A. Vaccaro

Angelo Gaccione – Manhattan

Pubblicato il 9 gennaio 2022 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

Angelo Gaccione

Manhattan – Racconti minimi per il teatro

Ed. Atelier Onesti, 1995 – Pagg. 98 Lire 15.000

Pubblicato sulla prima pagina di “Odissea” sabato 8 gennaio 2022

https://libertariam.blogspot.com/2022/01/manhattan-diadam-vaccaro-adam-vaccaro-t.html

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MANHATTAN

di Adam Vaccaro

Tra i libri di Angelo Gaccione, questo Manhattan (scritto tra il 1990 e il 1991 e pubblicato nel 1995 da Atelier Onesti) mi era sfuggito, e a leggerlo dopo quasi 30 anni dalla sua stampa, è stato come aprire la porta per uscire ed essere investiti da una ventata impietosa che apre insieme al cappotto, solchi tra i capelli e le idee che ognuno di noi cerca di mettere in ordine, nel trambusto incessante di questi ultimi decenni.

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Laura Cantelmo, Cuore di nebbia

Pubblicato il 6 gennaio 2022 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Laura Cantelmo
Cuore di nebbia e altri paradisi
Puntoacapo Editrice, 2021

Con Laura Cantelmo si sono sviluppate, nel corso di alcuni decenni, dentro e fuori Milanocosa, un’amicizia e una conoscenza profonde, per cui posso parlare di fratellanza/sorellanza, ancor più esaltate nel corso del mio coinvolgimento nell’editing del suo libro precedente, Geometrie scalene. Una occasione che mi ha evidenziato la sua rara qualità, quella “saggezza dell’umiltà” sollecitata da Eliot.
È un punto che non è un corollario, ma un postulato costitutivo del teorema espressivo di Laura, plasticamente rappresentato dai tre vertici del triangolo evocato da Geometrie scalene – che sappiamo può essere ottusangolo o acutangolo, simbolo di ottusità o intelligenza –, e che risalta anche in Cuore di nebbia. La capacità di contatto con la propria fragilità è certamente uno di tali vertici, adiacente al polo di prima evidenza e senso: uno sguardo freddo e lucido sulle ignominie del mondo contemporaneo, alias dei poteri che incarnano la sua Gorgone-Medusa. Uno sguardo che traduce a tratti in secco sarcasmo il proprio pensiero critico, fino a far ricordare Marziale, come scrissi nella prefazione a Geometrie scalene.
Ma davanti a tale presa d’atto, non c’è ripiegamento piangente, perché scatta il secondo vertice innervato appunto, nella propria fragilità, fatta fonte e azione re-attiva, di una umiltà non recitata di chi sa spogliarsi e ridurre le supponenze dell’Io per farsi fonte di energie rinnovate, e che pochi sanno praticare. Credo che la capacità creativa non solo di Laura trova energie, quanto più l’Io è realmente depotenziato, e che in Cuore di nebbia e altri paradisi è accentuato anche per l’insorgenza della pandemia, svolto tra due polarità simboliche, cuore e nebbia.
Con “tra le mani libri, fonti di pensiero”, “l’uomo chiede aria alla notte insonne,/ si muove a tentoni lungo transenne/…/verso il delta folle dell’ignoto futuro”(P.9). “Eppure”, resiste il sogno “di una rosa sontuosa”(pp.13-15) di vita umana, incarnata in donne e uomini che resistono alle “potenti fauci della Gorgone”(p.23). E se la “Nebbia” rende “Venere irraggiungibile…tra vanità e macerie senza meta, senza pace…la nostra croce”, l’imperativo etico è non smettere di “Cercare il paradiso nella terra”(p.27), perché “anche le stelle dicono di uomini e di donne,/ della terra tradita, di nuvole e madonne.”(p.73)
Con queste poesie risalta il terzo vertice di senso antropologico. Che genera ricerca incessante di Guide e Appigli di Rinascita, articolata tra referenti di cultura alta, tempi di storia antica e recente, ma anche in persone comuni della propria esperienza di vita, comprese nodose mani contadine, e poi luoghi, che vanno da quelli quotidiani, luoghi del cuore del Ticinese e di Milano, o di Paesi amati come Grecia e Palestina, fino a orizzonti azzurri, in una insaziabile ricerca di alimenti della propria volontà di resistenza vitale, sintetizzata dalla ripetuta congiunzione avversativa, Eppure! Tra i termini ricorrenti del libro.
Quanto fin qui evidenziato mostra un intreccio adiacente, che è di pochi, tra Laura Persona e Laura Soggetto Scrivente. E i tre vertici enucleati sono una personale ricreazione di percorso dantesco, che sappiamo è nel segno del numero tre. E non è casuale la partecipazione di Laura al progetto di quest’anno di Milanocosa per Bookcity, A partire da Dante.

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Google-Il nome di Dio – Letture2

Pubblicato il 4 gennaio 2022 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

Sono onorato e ringrazio di questa nota di lettura dedicata da un decano della poesia contemporanea, quale Antonio Spagnuolo, al mio ultimo libro, e pubblicata oggi sul suo poetry.blogspot.com
A.V.

http://antonio-spagnuolo-poetry.blogspot.com/

martedì 4 gennaio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = ADAM VACCARO

**Adam Vaccaro : “Google-Il nome di Dio” – Ed. puntoacapo – 2021 – pagg 104 – € 15,00

Siamo precipitati in uno spaccato di tempo in cui la storia che l’umanità va scrivendo è diventata frammentazione in/volontaria di futili ideali, schegge di morale, incrostazioni di illusioni, alienazione di cultura.
Orientamenti e frequentazioni vanno verso l’asservimento al dio danaro, fuori da ogni vincolo, trascurando inevitabilmente la ricomposizione del bagaglio che distingue il ritmo incalzante dei sentimenti.

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Google-Il nome di Dio – Lettura1

Pubblicato il 1 gennaio 2022 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Alfredo Panetta su

GOOGLE – IL NOME DI DIO

Adam Vaccaro, Puntoacapo Ed., 2021

Ogni epoca storica ha le divinità che merita, ci ammonisce Adam Vaccaro nella sua ultima, vibrante raccolta di versi dal titolo eloquente: Google- il nome di Dio. In una fase di acclarata decadenza del capitalismo non potevamo che guadagnarci un Dio apparentemente minore, quale la Rete-di-recinzione-Internet dalla quale nessun umano potrà più sottrarsi. Frutto di quella Tecnologia che secondo molti filosofi e artisti è diventata ormai padrona assoluta delle esistenze individuali. Adam Vaccaro, intellettuale e poeta che da decenni cerca di dare alla parola una significativa valenza etica, ci regala una bella raccolta che scoperchia le carte della fragile modernità nella quale siamo tutti artatamente immersi. E senza tanti giri di parole Vaccaro assume una forte posizione politica contro il potere costituito, laddove la massa si prostra in atteggiamento adulante (“Ruota ruota Drago tra i Monti/ prima di azzannare i nostri conti”). Massa che inconsapevolmente si fa ammansire dai fantastici like su facebook, strumento di un potere invisibile ai più ma non all’occhio allenato del poeta (Volano avvoltoi su di noi/ come fossimo carogne). Necessaria quindi la presenza dell’artista che dispone di quella che forse è l’ultima arma salvifica (Una lingua aliena che sappia dire ancora di te e di me).

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AUGURI 2022

Pubblicato il 8 dicembre 2021 su Senza categoria da Maurizio Baldini

AUGURI 2022

Milanocosa

SASSI  E SCALE

Se un sasso 

ferisce il tuo passo 

tu fanne canto momento 

e moto verso un salto più alto

Adam Vaccaro 

Laura Cantelmo – Cuore di nebbia

Pubblicato il 12 novembre 2021 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

Arci Bellezza
Via Giovanni Bellezza 16/a – 20136 Milano
https://arcibellezza.it/

Lunedì 22 novembre ore 19,00

Associazione Culturale Milanocosa
In collaborazione con puntoacapo Editrice

Presenta
A cura di Adam Vaccaro

Cuore di nebbia
e altri paradisi
La nuova raccolta di
Laura Cantelmo

Intensa resistenza umana e ricerca di voce, identità e senso,
continuano anche in questo libro dell’Autrice,
in un contesto che tende a ridurli a ombre

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Dialogano con l’Autrice
Mauro Ferrari e Adam Vaccaro

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A partire da Dante – Online e In presenza

Pubblicato il 1 novembre 2021 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

La Presenza di Dante a 700 anni dalla morte.
Testimonianze di voci contemporanee.

Progetto proposto da Rinaldo Caddeo e sviluppato da un intenso lavoro collettivo, con ricchi contributi corredati da voce e apporti visivi e sonori di B. Gabotto e G. Guidetti. Sono contributi ri-creativi dedicati non solo a Dante Poeta, ma anche alla sua visione critica, letteraria e sociale, che a 700 anni dalla morte sono per noi presenza viva rispetto ai complessi problemi che affrontiamo oggi, appunto, A partire da Dante. (A. Vaccaro)

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Adam Vaccaro – Google, il nome di Dio

Pubblicato il 29 ottobre 2021 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

La nuova raccolta poetica

Adam VACCARO
GOOGLE – IL NOME DI DIO
In quattro quarti di cuore

Prefazione di Massimo Pamio
Postfazione di John Picchione

sta per essere pubblicata da puntoacapo Editrice. Con l’occasione, l’Editore sta già effettuando la Prenotazione delle copie con invio gratuito e due euro di sconto sul prezzo di copertina, VALIDA FINO AL 30 novembre 2021

Il libro, oltre ad analisi di Massimo Pamio e John Picchione, è corredato dalla nota in aletta del Direttore Editoriale, Mauro Ferrari, di cui segue un breve stralcio:

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Anticipazioni – Alessandro Cabianca

Pubblicato il 15 ottobre 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Alessandro Cabianca

Quattro inediti
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Nota di lettura di Luigi Cannillo

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Nota di poetica
Concepisco la poesia non come ispirazione ma come visione del mondo, in cui quindi ogni singola poesia è concatenata alle altre in una struttura che fa di ognuna un piccolo passo nella progressione di una costruzione, o decostruzione, del reale. Nei testi che seguono, si può intravedere poco il rapporto con tutti gli esseri, non solo gli umani, animali, piante, oggetti, luoghi, fonti dei processi di “germinazione” e di costruzione progressiva di ogni mio testo, a partire da una parola, da un verso o da una atmosfera precedente. Come pure da un evento, da un contesto, dall’immaginifico creativo che ci viene dalla cultura o dalla storia o da personaggi che hanno segnato tracce su cui la società si è evoluta. E che sia il lettore a valutare come in questi quattro testi agiscono queste mie argomentazioni,

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Peter Russell – Vita e Poesia

Pubblicato il 13 ottobre 2021 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Peter Russell – Vita e Poesia
A cura di Wilma Minotti Cerini
Edizioni Il Foglio, Piombino (LI), 2021, pp.871

Adam Vaccaro

È un libro persino delimitante nomarlo così, non solo per le sue dimensioni di quasi 900 pagine, perché è un’opera che è un immenso atto di amore per una poesia sentita e vissuta come inscindibile dalla complessità e totalità della vita. Il che implica una dedizione che coinvolge tutti i sensi, compreso quello del sacro. Wilma Minotti Cerini costruisce in effetti una sorta di altare, nominalmente dedicato a Peter Russel, ma che va ben oltre, verso la pur “piccola famiglia di poeti” – ricorda Giuseppe Conte nella sua nota in aletta – “che hanno una tempesta di contenuti, visioni, e che ambiscono a far passare attraverso la propria poesia una complessa, colta, alta, nobile, combattiva concezione della cultura e del mondo”. Una famiglia di “poeti che ci comunicano vitalità e speranza nella disperazione: come Blake, e Whitman, come Pound e D.H Laurence”.
In questo libro oceanico, rispondente al titolo, di vita e poesia, Wilma ha immesso non solo i testi e le opere di Russell, ma le sue radici culturali alimentate “sia dal mondo classico greco-romano, come dal Vangelo piuttosto che …dagli scritti vedici della Upanishad indiane” e dalle “più svariate forme di civiltà…A tutte era interessato, approfondendo e comparando la storia, la filosofia, la poesia”, lungo la storia dai tempi più lontani a quelli contemporanei, attraversandoli con impegno e partecipazione anche personali, come nell’ultima guerra mondiale. “Peter era assetato di conoscenza”, sintetizza L’Autrice nella sua introduzione, attraverso “la padronanza di varie lingue” (compresi il Parsi musulmano ed Ebraico), viaggi e spostamenti dall’America all’Europa al Medio-Oriente (dove in Persia prima dell’avvento komeinista, insegnò Filosofia all’Accademia Imperiale di Teheran). Ma, aggiungo, al versante umanistico e letterario occorre unire quello scientifico, talché a Russell corrisponde l’immagine dell’Uomo Vitruviano di Leonardo, teso a incarnare la tensione alla totalità di tutte le discipline, che va oltre la superazione tra le due culture e sintetizzata da lui in termini esemplari: “Poesia per me…è la rappresentazione del Tutto in ogni cosa”.
Il suo percorso trova poi il porto finale in Italia, prima a Venezia e poi in Toscana, e direi non a caso. Perché qui riconosce il “Paese (più, ndr) confacente a se stesso”, costruito in tempi e luoghi che avevano generato Virgilio, Dante e Petrarca”, modelli unici e insuperabili. Modelli da cui trae l’apertura al mondo, e che gli consente accenti critici, come in un intervento pubblico del 1990, verso un mondo in cui “il danaro viene prima delle persone”. Accenti conditi di sapienza anche autoironica e sarcastica rispetto alle condizioni sociali in cui opera il poièin, il fare poesia. È uno status, nel quale chi “lavora” con un compito assegnato, vede il poeta come senza professione, per cui è giustificato non retribuirlo dal momento che il suo “oggetto” non ha alcun “valore monetario”. Resoconto rafforzato da “poeti e poesie che non hanno nessun valore”, di “esempi…di egoismo”, o di patetici egotismi, Russell non manca di citare che poi ci “sono altri che hanno un certo seguito, per motivi politici anziché poetici”. Oltre ai molti per i quali “La poesia è diventata un hobby, come il collezionismo o l’allevamento dei canarini”.
. In questo quadro dominato dalla logica del danaro, “Potete pensare che questa è una ingiustizia…nel senso più profondo di Platone”, e “Non ci deve sorprendere…che persino Karl Marx nei Manoscritti economici e politici, 1849, abbia detto la stessa cosa”. Ma, conclude Russell, che chi “deve lavorare otto ore al giorno, nel tempo libero viene inevitabilmente assalito dai poteri ubiqui e irresistibili dei ‘mass-media’, e perciò confonde le vere arti creative con l’intrattenimento o divertimento”, i quali, aggiungo, hanno il compito assegnatogli di cancellare le capacità di pensiero tout-court, e ancor più quello di riflessione critica. Per cui sono pochi coloro che sanno gustare “La vera poesia del sentimento e della consapevolezza intellettuale, cioè spirituale, o – per usare un termine platonico – noetico, cioè mente intuitiva…facoltà sovra personale”
Di questi vitali e culturali attraversamenti, il libro testimonia gli intrecci di amicizie e scambi con i maggiori protagonisti della cultura internazionale, da Pound a Eliot, da Frost a Hemingway, a Pasternak, solo per citarne alcuni. E, per quanto riguarda letterati, poeti e critici italiani, nel libro è ricostituito integralmente il panorama di interventi, contributi e recensioni, di poeti e critici, che vanno da Franco Loi a Francesco De Napoli, al già citato Giuseppe Conte a Giorgio Linguaglossa, solo per citarne anche qui alcuni.
Il libro, dunque, di cui questa mia nota ha il solo obiettivo di stimolare interesse e lettura in chi non avesse ancora avuto occasione di toccare le acque dell’oceano Peter Russell, è stato concepibile e realizzabile solo da un altro oceano di passione quale quello di Wilma Minotti Cerini, autrice a sua volta di vari libri di poesia. La quale, nel corso di qualche decennio ha accumulato testi e testimonianze di un percorso di vita, arte e cultura tra i più straordinari del secolo scorso – dalla nascita a Bristol, nel 1921, alla morte a Pian di Scò (AR), dove è sepolto. Un percorso e una somma di opere che hanno spinto C. Azeglio Ciampi a proporlo per il Nobel. Un libro somma di amore, per il quale possiamo e dobbiamo dire grazie alla sua Autrice.

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