Cannillo

Dopo PoesiArte – Quintocortile 2017

Pubblicato il 25 giugno 2017 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Dopo PoesiArte – Quintocortile 2017

Testi commenti e immagini

di

Adam Vaccaro, Claudia Azzola, Laura Cantelmo, Giancarlo Majorino,

Cristina Annino, Annamaria De Pietro, Fabio Franzin, Guido Oldani,

Franco Buffoni, Maddalena Capalbi, Luigi Cannillo, Amedeo Anelli,

Filippo Ravizza, Giancarlo Pontiggia, Sebastiano Aglieco, Beppe Mariano

Rinaldo Caddeo, M. Carla Baroni, Marta Rodini,

Gabriella Galzio, Anonimo, Citazioni.

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A conclusione delle due giornate di PoesiArte – Quintocortile 2017, due righe di compiacimento per l’atmosfera prodotta dai vari contributi, in gran parte rispondenti alle sollecitazioni della proposta (ripresa qui sotto), che intendeva connettere devastazione linguistica e falsificazione di sensi politici, sociali e culturali. Ancora una volta, anche in questa XIV edizione, abbiamo prodotto un evento di condivisione intensa di ricerca, tra pensiero critico e poesia, tra creazioni d’arte e momenti musicali, tra tensioni e testimonianze di complessità e totalità. Termini ricorsi spesso nei testi e negli interventi.

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Anticipazioni – Franco Buffoni

Pubblicato il 1 ottobre 2016 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni

Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni

Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Franco Buffoni

Inediti: Dall’odore che hanno le reti da pesca; Questa pioggia svizzera; Di quando ci incrociammo nel 2001; Moderni boscaioli; Incidente sul lavoro.

Con un commento di Luigi Cannillo

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La mia genealogia “tematica” è più appenninica che lombarda, o meglio, è giuliano-friulana con Saba e il primo Pasolini, poi bolognese, quindi passa per la Perugia di Penna per giungere alla Roma di Bertolucci. Mi è lecito schematizzare in questo modo: Saba-Pasolini-Penna-Bertolucci vs Sereni-Erba-Risi-Giudici-Raboni? Forse sì. Ma tentando una conciliazione, grazie alla definizione di poetica che proprio il codificatore di Linea lombarda, Luciano Anceschi, ci ha lasciato: “La riflessione che gli artisti e i poeti compiono sul proprio fare, indicandone i sistemi tecnici e le norme operative, le moralità e gli ideali” è la poetica. Ecco allora che, se le mie moralità e i miei ideali si trovano maggiormente a proprio agio nella linea appenninica, i miei sistemi tecnici e le mie norme operative – la mia officina, insomma – rimane saldamente legata a “quella faccenda di laghi e di discorsi in un gran parco verdissimo” che è la poesia in re, prosciugata e scabra, dei miei maestri lombardi, Sereni in primis. Non a caso, forse, anche geograficamente, oggi io sono un lombardo che vive a Roma.

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Sorsi di saggezza

Pubblicato il 1 settembre 2016 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Sorsi di saggezza

La filosofia del tè di Giorgio Linguaglossa, Ed. Ensemble, Roma, 2015

Per una riflessione a tutto campo sul pensiero e la condizione umana si può effettuare una forma di spostamento, un’invenzione concettuale e creativa che ci dislochi  in un luogo e un tempo immaginario nel quale situare avvenimenti e figure. Questa è la strada che compie efficacemente Giorgio Linguaglossa nel suo La filosofia del tè, una serie di testi che, narrando, percorrono come sentieri diversi campi del pensiero attraverso la relazione maestro/discepolo, cioè il nucleo essenziale della trasmissione della conoscenza.

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Galleria del vento

Pubblicato il 20 maggio 2014 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro
Galleria del vento

di Luigi Cannillo

Questa nuova silloge è certamente un punto di arrivo di tante tematiche sperimentate in questi anni dal poeta; tuttavia questo traguardo, è soprattutto il risultato di una corsa che non ha solo valenza letteraria ma esoterica e risponde ad libitum ad alcune tematiche esistenziali rielaborate lungo quasi un decennio dalla morte della madre, nei cui engrammi sono visibili i simboli di piani astrali, ascendenti, su cui il poeta costruisce la tessitura umana.

Ovviamente, è nella seconda sezione, quella intitolata ai Dodici segniche queste ricezioni si avvalgono di una metodologia secondo un ordine legato al loro significato cosmologico. I segni zodiacali entrano allora dentro la silloge in prismi di luce che investono tangenzialmente la prima sezione che è la più sofferta ed è chiave di volta delle altre: L’ordine della madre.

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