Il Rito della Luce

Pubblicato il 16 giugno 2010 su Eventi Suggeriti da Maurizio Baldini

Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte

Il Rito della Luce

Piramide – 38° Parallelo

Solstizio d’estate 18 – 21 giugno 2010

Castel di Tusa (ME) – Castelbuono (PA) – Motta d’Affermo (ME)

30 poeti, 20 artisti e il fotografo Reza

saranno i protagonisti del rito

Mai come adesso il mondo ha bisogno di un

percorso di rinascita interiore

Antonio Presti

LA PIRAMIDE

Nei giorni del solstizio d’estate, il 20 e 21 giugno, dal tramonto all’alba, si celebrerà il Rito della Luce sull’altura di Motta d’Affermo.

Lì sorge la Piramide – 38° Parallelo, l’opera imponente di Mauro Staccioli alta 30 metri, la cui costruzione è durata ben 2 anni e mezzo, che sintetizza la coesistenza degli opposti. Questa geometria perfetta rappresenta un invito a meditare sul nostro destino di uomini in lotta tra immanenza e trascendenza, tra materia e spiritualità, e lancia il monito a non uniformarsi all’appiattimento morale di una società che – sottomessa alla dittatura del consumismo – ha smarrito ogni senso di bellezza, ogni ricerca di giustizia.

La Piramide, battezzata il 21 marzo 2010 dall’equinozio di primavera, è adagiata su un poggio privilegiato e guarda il mare, le isole Eolie e gli scavi archeologici dell’antica città di Halaesa.

La possente scultura si erge in asse perfetto sul 38° Parallelo, lo stesso sul quale, dalla parte opposta del pianeta, passa il confine tra Corea del Nord e Corea del Sud: in una ideale immagine speculare, attraverso la sacralità dell’Arte, la sua presenza simbolicamente vuole riequilibrare la tensione conflittuale di quel luogo. La struttura della Piramide, un tetraedro cavo, è stata realizzata con centinaia di lastre in acciaio “corten”, uno speciale materiale che a contatto con l’aria si ossida e assume un colore bruno intenso. All’interno, il centro della Piramide si completa con delle antiche pietre “ferrose”, ritrovate durante gli scavi di sbancamento e ricomposte in una spirale: sassi millenari corrosi dal mare prima che le acque si ritirassero dall’altura di Motta d’Affermo. La Piramide è, quindi, come nutrita dalla stessa terra rossa e ferrigna su cui sorge ed esprime la ricerca e il raggiungimento di un equilibrio. In questo connubio perfetto, voluto dalla natura, l’artista ha recuperato le due forze contrapposte: l’orizzontalità attraverso la spirale – che segna il ciclo vita/morte – e la verticalità dell’asse cielo/terra che dal centro della spirale si ricongiunge al vertice della Piramide. Una sintesi perfetta tra immanenza e trascendenza.

Per volontà della Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti, la Piramide sarà accessibile all’interno solo il 21 giugno di ogni anno, in coincidenza con il solstizio d’estate. Ancora una volta una scelta simbolica: il 21 giugno è infatti il giorno più lungo dell’anno in cui le ore di luce superano quelle del buio. Chi parteciperà annualmente al rito della Piramide sceglierà sempre il trionfo della luce. Nella volontà di Antonio Presti, infatti, c’è l’idea di ritualizzare l’apertura dell’opera coinvolgendo poeti, musicisti e danzatori, e di sancire un gemellaggio con le isole Eolie, ed in particolare con lo Stromboli, che con il suo triangolo di fuoco universale, si collega idealmente all’emergere della Piramide nel Parco di Fiumara d’Arte.(…)

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