’oltranza tra sinestesia e ossimoro |
N.75-76, gennaio-giugno 2014, Anno XVIII NS iscritto il 20/02/2006 al Reg. della stampa del Tribunale di Lecce col n. 919 direttore Walter Vergallo, Via Lodi 5 73100 Lecce, tel.0832-3176970832-317697 cell.366-4473744366-4473744 |
Poesie di Daniela Paladini Gianluca Martalò Wanda De Giorgi Salvatore Bello |
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ISBN: |
gioia che, per essere, non può restare
sola, deve farsi onda in altre anime per
averne liquore come queste macine che
ruotando ruotando su sempre nuovi semi
cantano ora per noi, fratello, sei un altro re.
Bonefro, 26 novembre 2012
—
Lina e la musica
Lina era la voce che di canto
colmava la strada bianca che
separava e univa le case col
suo fiume di latte e luce che
continuava a dire siamo qui
e cantava Lina a squarciagola
tutte le canzone di Sanremo
finestre aperte era la voce
che dava voce alla vita
di tutte le case intorno
come attonite e piegate a farsi
inondare da quel fiume acceso
che s’imponeva all’ascolto
come segno ardente di tutta
la musica che genera il mondo
Quel nastro si annodava in giugno
intorno al grande fuoco offerto a
Sant’Antonio sulla strada-santuario
tra fiamme e scintille e canzoni antiche
e nuove per noi i più piccoli del coro
barchette ignare che quei bagliori erano
succo di vita da custodire per la vita
nettare ora rappreso nella nostra anima
in perle d’ambra biglie d’un tam tam che
non smette di dire continua a stare qui
Milano, 4 marzo 2013
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Walter Vergallo
Per Adam Vaccaro: l’«adiacenza», l’oltranza; tra sinestesia e ossimoro
Scrittura integrale, quella di Vaccaro, nel duplice senso della tendenza a un intero sintetico di infinite particelle e della mobilità attribuita da Galilei ai corpi dei mondi fenomenici. Sintesi e movimento, che sono speculari alla difficile pratica del vivere, segnano (un codice itinerante dinamico metamorfico) e caratterizzano come imago identitaria le varie forme della scrittura in cui si è espresso per quasi quarant’anni l’Autore, nato nel Molise nel 1940 e da cinquant’anni attivo a Milano: la poesia e la critica letteraria.
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