Giochi Intellettuali per Adulti

Pubblicato il 3 novembre 2014 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

L’arte è parte della vita che sogna l’immenso. Ma tutta la vita è arte dell’infimo che si fa infinito.

Adam Vaccaro

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Gianfranco de Palos

Giochi Intellettuali per Adulti

CATRAME

CATRAME – Legno di MDF+legno multistrato+midollino di bambù+ossido di ferro – cm 100x100x1,5 – anno 2012

Giochi intellettuali per adulti

Sono giochi intellettuali per adulti, le opere di Gianfranco De Palos. Sulla preferenza per il telaio quadrato, cerchi e linee, in rosso e nero, con l’avvento minimo di altri colori, tra cui il bianco, si innesta la leggiadria dell’ironia. Forme fondamentali, fino al cerchio con la croce con i bracci arrotondati, presente in molte culture antiche, rivelano una gioia di vivere, non scalfita dalle possibili interpretazioni diverse: è il gioco delle forme primarie della pittura, arricchita da inserti di scultura messi in superficie. Linee orizzontali, verticali, diagonali si dispongono a interrompere la campitura in catrame di colori forti, vivi, che ricordano altri giocosi artisti della storia dell’arte contemporanea, ma con una sigla assolutamente personale. Le pittosculture, con, ad esempio, l’innovativo elemento delle tendine, messe lì a velare/svelare, ma mai tirate a coprire il quadro, o la stoffa rettangolare a quadrettini, testimoniano di una leggiadria che emerge nonostante il rigore formale, negli anni venuto a perfezionare l’arte di De Palos, che si è via via rarefatta.

l colori creano un effetto di bilanciata armonia, di compattezza stilistica. Su tutti emerge, con la sua forza visiva, il rosso cui si aggiungono gli altri, come se la gioia avesse origine in un incubo spazzato via. La gravità e la grazia, per citare un ti- tolo di Simone Weil, coesistono e si bilanciano. Kandinsky da giovane, la forza di un Klein nel rispetto delle campiture di colore poi, o persino, nel segno lirico e in tutt’altro modus operandi Novelli, precedono, nella cultura che diventa arte propria, queste opere. l titoli di De Palos sono sempre evocativi: catrame farebbe pensare agli inciden- ti sulle strade, ma si rivela, nell’insieme, questa, una falsa pista, uno svarione.

Il segno idialettico dell’artista è sempre un elemento che alleggerisce la pesantezza del fare, come le trine a griglia, le tendine, le linee colorate. De Palos è un’eccezione felice nel mortifero panorama gestuale dell’arte contemporanea. Il doppio movimento dalla scintilla dell’ispirazione, che pervade l’insieme dei manufatti, alla pesantezza del fare dà un risultato felice e leggero. Così, in questi giochi intellettuali per adulti su tutto spicca la gioia di vivere di un artista felice che esercita il suo singolare talento in un rigore formale. Le antecedenti radici optical e costruttiviste si disfanno in lievi e liriche e quindi ironiche variazioni.

Pierangela Rossi

Gianfranco De Palos: Catrame

Quella di Gianfranco De Palos è un’arte di sintesi. Sintesi di tradizioni e dominante compositiva ed una trasposizione anche contrappuntistica di materie e materiali in un bilanciamento fra pittura e scultura, fra bidimensionalità e bassorilievo ed opere- oggetto. Materia, forma, colore, segno dialogano liberamente e con levità giostrandosi un primato visivo ad assetti variabili e dai con- trasti elementari ma forti. In ciò sta anche la sintesi di tradizione dalla materialità dell’informale in cui il catrame ha una lunga permanenza “timbrica”, al rigore astratto- geometrico del rapporto colore-forma che buca la bidimensionalità del supporto per farsi fatto plastico, danza di segni e va- lori cromatico-tattili ed in seguito larghe campiture di colori piatti e forti e saturi, principalmente due a forte risonanza vita- le il nero e il rosso, cui può aggiungersene un terzo, e via così a partizioni sempre più piccole, secondo ben precisi temperamenti cromatici e modularità. Vi è poi un’idea di centralità della visione con spinte centripete e centrifughe od un’idea di simmetria per diagonalità, e non solo a livello compositivo, ma anche nell’uso di fgure mediatrici, figure geometriche stabili: cerchio, triangolo, rettangoli. Tutto ciò converge in un’idea di eccesso temperato con l’inserzione di elementi allotropi come maglie, reti, plastiche, legnetti, di lontana ascendenza “araldica”, eredità della tapisserie surrealista e dal merzebild dadaista. Il “senso musicale” della composizione che tutto sottomette – non solo per la sintassi, ma anche per misura e ritmo – dà un risultato di pulizia formale ed di consonanza e forse anche di sublimazione emotiva dove i rossi i neri intensi potrebbero indulgere altrove. In questa ars combinatoria e traspositiva è l’ideapercezione che fa da padrone lasciando in secondo or- dine istanze ulteriori sia narrative sia simboliche, ed ogni richiamo a retro-mondi.

Amedeo Anelli

Scarica la presentazione con le opere scelte

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