ALTRE TESTIMONIANZE DA L’AQUILA
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Lo scippo strozzino dell’Abruzzo terremotato
Nicoletta Forcheri
Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/2009/06/campi-profughi-in-abruzzo-nf.html
Un laboratorio per testare la palestinizzazione dell’Italia, per collaudare il (vecchio) concetto di “nuova frontiera” di un modello di sviluppo deleterio, che trasforma le persone, quelle considerate inutili, quelle che non collaborano né con banche né con multinazionali, né con i loro eserciti di funzionari burocratici, legali, giornalistici, in nuovi indiani o in nuovi profughi. Persone appartenenti a un modello di sviluppo che proprio perché un po’ arretrato, rurale e distante dalle grandi rotte commerciali della grande distribuzione, consumano di meno, magari alcuni nascondono le banconote sotto il materasso, e hanno ancora tanto “a gratis” dal territorio – troppo per il sistema – in una regione come l’Abruzzo, non servono, anzi disturbano. Persone normali, anzi umane. Artigiani, contadini, piccoli imprenditori, panettieri, macellai, cittadini che dal territorio sanno trarre tutto quel che basta per vivere dignitosamente, perché lo conoscono e perché lo rispettano, senza distruggerlo, e sanno metterlo in valore, come i vecchi indiani, i boscimani, i palestinesi. Come i nostri avi. Considerati concorrenza “sleale” dalle industrie agroalimentari, dalla grande distribuzione, dagli allevamenti intensivi tutto franchising con “sperma” modificato in mano, che non sopportano le bestie ruspanti, e da altre corporation che arruolano eserciti di esperti per “modificare” i pareri e gli atti legislativi UE a loro immagine e somiglianza.
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