Poesia

A Sud del Sud dei Santi

Pubblicato il 10 settembre 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Dialoghi con l’altro mondo

Pubblicato il 6 luglio 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Eros e la nudità

Pubblicato il 4 luglio 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Una ghirlanda di calici pieni per un brindisi all’Amore

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MYSTICAL CARNALITY IN DE PALCHI’S PARADIGM

Pubblicato il 31 maggio 2013 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro
Proponiamo con piacere il saggio di NED CONDINI, MYSTICAL CARNALITY IN DE PALCHI’S PARADIGM, I capitolo del lavoro complessivo di analisi della poesia di de Palchi, condotto dal traduttore e studioso americano (nato a Torino nel 1940) dal titolo: SOLO UN DISTANTE MIRAGGIO DI ACQUE LIMPIDE – LA RICERCA DI DE PALCHI PER UNA INCORROTTA JUSTINE. Il saggio è dedicato alle Opere complete di Alfredo de Palchi, pubblicate la prima volta in Italia da Mimemis-Hebenon Edizioni, Milano 2006 con il titolo Paradigma. Le stesse Opere erano state peraltro tradotte e pubblicate in America da October House, N.Y. 1970, e da Xenos Books, Riverside, California, 1993-1999. Paradigma raccoglie poesie scritte tra il 1947 e il 2005 e relative a sei raccolte, da La Cupa Danza dello Scorpione (già inclusa in Sessioni con l’Analista, poi opportunamente raccolta autonoma) alle Ultime (quaranta poesie) e include sia una opportuna nota polemica dell’Editore Roberto Bertoldo, sia una preziosa introduzione critica di Alessandro Vettori. . Nella poesia di de Palchi, uomo e donna sono fonti congiunte di umori grevi e lampi divini emanati dall’oro del sesso e della creatività, che non smettono di intrecciare aliti purissimi di amore e afrori di sporcizia. E su questo crinale senza soluzioni la poesia di de Palchi si fa impervia e impietosa scrutatrice, che non smette di infliggere alla carne tutta la sua (im)possibile verità, non per autoflagellarsi e disperarsi lungo deflussi masochistici, ma per continuare a cercare l’unica nostra possibilità di salvezza, con e nella donna, anche se rimarrà – come sintetizza l’immagine ossimorica di resa resistente del titolo di Condini – Solo un distante miraggio di acque limpide.

La donna è tuttavia la centralità solare, l’energia vitale che consente di proseguire, anche se è immersa nelle stesse contraddizioni irresolubili dell’uomo, nello stesso incrocio inevitabile tra tensioni all’infinito e ignobile sprofondo nei deliri di potere dell’Io, che tende a sognare e perseguire domini e violenze anziché fratellanza, unica nostra possibile prateria liberante.

Una poesia che ci scuote e ci attraversa, per riemergere nella nostra carne e nel nostro spirito spesso devastati da modernità e post-modernità, per riproporre tra tanta poesia di carta inconsistente e superflua, la disperazione e l’orgoglio di rifondare un paradigma di senso e di utilità antropologica della propria parola.

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Lo schianto e la poesia

Pubblicato il 30 maggio 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Davide Rondoni Si tira avanti solo con lo schianto White Fly Press, Lugo, maggio 2013 pag. 80 € 12

Ho letto di Davide Rondoni il libro di poesia “Si tira avanti solo con lo schianto”, pubblicato dalla nuova casa editrice Whitefly di Lugo; devo dire che l’ho trovato brillante, agile, leggero, felice nell’impiego dello zoom e delle immagini in presa diretta dal «reale», dalla cronaca, dalle biografie e dai privati della gente comune… è un libro democratico, nel senso che non fa atteggiare la «poesia» in un al di là elitario e olistico, che tratta della gente e con la gente, è un libro che si rivolge direttamente ai lettori chiamandoli per nome, senza iattanza né arie di superiorità, che chiama ogni cosa con il suo nome e cognome; direi, per assurdo che si tratta di un libro di servizio se non ci fosse di mezzo il governo di Letta (anch’esso di servizio), perché, sono convinto che la poesia sia soprattutto un servizio, uno svago e un intrattenimento, veloce ma non per questo effimero o inutile come molti intellettuali da vetrina balsamica invece ritengono che sia. In tal senso, Rondoni dimostra una spiccata capacità di far collidere i piani e i registri lessicali e retorici con una acuta sensibilità per le discontinuità e i salti semantici e semaforici… anche la periodizzazione in strofe delle poesie risponde a questa esigenza di far slittare i piani rappresentativi gli uni sugli altri e farli interagire, più per sommare che per dividere; con il che il risultato finale è un effetto di concentrazione e di concertazione delle diversità e delle differenze: insomma, si ha un di più di espressività senza che se ne vedano le giunture espressive e i nessi connettivi.

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De Palchi: poeta senza aggettivi

Pubblicato il 16 maggio 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

TESTUALE – n. 51

Pubblicato il 27 aprile 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Pentagrammatici n.0-2013

Pubblicato il 18 aprile 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Vede luce e stampa il N. 0 del giornale “I pentagrammatici”, con lo stesso nome del Gruppo nato, coagulato e coinvolto dalla passione creativa e dalla curiosità umana e culturale, che contraddistinguono prima di tutto il suo iniziale promotore: Gianfranco De Palos, romano trapiantato a Milano, pittore e scultore. Per Gianfranco sono punti di partenza, pedane da cui provare a saltare nel cuore dell’essere qui e ora. Il che vuol dire da parte sua cercare relazioni, incalzare chi sente o ritiene consonante, in questa o quella forma espressiva, come nelle indagini e approfondimenti del poiéin che germoglia con o nei vari linguaggi.

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La forza della vita

Pubblicato il 21 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

PIERANGELA ROSSI

Zenit (Raffaelli, 2013)

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L’evoluzione delle forme poetiche

Pubblicato il 6 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

“L’evoluzione delle forme poetiche”
La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990-2012)
Edizioni Kairòs
A cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo.

La passione poetica assume le forme più svariate, anche divergenti. Ma ognuna, crediamo, possa dare contributi anche a chi non le condivida. Ritengo di poter estrapolare tale visione e apertura, oltre che dalla nota introduttiva posta all’inizio da Ninnj De Stefano Busà, dai testi e Autori selezionati e inseriti in tale volume antologico.

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