Wilma Minotti Cerini
Testi inediti
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Con un commento di Laura Cantelmo
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La mia non rientra in una poesia concettuale, ma in una ricerca incessante di visione oltre il percepibile umano, nella tensione di avvicinarmi e enucleare il motore invisibile che muove le piccole e grandi cose della vita, e che all’umano è dato solo immaginare, mai di raggiungere e conoscere appieno. La poesia come forma che cerca di toccarne i bordi.
Wilma Minotti Cerini
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ENIGMI
Come le fratture di una rupe,
il mio corpo nasconde cicatrici
che la vita indifferente,
riverbera a piene mani,
in questo vivere fragile
tra esaltazioni e lame taglienti.
Eppure, da qualche parte,
dentro, c’è una fanciulla che danza,
che ride e batte le mani
al ritmo del tempo della giovinezza.
A volte il mio corpo dolente
la zittisce, ma regge poco la tregua,
perché all’interno risuona come eco
una melodia senza tempo ,e tu l’ascolti
come si ascoltava l’oracolo di Delphi
quando la Pizia risolveva enigmi.
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NUVOLE
Contemplo Il mondo delle nuvole
il vento le trasporta
le trasforma
scioglie i profili umani
in navicelle vaganti
a volte ritornano
sopra un orto immobile
lo guardano
poi se ne vanno.
L’indifferenza è di entrambi
mentre i pomidoro si tingono di rosso
senza scomporsi.
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OSCURITA’ E LUCE
Quando il raggio
obliquamente penetra
attraverso il vetro
è allora che le mie mano danzano
con il pulviscolo cosmico
scompongo, ma tutto si ricompone
nulla è volutamente un vuoto.
E allora mi sorge una domanda:
“Chi sono io?”
non un corpo che perisce,
forse l’idea che lo anima?
Forse una risposta esiste solo
nell’immaginare un pensiero
al di sopra del pensiero
una oscurità dalla quale proviene la luce
Una galassia sconosciuta è ciò che mi anima.
*
Arcobaleno negli occhi
Prendi il mio pensiero
e foggialo come fa l’artista
c on la creta, amami
come non hai ancora amato.
Ama la mia solitudine
la mia nostalgia.
Prendi dimora nel mio cuore
dove il cervello allunga sinapsi,
puoi entrare e rimanere quanto vuoi
perché lì è il luogo dove abita
la memoria di quello che siamo stati
quando, palpitando, salivamo
all’arcobaleno nei nostri occhi.
13 marzo 2018
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GABRIELE MANDEL *
Il cielo era lieve quel giorno
non poneva barriere alla vita.
Tu mi chiamasti
per dirmi della tua malattia
quella che non lascia futuro
io rimasi ammutolita,
già immalinconita,
ma tu : “ Buona è la malattia
che Dio mi manda, posso pregare
e pensare più intensamente”
Ti avrei abbracciato
con occhi lacrimanti
davanti all’altare della tua anima,
se non fosse il dolore terreno
a impiombare la mia.
Ora che tutto si è compiuto,
prendo tra le mani i tuoi libri
ritorni così vivo nella mia mente,
a ravvivare quell’affetto
che si ha verso il Maestro,
torni con la tua voce calma
come acqua di lago quando è calmo
come cielo sereno quando è sereno
con la tua spiritualità Sufi
che abbracciava il mondo intero
con quella tenerezza
che non imponeva nulla
a nessuno,
che mantiene le sue iridescenze
come una perla rara.
*Gabriele Mandel della Confraternita Sufi Jerrahi-Halveti in Italia
Nota Biobiblio
Wilma Minotti Cerini, vive a Pallanza–Verbania. Ha pubblicato: Poesia: La luce del domani; Alla ricerca di Shanti (Prometheus Milano 1993); La Strada del ritorno (Guido Miano, Milano 1996). Saggio: Caro Gozzano (1997); (Ediz. ENS Scritture. Teatro: Una questione di dosaggio (Ediz. ENS). Romanzo breve: “Rajana” (ediz. ENS Scritture 1998). Aforismi (Laboratorio delle Arti, Milano, a cura di Domenico Cara. È nell’Antologia “Poesie Mistiche Religiose, edizioni della Confraternita Sufi Jerrahi Halveti in Italia, diretta da Gabriel Mandel 2008 con due poesie. Racconto filosofico: I figli dell’illusione (Ediz Blu di Prussia, Piacenza 2008. Il romanzo: Ci vediamo al Jamaica, Albatros 2010, Roma.
Presente in: Storia della letteratura italiana, Dizionario autori italiani contemporanei – Poeti italiani scelti a livello Europeo, Ediz. Miano; con poesie: sistema Literary.it, in varie riviste letterarie. Senatrice dei Micenei. Vari premi di poesia, tra cui nel 2016 al Premio Lorenzo Montano di Verona.
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Nota di lettura
Poesia lontana da molte scelte espressive contemporanee, intrise di oscurità e concetti spesso autoreferenziali, quella di Cerini colpisce in alcuni casi per l’apparente candore e la linearità del dettato.
Invece, in “Enigmi” ci si rende conto che è la vita a scorrere tra i versi, nella sua complessità, nel suo mistero, nella fragilità insita nell’essere che si confronta con un’indifferenza ontologica che ne sottolinea la difficoltà e il dolore (“il mio corpo nasconde cicatrici”), pur non soffocando la fanciullesca gioia di vivere dell’Autrice, attenta alla musica interiore che ricerca risposte all’arcano dell’esistenza.
L’enigma che Cerini si pone in “Oscurità e luce” è quello fondamentale, degno della Sfinge di Edipo – “chi sono io?” – che si proietta in un altrove ispirato alla filosofia mistica dei Sufi dove “forse” è possibile ritrovare un pensiero che emerge dal mistero, dall’oscurità. Colpisce (e conforta, a mio parere), che la reiterazione del lemma “forse” dia voce al dubbio che, nella percezione del vuoto cosmico, tormenta l’essere.
Spiritualità profonda, ispirata dalla guida mistica del Maestro Sufi, Gabriele Mandel, che non impedisce un intenso vissuto dei sentimenti più umani, quale l’amore. Dedizione totale e fusione di cuore e mente con l’amato ( “Arcobaleno negli occhi”), in una condivisione della memoria profonda di “quello che siamo stati”, ricercando l’ascesi nell’unione che conduce entrambi alla verità.
Laura Cantelmo
Quella della Cantelmo è una lettura perfetta. La poesia della Cerini, vivaddio, è di quella che si distingue dal caos dell’arte “fringe”per dirla alla Mario Perniola. Complimenti!
Grazie, Salvatore. Sono una sostenitrice della comunicabilità della poesia, pur apprezzando alcuni “giochi” che pure sono ammessi nella lingua poetica. Ritengo che ogni forma espressiva, soprattutto oggi, non possa rinchiudersi in una nicchia, bensì abbia il dovere di aprirsi, senza atteggiamenti nazional-popolari.
Ringrazio Laura Cantelmo per la sua azzeccata nota di lettura su alcune mie poesie e altrettanto Adam Vaccaro per avermi voluto su questo bellisimo sito letterario col quale mi auguro di tornare ancora con altre poesie, non propriamente nichiliste come si usano ora, almeno sino a che avrò un barlume di ottimismo. Grazie a coloro che mi hanno letto e lasciato il loro commento, felice di essere con tutti voi. “Wilma Minotti Cerini