Articolo su Canti e discanti

Pubblicato il 23 ottobre 2008 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Versione per il nostro sito di un articolo di Edoardo Tomaselli sulle tre serate del giugno 2008 al Cam Garibaldi, apparso nel luglio scorso sulla rivista di musica Amadeus.

Canti e discanti al Cam Garibaldi di Milano: Resistenza e critica della modernità

La musica sa aspettare: il compositore Giuliano Zosi nei primi anni ‘70 iniziò a lavorare a Demain encore, progetto di una cantata ispirata ai temi della Resistenza. Nel 1995 il progetto tornò a prendere vita in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della Liberazione: ma è solo alla fine dello scorso giugno che la cantata di Zosi, Demain encore, ha avuto la sua prima esecuzione assoluta dopo un lavoro di rimissaggio e revisione. Cornice è stata Canti e Discanti, rassegna in tre serate dal 6 al 25 giugno, organizzata dall’Associazione Milanocosa, che per suo dna ricerca l’incontro tra diverse espressioni creative – come nel caso della poesia e della musica – mantenendo però l’autonomia di ogni linguaggio. La prima serata ha visto alternarsi letture dei poeti Luigi Cannillo, Laura Cantelmo, Biagio Cepollaro, Franco Romanò, e una lettura scenica di Mariella Paravicini dell’atto unico di Bianca Maria Neri Storia privata di una donna qualunque.

La seconda serata si è svolta tra performances di poesia sonora (con Massimo Arrigoni, Nicola Frangione, Giuliano Zosi), e brani composti da Rocco Abate (Ma, chi sei tu?, su testo del poeta Giancarlo Majorino) e da Zosi (Sconfinata deserta landa su testo del poeta Adam Vaccaro).

Occorre sottolineare la cura con cui nella seconda e terza serata il TEMA Ensemble ha offerto splendide esecuzioni, grazie a tutti i componenti, da Alessandro Calcagnile, a Joo Cho, soprano; a Gianfranco Cerreto, tenore; a Gianni Bioccotino, flauto; a Rossella Spinosa, pianoforte.

L’appuntamento conclusivo è stato interamente dedicato all’esecuzione della partitura di Zosi sulla Resistenza. È stato lo stesso Vaccaro, anima di Milanocosa, a simbolizzare il senso di questi tre incontri della rassegna: un senso che si esprime nella parola “resistenza, da intendersi come un atteggiamento critico rispetto alla contemporaneità, e rispetto a ciò che nega la vita”.

Ed è in fondo lo spunto della cantata profana di Zosi che fonde la voce di un soprano, di un tenore, di un sintetizzatore Roland e nastro magnetico (con lo stesso Zosi al mixer e direzione di Alessandro Calcagnile), a uno sterminato arsenale di suoni campionati, preregistrati e mixati. con contributi eterogenei ispirati a vari paesi (Cecoslovacchia, Bulgaria, Italia, Polonia e Russia) che spaziano dai canti della resistenza partigiana alle testimonianze politiche, dalla voce di Hitler a quella del poeta Paul Eluard.

Risuona così la memoria musicale di un secolo caldo: il secolo delle guerre mondiali, delle deportazioni e delle dittature, ripercorso in una cantata che al di là del suo valore artistico e sperimentale, sottolineando l’importanza della Resistenza, ricorda i versi di una poesia di Brecht «Tuttavia non si dirà: i tempi erano oscuri/ ma perché i poeti hanno taciuto?»

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EDOARDO TOMASELLI

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