Intervista a Giorgio Linguaglossa
Phnon Penh, 18 gennaio 2010, ore 16 – Luciano Troisio
Sono tornato dal Quay Sisowath, alla Capitol Guesthouse, vicino al Monivong Boulevard, due ore prima del solito. Il tratto è di circa due chilometri. Uso dei motociclisti, in apparenza mendicanti, in realtà truffatori, che accettano un compenso soltanto doppio invece che quadruplo.
[Prima di partire alle 15 avevo visto alla Rai-international la visita del papa alla sinagoga, con quei barboni ebrei solenni e furbetti, concentrati sul loro Olocausto (mentre io qui sono ancora sotto lo shock del genocidio cambogiano; i morti oscillano secondo le stime tra 1.300.000 e tre milioni. Ho visitato ieri per la seconda volta i killing fields e il liceo S 21 delle torture a morte. Se ne parla poco, eppure è altrettanto terrificante della Shoà. Ricordo una discussione all’università, con una mia allieva che durante l’intervallo tra due ore di lezione mi aveva interpellato davanti al distributore di caffè riguardo al fatto che avevo detto che della Shoà si parla molto, mentre di Armeni e di Cambogiani (di cui gli studenti sembravano non sapere assolutamente nulla, nessuno parla. E che dire del puputan balinese commesso dagli olandesi nel 1907? Ma l’elenco dei misfatti sarebbe lunghissimo. Avendo fatto riproporre la questione in aula, la ragazza disse che la gravità della Shoà consisteva nell’essere stata commessa da europei, e non la vidi più a lezione.
Nyaungshwe (Lago Inle, Myanmar), 16 dicembre 09 – Diario di viaggio di Luciano Troisio
Ho passato una settimana a Nyaungshwe, cittadina del Myanmar, fresca, a 900 metri di altezza, punto di partenza per visitare il Lago Inle, lungo 22 chilometri e largo circa 10. Ci sono molti monasteri e pagode, i villaggi su palafitte sono 17, le coltivazioni di ortaggi e fiori galleggiano su un’acqua piuttosto bassa.
[Nota: Nyaung significa banano, forse anche bananeto; Shwe significa oro. Ecco perché molte pagode hanno un nome che inizia così. Credo che Shwe sia collegato al prefisso thai Suv che significa oro. Il nuovo aeroporto di Bangkok si chiama (traslitterato secondo le regole italiane) Suvannabumi che significa letteralmente “Terra d’oro”. (Le uniche nazioni asiatiche che usano l’alfabeto latino sono: Turchia, Vietnam e Indonesia. In tutti gli altri casi bisogna traslitterare alla meglio da altri alfabeti o ideogrammi).]
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