L. Guidorizzi

Voci di Pace 4

Pubblicato il 17 dicembre 2023 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Voci di Pace 4

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Milanocosa cura questa rassegna di Voci che vogliono testimoniare, senza retorica e schieramenti di tifoserie acritiche, il bisogno di creare un’altra prospettiva umana rispetto alle derive sempre più gravi dell’orizzonte internazionale, in cui appare senza alternative uno stato di guerra assoluta (come definita da Cacciari), di distruzione totale dell’avversario, con logiche imperiali e sbocchi di terza guerra mondiale, che rendono patetico il sogno e bisogno umano di relegare nel macero della Storia la cultura di guerra per la cultura di Pace di una Fenice Resistente.

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Anticipazioni – Lucia Guidorizzi

Pubblicato il 15 febbraio 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Lucia Guidorizzi

Inediti

Con commento di Luigi Cannillo
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Nota di poetica
Questi testi inediti appartengono ad un mio nuovo progetto: un libro di poesie che si sviluppa intorno al rapporto tra la mia scrittura e quella di mia madre.
Riassumendo alcuni aspetti che considero importanti per la mia poetica posso dire che il primo libro che ho pubblicato s’intitola “Confini” e parte da una riflessione su come soglie e confini segnino la storia dell’uomo e delle sue relazioni. Penso che la poesia sia un’operazione necromantica e che consista nel far parlare i morti che ci abitano. Molti miei testi sono ispirati all’entropia e all’impermanenza e riflettono sul perenne divenire dell’Universo e sull’illusorietà della condizione umana. Lo studio del mito per me è importante in quanto offre un’occasione preziosa per ripensare la contemporaneità. La mia forma di rivolta nei confronti di un mondo che ci vuole catalogabili e controllabili consiste nella scelta di divenire forestieri. Entrare metaforicamente nella foresta è l’unico modo per mantenere intatto il proprio nucleo più profondo e vitale. Camminare in solitudine permette di accedere a una conoscenza che passa attraverso il corpo. La scrittura scaturita da lunghe camminate possiede una verità e un ritmo diversi da quella stanziale. Il corpo ha una memoria che fa affiorare conoscenze, esperienze ed emozioni che vi sono annidate. Se si lascia parlare il corpo non ci possono essere menzogne o mistificazioni. Altri temi per me importanti sono l’interazione tra luce e tenebra, tra silenzio e parola che corrispondono al pulsare del cuore (diastole/sistole) o all’inspirazione/ espirazione dei polmoni: da questa alternanza scaturisce il ritmo della scrittura. Penso che la poesia debba operare sempre un oltrepassamento per educarci, conducendoci fuori da noi stessi.

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