Nella fodera nello schermo
Le menti appiccicate sui cartelli pubblicitari sei metri per tre.
Città che chiudono le possibilità dietro le password
e non ricordano un piatto di minestra sul davanzale.
Città che stanno dentro i taxi quando non rientrano
nei suoni scritti per loro.
I clochard non si chiedono delle parole
di dove potrebbero venire (cucito nella fodera
il ritratto di una nascita lontana) la carta e l’inchiostro nel bidone
riscaldano i guanti bucati. Sotto il ponte con i cartoni
anche le polveri sottili tengono caldo.
Un piano sotto la metropolitana spande scintille
sulle toppe addormentate. Più sotto, più sopra e più attorno
resta il calco digitale di una città da rottamare
fino a casa, dentro casa sul tavolo della cucina:
il personal computer a rischio ketchup
la e-mail ha i suoi megabyte di peso
è il peso del lavoro che si mangia tutto (lascia giusto il ketchup)
non si scappa alla wireless.
L’ho aperta resistendo alla tentazione del cestino:
hanno detto che non si può più.
“Tutta quell’aria per te, adesso vediamo che fare, sai non è più come prima”.
Vedo la strada interrotta
e loro, la e-mail:
“bisogna essere proattivi, cogliere le dinamiche, entrare nel flusso”.
Chiedo: mio figlio è ancora mio figlio?
“Si certo, per ora… poi si valuta …
ci sono i nuovi mercati, bisogna spostare le risorse umane
sai, non è sempre possibile …”.
Spengo il pc, la luce bluastra che mi invade la pupilla.
Nella stanza accanto una risorsa umana (12 anni)
dorme dentro un prato azzurro.
Chiudo gli occhi, non trovo i ritratti:
dell’orario di lavoro lo schermo che buca, l’adsl rigurgita memoria
provenienza: ………..@alice.it (facce ignote)
scadenze tambureggiano la giornata avere il controllo
accedere per informarsi rappresentare dentro grafici, ore
impegno dietro altre tastiere (facce ignote) tradurre in fatturato.
Non li trovo, i ritratti:
del tempo libero sinapsi nel cellulare
stiamo dentro una carta sim di un contratto in offerta
mille sms gratis verso Tim amici targati: operatore Tim
(facce perse) giusto un TVB al mattino, per pranzo due 🙂
l’energia di una stretta di mano nella batteria del cellulare
endorfine liofilizzate nell’ultimo sms caldo nel sonno:
tastiera attiva → crea messaggio (1000 caratteri) → invia sms
→ rubrica → numero (
) inviato.
Ritratti: tastiera – schermo.
[…] Marco Bellini nasce in Brianza, dove ancora risiede, nel 1964. Dal 2006 si interessa di poesia e nel 2007 pubblica “Semi di terra” (LietoColle). Nel 2008 pubblica la Plaquette “Attraverso la tela” e per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia “Le parole”. Ha ottenuto discreti risultati in diversi concorsi (secondo classificato al concorso “Il lago Verde 2009, ecc…). Sue poesie sono presenti in diverse antologie edite da LietoColle e sulla rivista “Le voci della luna”. […]
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