Le lezioni di Lina Angioletti

Pubblicato il 26 dicembre 2011 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

La poesia di Lina Angioletti

Pubblicato il 23 dicembre 2011 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Lina e la “liquida innocenza”

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ArtInnsbruck 2012

Pubblicato il 21 dicembre 2011 su Arte e Mostre da Adam Vaccaro

MILANO: Storia e Immaginazione

Pubblicato il 15 dicembre 2011 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

Interpretazione di ‘Neve e faine’

Pubblicato il 14 dicembre 2011 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro


Interpretazione di ‘Neve e faine’

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Alfredo de Palchi e le cronache

Pubblicato il 14 dicembre 2011 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

Alfredo de Palchi e le cronache

Roberto Bertoldo

Ho criticato a volte Alfredo de Palchi per la sua eccessiva aggressività e non condivido del tutto il suo giudizio negativo sulla poesia italiana di oggi, anche se condivido in pieno certe sue critiche che riguardano molti comportamenti presenti nel mondo letterario. Devo però, purtroppo, dargli di nuovo ragione sul fatto che c’è nei suoi riguardi un’emarginazione assurda e controproducente per la nostra cultura.
In questi giorni ho contattato il sito “Le parole e le cose” per chiedere uno spazio nel quale presentare una lunga poesia di de Palchi in modo di permettere a tanti ottimi critici che frequentano il sito di valutare il valore storico e letterario di quella poesia (per la cronaca, “Un ricordo del 1945”. Ve la riproporrò a fine lettera). Ecco la risposta della redazione (non riporto il nome di chi ha risposto perché è stato comunque molto gentile): «Il nostro parere è il seguente: il materiale che ci manda in visione è certamente degno di nota, ma LPLC non è la sede adatta per pubblicarlo. Preferiamo infatti concentrarci su progetti di poesia contemporanea, legati al dibattito attuale; la sua proposta ci sembra avere un valore soprattutto storico, che sarebbe meglio valorizzato da riviste sensibili al recupero filologico e alla tradizione dell’avanguardia (penso a “Belfagor”, o al “Verri”)».
Sarà vero, ma Belfagor ad una medesima precedente identica proposta non ha neppure risposto.
Riguardo il punto di vista di LPLC, ecco a titolo esplicativo il mio rilancio andato a vuoto: «Capisco e naturalmente accetto la “Vostra” decisione, vorrei però ricordarle che Alfredo de Palchi è un poeta vivente che scrive e pubblica ancora poesie di innegabile valore letterario. Proprio perché vi interessate, quanto il sottoscritto, di poesia contemporanea, non potete negare, leggendo l’opera intera di de Palchi, che molti autori oggi gli siano debitori – e non sempre involontariamente. Non c’è nessun interesse distorto a proporre ai lettori di LPLC uno di coloro che hanno liberato la poesia italiana dalla maniera ermetica senza cadere nell’anaffettività delle avanguardie tout-court. Non voglio entrare qui in questioni tecniche, ne ho già parlato molto altrove, ma le assicuro che il poeta in questione è ancora oggi molto più contemporaneo dei tanti poeti che state pubblicando ».
Negare ai lettori di confrontare la scrittura di de Palchi con quella dei poeti che il sito pubblica è un atto per me incomprensibile e che nessuna giustificazione, soprattutto quella datami, ha senso.
Ora tutto ciò mi deprime non perché io ritenga vitale la questione, ma perché dimostra il disinteresse che gli scrittori hanno per la letteratura, al punto che alla fine dei puri epigoni vengono salutati come maestri. E mi deprime il classismo insito in certe operazioni. E’ evidente che la cultura italiani è sempre più in mano ad una oligarchia tale e quale a quella presente in ambito politico, finanziario, ecc.
Se così non fosse, un certo ascolto si darebbe ad un addetto ai lavori che propone disinteressatamente uno scrittore apprezzato, quando era ancora uno sconosciuto, niente meno che da Vittorio Sereni. Sodale di Raboni, Erba e Zanzotto, e a mio modo di vedere superiore a loro dal punto di vista poetico, de Palchi è ingiustamente emarginato. E’ vero, lo sono molti validi scrittori italiani, ma se questo avviene è perché gelosie e rivalità e assenza di generosità umana e di onestà intellettuale e, aggiungo, di umiltà, fa sì che noi scrittori assai raramente peroriamo la causa degli scrittori di valore, quasi per timore che offuschino la nostra opera. Ma quando uno scrittore ha una propria spiccata personalità non deve temere di essere offuscato da un altro e se anche lo fosse lo sarebbe per una giusta causa.
Mi scuso con Adam Vaccaro per lo spazio occupato, ma so che anche Adam è a favore della difesa della vera poesia.
Ecco la poesia, mi piacerebbe leggere i commenti, pro o contro, dei lettori. La faccio precedere da due righe introduttive.
Alfredo de Palchi, nato a Verona nel 1926, vive a New York. Questo testo del 1948, pubblicato da Mondadori nel 1967 in Sessioni con l’analista, su iniziativa di Vittorio Sereni e di altri importanti critici di allora (tra gli altri, Giuliano Manacorda, Silvio Ramat, Marco Forti, Glauco Cambon), testimonia l’originalità della scrittura. Naturalmente occorre storicizzarla: siamo appunto solo nel 1948, anni in cui l’epigonismo ermetico era diffuso; de Palchi anticipa, senza mai forzarle in chiave sperimentalistica, tecniche poi rivisitate dalla neoavanguardia.

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IL GIORNO DELL’IMPICCATO

Pubblicato il 14 dicembre 2011 su Eventi Suggeriti da Adam Vaccaro

IL GIORNO DELL’IMPICCATO

IL GIORNO DELL’IMPICCATO nasce il 13 dicembre, a cura del poeta
Guido Oldani, presso la libreria Mursia di Milano.

Continua l’annientarsi dei detenuti nelle galere italiane.
Ogni 5 giorni, una persona fra quelle accatastate nelle celle, spaziose
come pollai, si toglie la vita. La giustizia nostrana se ne lava le mani. Gli
impiccati, da oggi, ricorrenza annuale a loro dedicata, hanno
incominciato a far sentire le loro grida e nessuno riesce più a farli
tacere, nè di giorno, nè la notte.
Oldani individua nelle arti l’unica forza civile oggi legittimata a
degnamente rappresentare i fratelli impiccati.
Dell’ incontro c’è già notizia presso la comunità mondiale dei poeti,
(WPM).
Requiem per flauto traverso con Adalberto Borioli.
Lettura de “ La Ballata degli impiccati” di François Villon
Testi e storie di : Amedeo Anelli, Claudia Azzola, Carol Biscioni, Alberto Cocco, Gabriella Colletti,
Aldino Leoni, Filippo Lombardi, Daniela Marcheschi, Beppe Mariano, Olga Karasso, Alfredo Panetta,
Francesco Piscitello, Stefania Sini e alcuni studenti della Paolo Grassi.
Martedì 13.12.11 – ore 18,00 -Via Galvani 24 – Libreria Ugo Mursia Milano

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IL PUNTO FISSO

Pubblicato il 12 dicembre 2011 su Eventi Suggeriti da Adam Vaccaro

QuintocortileGallery
viale Bligny 42 – 20136 Milano – tel. 338 8007617

COMUNICATO STAMPA

GIOVEDI’ 15 DICEMBRE ALLE ORE 17.30 PRESSO QUINTOCORTILE

presentazione del romanzo:

IL PUNTO FISSO
di Piero Pagliani, Edizioni Mimesis
Ne discutono con l’autore:

GIULIETTO CHIESA, giornalista e fondatore del laboratorio politico Alternativa

FRANCO ROMANO’, scrittore e critico

INGRESSO LIBERO

PACCO DI NATALE

Pubblicato il 6 dicembre 2011 su Saggi Società da Adam Vaccaro

I timori hanno avuto le peggiori conferme. Altro che discontinuità rispetto a Berlusconi!, che continua a fare il palo della cuccagna di caste privilegiate e bande (legali e illegali).

E gli altri della “maggioranza”? pifferi e cornamuse natalizie proni o insignificanti come prima, mentre la parola equità è diventata un mantra che copre scelte di una volontà di infierire, in nome dell’Italia e dell’Europa, con un vero e proprio odio di classe verso chi ha già poco.

Come spiegare altrimenti le scelte – politiche! – fatte dal governo Monti?: – mentre porta via la pelle a lavoratori, pensionati e pensionandi, – sono stati regalati 16 miliardi per l’uso di ulteriori frequenze a Rai e Mediaset (chi si è opposto in parlamento?); la reintroduzione dell’Ici non tocca gli immobili commerciali della Chiesa;

la patrimoniale è rimasta una bestemmia;

– di una Tobin tax sulle transazioni finanziarie, silenzio;
le spese militari non si toccano e ben poco i privilegi dell’esercito di politici (parlamentari e non) e manager: vedi le ciccioline e i campioni di salvezza dell’Italia, di destra e di sinistra, come Amato (che prende tre pensioni per 36.000€ al mese!);
Questi sono solo alcuni dei punti che avrebbero evitato le intollerabili ennesime misure contro i ceti medio-bassi, tra silenzi  e lacrime di coccodrillo sul crimine sociale messo in atto.
L’opposizione sociale è oggi frammentata e priva di referenti politici adeguati. Per questo cultura e politica sono oggi ancor più inseparabili, per contribuire tutti a cercare possibili alternative più umane.
A tale fine, Milanocosa ospita riflessioni, con analisi e proposte, come quelle che seguono di Franco Pinerolo, invitando gli interessati a commentare.
Adam Vaccaro
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DAL LAVORO ALLA TOMBA

Pubblicato il 3 dicembre 2011 su Saggi Società da Adam Vaccaro

DAL LAVORO ALLA TOMBA

Franco Pinerolo

In queste ore sono filtrate indiscrezioni sull’ipotesi di innalzare le pensioni di anzianità a 42-43 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica, di elevare ulteriormente l’età pensionistica per le donne del settore privato, e di bloccare l’adeguamento all’inflazione delle pensioni in essere. Si tratterebbe di provvedimenti iniqui e inaccettabili, in contrasto con la tanto decantata “discontinuità” rispetto al governo Berlusconi, proclamata dal nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti. In questo senso, non è piaciuto neppure il tono autoritario con cui Monti ha fatto capire di voler portare avanti queste “riforme”, senza cioè il necessario confronto e consenso con le parti sociali.

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