Evgenij A. Evtušenko, Se tutti i danesi fossero ebrei

Pubblicato il 3 settembre 2022 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

In nome di una Cultura del coraggio

Evgenij A. Evtušenko, Se tutti i danesi fossero ebrei, a cura di Lorenzo Gafforini, con un saggio di Francesco De Napoli, Prima traduzione italiana di Evelina Pascucci. Lamantica Edizioni, Brescia 2022, p. 243.

 Va segnalato il rilievo culturale di questa edizione di Evgenij A. Evtušenko, Se tutti i danesi fossero ebrei, opera teatrale curata da Lorenzo Gafforini e arricchita da un saggio di Francesco De Napoli, che con passione e un magistero derivante da decenni di studio dedicati al poeta russo, ne mette in rilievo i nuclei fondanti della sua poetica: la funzione di impronta pasoliniana, secondo la comune matrice gramsciana, di “una cultura coraggiosa, libera e controcorrente”.

Contro cosa? Sia contro le “croniche faziosità del politicume”, sia contro gli aspetti della “vita nella sua ordinaria mostruosità”, di quello che l’Autore del saggio chiama “assurdo reale”, “dato dai castelli di nequizie e di prevaricazioni a cui tacitamente sottostiamo nell’illusione di salvaguardare il nostro quieto vivere”.

Contro queste derive deve agire una cultura capace di riaffermare esempi concreti e scritture incarnate in energie di speranza, che non siano solo declamazioni retoriche, ma azioni resistenti a “barbarie, fanatismo, menzogna, ignoranza”.

Superfluo aggiungere quanto tali petizioni, attese e visioni siano oggi – nel degrado economico, sociale e culturale in cui siamo – attuali e necessarie. E all’opposto, quanto siano meschine e superficiali le critiche che non mettono al centro la terribile complessità di eventi e contesto, in cui si sono trovati Autori – come Pasolini e, a suo modo, Evtušenko – che anche da isolati, hanno provato a misurarsi con essa, a mani nude e a corpo intero.

Adam Vaccaro

3 settembre 2022

 

 

One comment

  1. Francesco De Napoli ha detto:

    Incisivo come non mai, questo limpido e lucidissimo intervento di Adam Vaccaro chiarisce in maniera inequivocabile il ruolo di Evgenij Evtušenko in oltre un settantennio di storia e cultura russa.

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