Anticipazioni – Andrea Diella
Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Andrea Diella
Inediti
Con nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica
In un mondo che guarda sempre di più la sua superficie specchiandosi in essa e lasciando gli angoli più profondi e sublimi dell’esperienza di vita, negli angoli più scuri di una via, nascono i miei versi intrisi di esistenza di strada, d’amori, musica e ribellione vissuta fino all’osso, per lasciare un messaggio, seppur spesso criptico, di riflessione per tutti e far venire a galla tutto quello che c’è di magnifico, negli abissi degli spiriti che osservano tutto da dentro al di fuori di noi stessi.
Il Testimone e l’Idiota – Paolo Valesio
OLTRE LO SCONTATO
Adam Vaccaro
Paolo Valesio, IL TESTIMONE E L’IDIOTA, La nave di Teseo, p. 284, 2022
Tra i tanti libri che ricalcano forme e contenuti che non riescono a produrre in noi meraviglia, né tantomeno acquisizione di conoscenza, ci imbattiamo poi in alcuni libri capaci di rimescolare il risaputo e offrirci squarci e percorsi oltre lo scontato. Utili e preziosi, ancor più nella attuale china distopica che ci sta cullando entro il suo orizzonte che pare fatalistico accettare passivamente. Diventa perciò ancora più acuto il bisogno di libri col coraggio di uno sguardo radicale, oltre le miserie e il destino apparentemente immutabile e irreversibile, disegnato dalle logiche vincenti nel presente.
Il Salone Internazionale del Libro – Torino
GIOVEDÌ 18 MAGGIO ORE 18,30
TORINO, LIBRERIA BELGRAVIA
VIA VICOFORTE 14
IL SALONE DEL LIBRO OFF
READING
INCONTRO CON I POETI DI MILANO
Ivan Fedeli, Adam Vaccaro,
Luigi Balocchi, Luigi Cannone,
Luciano Cozzi, Corrado Bagnoli
Dialoga con loro Mauro Ferrari
Alcuni dei più apprezzati e originali poeti del milanese, editi nelle collane AltreScritture e Intersezioni di puntoacapo Editrice, leggono la propria poesia dialogando con il direttore editoriale Mauro Ferra- ri, per condividere la vitalità e la varietà della poesia contemporanea. La lettura sarà quindi punto di partenza per un informale laboratorio letterario sul processo creativo e critico in campo poetico.
Cuore di Nebbia – Laura Cantelmo
Laura Cantelmo, Cuore di nebbia e altri paradisi,
Poesie 2015-2020, puntoacapo – Collezione Letteraria
Una breve nota di Angela Passarello
Una poesia ricca di riferimenti letterari, illuminata dalla visione del mondo, dal credo utopico, così ben radicato nel pensiero dell’autrice :” fuggendo sui monti feriti, nell’ultimo inferno d’aprile/scrivemmo/ da uomini con parole di sangue e di neve, la storia/…” I nomi scelti nella titolazione della silloge “cuore nebbia paradisi… “ esprimono già la potente volontà di un dire, che sa da che particolare il significato delle parole, portatori di senso. E’ un viaggio reale, dove la personale nave poetica, viaggiando, indica i porti dell’approdo, i luoghi della memoria, della relazione, da custodire condividendo.
In tutte le sette sezioni risaltano indelebili amicizie, figure bibliche, miti e riti, emblemi o vittime della sopraffazione del male creato dall’uomo, agguerrito, distruttore: “Sisfanno sotto la terra quelle/ giovani donne di Siria, le tombe/…Risorgete anime pure, donne del Rojava/..”
La parola poetica di Laura Cantelmo si fa grido salvifico, denunciante preghiera. Ora nel richiamo Shakespeariano: non sarà il sangue ad imbrattare i calici,/ ma vino sincero, distillato dalle fate…ora nella parola degli antichi, rinnovata da diversi autori e autrici contemporanee “ Gente di Corinto, voi superbi custodi di superiori geni, del vostro odio io non so che farne/ sono qui barbara e donna ricca di arti e di saperi…/ (Christa Wolf). Vivificando e immergendo nelle fonti originarie del sapere la poesia si fa varco, possibilità di soglia benefica del reale.
In “Cuore di nebbia…” ritroviamo il navigare sapiente nelle acque che, nonostante già navigate, l’autrice ripercorre, con l’audacia di chi non può fare a meno di questo andare, aggiungendo coraggiosamente una scheggia a l’insondabile verità della poesia. Di questo filmare- fermare, fra le pagine, restano le amicizie, gli incontri, la storia, le perdite, le utopie, la bellezza di una natura che offrendosi, si lascia attraversare, nonostante tutto.
È nelle radici del pensiero che la poetessa indica lo scavo, la ripresa, ed è in quel simbolico e reale luogo del sempre presente che è necessaria l’esplorazione della parola: Mediterraneo di sale e di sangue dolce pugnale confitto nella carne… ancora luogo di stragi …croce di eros e thanatos… insanguinati da tradimenti e stragi. Bagnati gli occhi nel tempo della storia, nella geografia umana e terrestre, la poesia di Laura Cantelmo, custodisce richiami omerici, paesaggi della scrittura letteraria, echi di utopie mai sopite, luoghi da ripercorrere. Memorie necessarie per scardinare il mortifero che ci circonda quotidianamente. Parola poetica che navigando ci conduce verso speranze da costruire. “Mehari Litchi, era l’eco di Goethe/ mehari Litchi ripetevi carezzando storie/ di lontani amori, dell’amato Callimaco/ e degli autori pulsanti dentro il carsico/battito autunnale
Anticipazioni – M.Luisa Vezzali
Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Maria Luisa Vezzali
Inediti da
IL BUCO NEL TEMPO
Con nota di lettura di Luigi Cannillo
Nota di poetica
I versi qui riprodotti provengono da un’opera in fieri dal titolo Lo spettro di casa (dal 2023 al 1977 e ritorno), che consta di tre sezioni: Il buco nel tempo, La finestra sul cortile e Nell’anno abbacinante. Le tre parti sono pensate come sorta di capitoli di un “romanzo” che scaturisce dal ripiegamento sull’interiorità che hanno originato i mesi di segregazione in casa durante il lockdown con la relativa concentrazione sulla facoltà memoriale. Da qui è partito un viaggio a ritroso verso un tempo – il 1977 – e un luogo – il quartiere popolare della Bolognina – che rappresentano un incipit identitario fondamentale nella costruzione dell’individuo che ora sono. Mentre la prima sezione trasporta nella coscienza di un’adolescente bolognese in un periodo che è stato cruciale anche per la storia della città e dell’Italia, la seconda offre uno sguardo sull’ambiente e sui suoi abitanti. Nella terza, infine, il viaggio ritorna al presente per riflettere sulla potenza della memoria e sulla sua miseria quando “funghisce su di sé”, sulle contraddizioni della contemporaneità e sulle faglie della scrittura. Da quanto detto, emerge con chiarezza quanto la poesia non rappresenti per me l’accensione imprevedibile dell’ispirazione, ma la laboriosa, obliqua ipotesi di un progetto, all’interno del quale i testi si tengono l’un altro e dialogano metricamente, linguisticamente, tematicamente. All’interno del quale nella dialettica di interno ed esterno, techne e inconscio, tradizione e ricerca tento di capire qualcosa di più su di me e sul mondo.
Le crepe del Paradiso – Roberto Caracci
Diluvi e Perdite
Entro un’alba esplosa dopo una lunga notte di ombre
Adam Vaccaro
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Roberto Caracci, Le crepe del paradiso, Moretti Vitali, Milano, 2022
Tra i libri di Roberto Caracci di cui mi sono occupato ricordo i racconti, Le radici del silenzio (2007). Nelle ovvie differenze con Le crepe del Paradiso, riemergono lampi e ombre dello scenario napoletano, contesto del suo primogiardino (Claudio Magris), fonte dei caratteri portanti della sua poliedrica espressività: paradossi, immaginazione e ironia – che in questo libro ricreano scavi profondi in orizzonti più ampi, volti a trasmettere sensi universali.
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