No Tav, fiaccolata di protesta contro l’attentato al presidio di Vaie
Fabrizio Salvatori su “Controlacrisi “ di domenica 3 novembre 2013
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Un presidio del movimento No Tav a Vaie, in valle di Susa, e’ stato distrutto da un incendio divampato l’altra notte. Le fiamme, che sono state spente dai vigili del fuoco, si sono scatenate per cause ancora da accertare. Non e’ stato trovato alcun innesco, ma per gli esponenti del movimento No Tav “e’ doloso al cento per cento, perche’ la stufa e il frigorifero all’interno dell’edificio erano staccati da tempo”.
Gli attivisti sostengono inoltre che una delle bombole trovate in un gabbiotto a una decina di metri dalla struttura non fosse loro e che sia stata posizionata forse con l’intento che esplodesse a causa delle fiamme. La circostanza e’ al vaglio dei carabinieri, che stanno indagando sull’eventuale dolo e hanno acquisito i filmati di due telecamere, la cui analisi avverra’ nelle prossime ore.
Il movimento No Tav, che ha convocato una conferenza stampa davanti al presidio bruciato “per mano mafiosa”, sostengono ha indetto una fiaccolata per questa sera e chiede indagini rapide e a tappeto. “Quello andato a fuoco – ricorda il leader Alberto Perino – e’ il nostro terzo presidio dopo quelli di Bruzolo e Borgone di Susa, bruciati il 16 e il 23 gennaio 2010. Le indagini per entrambi gli episodi sono state archiviate, cosi’ come verra’ archiviata anche questa. Non abbiamo nessuna fiducia nella magistratura”. Dello stesso tono Ivan Della Valle, deputato del Movimento 5 Stelle che ha portato la solidarieta’ dei ‘grillini’ ai No Tav: “Ora – sostiene – il procuratore Gian Carlo Caselli organizzi perquisizioni alle 5 del mattino (come avvenuto per alcuni militanti no Tav, ndr) anche per questo episodio, altrimenti significa che la Procura di Torino ha due pesi e due misure quando si parla del movimento No Tav”. Solidarietà anche da Rifondazione del Piemonte.
Gli attivisti si dicono pronti a ricostruire il presidio, costruito nel 2010 con l’autorizzazione del Comune, una volta che l’area verra’ dissequestrata. “E’ stato per puro caso – sostiene Maurizio Piccione, attivista No Tav – che stanotte nessuno dormisse li’. Avrebbero dovuto esserci alcuni attivisti provenienti da Pesaro, ma avevano disdetto la partecipazione all’ultimo momento”.
Solidarieta’ al movimento No Tav e’ arrivata anche da politici storicamente avversi, come Stefano Esposito (Pd), per cui “chi ha bruciato il presidio e’ un delinquente”, e Osvaldo Napoli (Pdl), che pero’ non condivide la linea del Movimento 5 Stelle. Solidarietà rispedite entrambi al mittente con una dedica speciale:”Siete responsabili morali di quello che e’ accaduto”.