Lo schianto e la poesia
Davide Rondoni Si tira avanti solo con lo schianto White Fly Press, Lugo, maggio 2013 pag. 80 € 12
Ho letto di Davide Rondoni il libro di poesia “Si tira avanti solo con lo schianto”, pubblicato dalla nuova casa editrice Whitefly di Lugo; devo dire che l’ho trovato brillante, agile, leggero, felice nell’impiego dello zoom e delle immagini in presa diretta dal «reale», dalla cronaca, dalle biografie e dai privati della gente comune… è un libro democratico, nel senso che non fa atteggiare la «poesia» in un al di là elitario e olistico, che tratta della gente e con la gente, è un libro che si rivolge direttamente ai lettori chiamandoli per nome, senza iattanza né arie di superiorità, che chiama ogni cosa con il suo nome e cognome; direi, per assurdo che si tratta di un libro di servizio se non ci fosse di mezzo il governo di Letta (anch’esso di servizio), perché, sono convinto che la poesia sia soprattutto un servizio, uno svago e un intrattenimento, veloce ma non per questo effimero o inutile come molti intellettuali da vetrina balsamica invece ritengono che sia. In tal senso, Rondoni dimostra una spiccata capacità di far collidere i piani e i registri lessicali e retorici con una acuta sensibilità per le discontinuità e i salti semantici e semaforici… anche la periodizzazione in strofe delle poesie risponde a questa esigenza di far slittare i piani rappresentativi gli uni sugli altri e farli interagire, più per sommare che per dividere; con il che il risultato finale è un effetto di concentrazione e di concertazione delle diversità e delle differenze: insomma, si ha un di più di espressività senza che se ne vedano le giunture espressive e i nessi connettivi.
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