Dal Lazzaretto – Luigi Cannillo
Dal Lazzaretto di Luigi Cannillo: Memoria e Identità in Versi.
Nota critica di Valeria Serofilli
Luigi Cannillo, con Dal Lazzaretto, pubblicato da La Vita Felice, offre ai lettori una raccolta poetica densa di significati e stratificazioni temporali, in cui passato e presente dialogano costantemente attraverso la parola poetica. Il Lazzaretto di Milano, celebre per la sua risonanza letteraria ne I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, non è solo un riferimento storico, ma diviene il fulcro di una riflessione più ampia sulla transitorietà dell’esistenza, sulla persistenza della memoria e sulle trasformazioni urbane e sociali.
L’autore si muove tra il dato storico e la dimensione personale, intrecciando il ricordo della Milano della sua infanzia con la coscienza di un passato più remoto, che ancora sopravvive negli spazi cittadini e nei suoi mutamenti. Cannillo non si limita a restituire un ritratto nostalgico o meramente descrittivo della città e del suo simbolico Lazzaretto, ma costruisce una poetica che è al tempo stesso evocativa e meditativa, capace di dare nuova vita a ciò che sembra destinato all’oblio.
Il Lazzaretto, luogo di reclusione e sofferenza durante le epidemie, si carica nella raccolta di una valenza più ampia: da spazio fisico si trasforma in un locus della memoria e dell’identità, un simbolo della fragilità umana e della sua capacità di resistere. Come nel Manzoni, questo luogo diventa il teatro di una dualità fondamentale: da un lato, il dolore e l’isolamento; dall’altro, la possibilità di riscatto, di salvezza e di riconciliazione con il passato.
Cannillo lavora su questa ambiguità attraverso immagini che mescolano luce e ombra, presenza e assenza, vita e morte. La memoria, in Dal Lazzaretto, non è mai solo rimpianto, ma una stratificazione di significati che continua a vivere nella città e nei suoi abitanti. In tal senso, si può leggere la poesia Figure in posa sulla spianata, in cui il poeta osserva il paesaggio urbano e ne coglie le trasformazioni nel tempo, facendo emergere un senso di continuità tra ciò che è stato e ciò che resta:
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