Fabia Genzovich
Fabia Ghenzovich è nata a Venezia dove vive, dividendosi tra il lavoro e la passione per la poesia. Ha partecipato a numerose antologie nazionali: ed. Lietocolle, Montedit, Anterem antologia del premio Lorenzo Montano,ed Il Filo: Territori. Ha partecipato alla prima biennale di poesia Officina della percezione Anterem ed. nel 2004 e nell’0ttobre del 2005 al Festival Veronapoesia, sempre per Anterem.
È interessata alla poesia e alle sue possibili contaminazioni e interazioni tra i linguaggi dell’arte e in particolare con quello musicale, come nel caso di Metropoli, performance che vede la poesia musicata in rap, presentato nel 2004 al Legrenzi live a Mestre (Ve), a Milano per la giornata mondiale della poesia, 21 marzo 2005, musicato dal compositore Berardo Mariani all’interno del progetto Poiein di Milanocosa e a Venezia eseguito con Matteo Casini, (chitarrista e cantante del gruppo rock/blues Rumori di fondo) giugno 2005 galleria Artlife, per Fragments evento poetico continuato. E’ socia di Milanocosa dal 2004.
Un volo più alto
Se fossero le nostre labbra
un solo bacio
perpetrato all’infinito
un solo senso
cerchio perfetto
l’istante e il suo ritorno
perpetuo flusso
nel vibrare del silenzio
colto e poi donato il bacio
un volo più alto
generato da cenere e fiamma.
Alchimie
Sui crinali dell’anima
corpi elettrici
bulbi piliferi in estensione
di occhi e mani inflorescenze
liquide corporali alchimie
e suoni e armonie
spazi senza tempo
i luoghi dell’amore
cristalli di fuoco dentro
***
Tra veglia e sogno
cammino capovolta
su selciati di stelle
Notte
Notte sei dilatazione
della mia ombra oltre porte
sonanti del giorno
presentimento che non ha
volto e confine
tu mi precipiti notte
nella faccia nascosta della luna
Babele/Babilonia
Quando sarà finito
questo caotico infosferico
pullulare d’alfabeti
quando tornerà l’era
ad un regno di silenzi
e la specie cadrà dall’alto scranno
come fosse in partenza predisposto
parole senza suono
saranno le polveri di Babilonia
Giochi di guerra
Bisogna capire il sistema
e mettersi in salvo
dissi prima di chiudere
nel cassetto le forze armate
del gioco sofisticatissimo
da tavolino.
In fuga
Fuga o vertigine di vuoto di un muscolo cardiaco
in contrazione?
Aritmie – idiosincrasie – alchimie
del corpo e della mente
sono anche le mie. Per ogni cammino intrapreso
per un incontro mancato
o l’altro casuale sempre
all’interno un ritorno
o riflusso furtivo d’acqua scura
– in fuga – di chi dentro
si sente braccato e sempre
un rovello e una voce
– da chi fuggi? Io sono l’ombra
sono io che ti guardo alle spalle.-
Minime galassie
Ombre di quotidiani sonni
cupi pensieri sullo schermo illusorio
matrix cerebrali scenari parrocchiali
parole morse d’artificio
Inviate il vostro nome indirizzo codice postale riceverete
tecniche e manuale
per acquisire personalità disinvoltura vasta popolarità
(oggi disponibile anche in Web)
Immagine di volti estetici
puri involucri
impietriti dall’assenza
Oh specchio specchio delle mie brame chi è il più bello del reame?
Istantaneamente
percepire
minime galassie
Indossare
L’UNIVERSO
Materia e non
Incolla le parole
graffia grida
soffia sussurra
fa e disfà
in duplice triplice
distinta ideazione
per contrapposto
centripeta vibrazione
d’un suono
disfacimento
di particelle
in profusione
materia e non
spazi vuoti
spazi pieni
e non
Luoghi senza tracce
Lo specchio al mattino conferma il rituale
d’ogni giorno ieri neutrale cede all’oggi
un giorno o un secolo dissolvenza
del tempo non spiega contorni celati
ordinari di una vita sospesa.
Sono donna di frontiera dico fiera
all’uguale mio riflesso non cerco
certezze IO sento e subito dell’azzardo
mi pento con rincrescimento dissento.
Niente di personale confini possibili
luoghi senza tracce un disvelarsi in noi
d’altre regioni anche quando vediamo
carne e ossa sabbia e sassi su fondali bassi.