L’evoluzione delle forme poetiche

Pubblicato il 6 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

“L’evoluzione delle forme poetiche”
La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990-2012)
Edizioni Kairòs
A cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo.

La passione poetica assume le forme più svariate, anche divergenti. Ma ognuna, crediamo, possa dare contributi anche a chi non le condivida. Ritengo di poter estrapolare tale visione e apertura, oltre che dalla nota introduttiva posta all’inizio da Ninnj De Stefano Busà, dai testi e Autori selezionati e inseriti in tale volume antologico.

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Chelsea Editions e la poesia di Alfredo de Palchi

Pubblicato il 3 marzo 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Segnaliamo due libri di Chelsea Editions dedicati alla poesia di Alfredo de Palchi —————————————————————————–

CHELSEA EDITIONS presents a two volumes set:

Alfredo de Palchi – Paradigm New and Selected Poems 1947–2009

In the landscape that consists of American poetry and the foreign verse available in translation, the originality and independence of Alfredo de Palchi have long been conspicuous. As an Italian poet who has lived in the United States for more than fifty years, who continues to write exclusively in Italian, yet whose work has been extensively translated ever since Sessions with My Analyst (1970) and especially  e Scorpion’s Dark Dance (1993), Anonymous Constellation (1997), and Addictive Aversions (1999), de Palchi stands out because of his terse, tense verse wrought out of syntactic boldness, semantic leaps, unsentimental self-scrutiny, and tonalities ranging from sarcasm to erotic glorification. His subject matter draws on his own experiences, especially in his early poems that evoke his impoverished, fatherless childhood, his suff ering during the Second World War, and his unjust postwar incarceration. In his later verse, he leaves this grim war-time past behind, scrutinizes man-woman relationships, exalts sexual pleasure, and turns toward science, notably biology and geology.  e at once precise and idiosyncratic way that science is brought to bear on his dark view of human behavior and, more generally, of the human condition, alone distinguishes him from most contemporary poets in the United States and Europe. — from John Taylor’s Introduction Alfredo de Palchi’s energetic lyrical abilities infuse the whole of Paradigm, and his poems, gritty and sensuous at the same time, display themselves as successfully in English as in the original Italian. Here we find an encompassing emotion “accelerating thought” and revealing a voice that is singular, unique. He sees the world closely with genuine purpose—no posturing here—with a style and engagement that prove him to be what we fi nd so seldom today: a poet whose mastery derives from the power and intelligence of his individuality. Rich and complex, de Palchi’s poems are an effortless balance of varied forces: an expression of a superior imagination that constantly surprises. — Timothy Houghton

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Voto e dopovoto

Pubblicato il 28 febbraio 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro
Qui di seguito proponiamo alcune analisi del voto e dopovoto, che riteniamo utili rispetto alla situazione molto difficile in cui siamo, e che per questo richiede capacità di riflettere sulle pur poche possibilità di uscita dal pantano degradato creato da apparati politici palesemente incapaci o corrotti. A. V.

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BIPOLARISMO ADDIO
Cedimento strutturale
Marco Revelli sul Manifesto di martedi 26 febbraio 2013
Doveva essere un terremoto. E lo è stato. Da questa tornata elettorale il sistema politico italiano esce a pezzi. E non solo perché l’outsider assoluto, il cane in chiesa di tutta la politica professionale – il teorico del «partito non-partito» -, balza al centro della scena politica per eccellenza. Né soltanto perché, per effetto di una legge elettorale scellerata, Camera e Senato si contraddicono a vicenda, mandando in cortocircuito il nostro bicameralismo simmetrico. E producendo l’unica cosa che tutti avrebbero voluto evitare: l’ingovernabilità.
Ma anche perché è la struttura stessa del nostro assetto istituzionale che subisce un cedimento strutturale. Sono i suoi «fondamentali» a sgretolarsi, tanto che è assai più facile dire che cosa finisca che non che cosa nasca o anche solo si annunci.
Finisce sicuramente la cosiddetta Seconda Repubblica. Quella in cui due schieramenti, di volta in volta identificati da una persona – di cui da una parte Berlusconi rappresentava la costante e dall’altra si ruotava – monopolizzavano il campo, e mimavano una sorta di alternanza. Ora il meccanismo si è rotto: la platea dei competitor si è ampliata con una presenza inaspettata, e l’impossibilità di alternarsi si conclude in una caduta libera. Finisce così anche il bizzarro bipolarismo maggioritario e più o meno egemonico, che era stato teorizzato nel 2008 (ricordate Veltroni?) e che si era già schiantato nel novembre del 2011, col «governo del Presidente». Ora che la politica esce dal lungo tunnel dei tecnici a cui aveva abdicato, si rivela impotente e bloccata. Finisce anche, malamente, la cosiddetta «sinistra radicale», travolta dall’ottusità delle proprie burocrazie residuali e dalla propria autoreferenzialità.
Gli architetti istituzionali, che questo bradisismo l’avevano messo in conto, immaginavano però un tripolarismo rassicurante, con un «terzo polo» montiano al centro, capace di crescere tra i due litiganti incapacitati a governare e a garantire un baricentro di stabilità. Invece il terzo polo è nato, ma ellittico, fuori squadra, destabilizzante e radicale come appunto i 5 stelle sono, a squilibrare il carico e sparigliare tutte le carte senza poterne distribuire nessuna. Tanto più che i due vecchi pilastri del sistema – Pd e Pdl – che si sono spartiti quel meno del 50% di elettorato disposto ancora a credergli (quello che resta dopo aver sottratto il venticinque per cento del corpo elettorale che si è astenuto e l’altro circa venticinque che ha votato Grillo), sono fragili. Umiliati dal giullare diventato re. Rosicchiati dall’interno come quegli alberi apparentemente robusti ma mangiati dalle termiti. Perché, nonostante la rimonta finale, il Pdl tutto è fuorché un partito, dipendente com’è da un leader bollito e squalificato universalmente, ancora in grado di toccare la pancia del proprio elettorato più sprovveduto ma non di governare un’accozzaglia di interessi e personalismi quale quella che abbiamo visto all’opera negli ultimi mesi, né di stabilizzare quell’alleanza con una Lega allo sbando che gli ha permesso di vincere in Lombardia al Senato. E per il Pd, c’è da scommettere che partirà presto la caccia al colpevole, e la rimessa in discussione di una leadership che dalla «vittoria mutilata» rischia di passare a una sconfitta non annunciata, e di liberare le tante anime non congruenti di quel partito dal patto di potere che le aveva tenute insieme.
Da domani incomincerà un’altra partita, dall’esito imprevedibile. Dove nessuna delle vecchie certezze varrà più. E ad ogni snodo si presenterà una situazione inedita e probabilmente drammatica, perché la crisi non è superata, anzi. E l’Europa sta sempre lì, a guardarci con occhio severo da aquila che vola basso, mentre lo spread s’impenna. E non c’è più un presidente pronto a gestire lo «stato d’eccezione» da sovrano. E il disagio sociale, ignorato, rimosso, trascurato e incompreso per anni, continuerà ad allargarsi come una piaga infetta… In questa situazione inedita, soprattutto di fronte all’ipotesi di un nuovo voto, nessuno s’illuda di poter riproporre la propria continuità, di classe dirigente. Di organizzazione. Di programma. Di «facce» e di routines. Anche di linguaggio. E a proposito di questo, almeno una preghiera: si abolisca il termine «antipolitica», soprattutto se riferita a chi – ci piaccia o meno – ha rappresentato oggi l’unico fatto politico rilevante in un panorama desolante.

Loris Mazzetti : il Pd scelga 5 stelle e rinunzi agli F35 e al TAV

di Loris Mazzetti sul Fatto quotidiano di mercoledi 27 febbraio 2013

L’Italia è uno strano Paese. La coalizione di centrosinistra vince l’elezioni ma non ha i numeri per governare. Il centrodestra perde ma ha i numeri per impedire a chi ha vinto di governare. Il Pdl grida vittoria perdendo, rispetto al voto del 2008, oltre 6 milioni di voti pari al 16% e tra gli italiani all’estero non ha superato il 15. Che dire del Pd che dopo aver buttato via un anno fa la maggioranza per scendere a patti con Berlusconi per il governo Monti ( più che di tecnici di dilettanti) che ha recuperato, sì un po’ d’immagine in Europa, ma a scapito delle tasche degli italiani.

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L’epoca dei cani sciolti?

Pubblicato il 24 febbraio 2013 su Resoconti da Adam Vaccaro

Celesti divergenze

Pubblicato il 24 febbraio 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

L’articolo sotto riprodotto è dedicato alle opere dell’amico artista Gianfranco De Palos, che ha sempre rivolto la sua incessante ricerca alla interazione creativa con l’Altro, in particolare se incarnato da poeti. La recensione fa riferimento alla serie “Celesti divergenze”, Ed. Laboratorio delle Arti, con opere dialoganti con poeti quali Bertolucci, Cara, Cucchi, Gramigna, Sanguineti.

Adam Vaccaro

articolo de palos

Corso di respirazione e dizione

Pubblicato il 23 febbraio 2013 su Senza categoria da Adam Vaccaro
Comunicato °°°°°°° Corso di respirazione e dizione ************* di Giuliano Zosi *************

Ha preso il via mercoledì 20 febbraio p.v. il Corso di respirazione e dizione proposto, offerto e curato da Giuliano Zosi per gli aderenti a Milanocosa. ******************* Il Corso si svolgerà attraverso 5 lezioni a cadenza settimanale dal 20 febbraio al 20 marzo prossimo, dalle h. 18,50 alle 20  nella Sede dello Studio D’Ars in Via Sant’Agnese 12/8 – Milano. ******************* Info: Milanocosa, c/o Adam Vaccaro

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SUL VOTO

Pubblicato il 19 febbraio 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

SUL VOTO

Franco Romanò

Considero la scadenza elettorale solo mediamente importante; per quanto mi riguarda, rappresenta un aspetto assai limitato del mio agire politico, che si esprime prevalentemente in associazioni, comitati come quelli sull’acqua pubblica, ALBA, e altre situazioni che guardano molto di più a ciò che faremo dopo il 25 febbraio quando l’orgia elettorale sarà finalmente finita. Ho partecipato alla fase iniziale di Cambiare si può e mi sono defilato quando l’esito di quel percorso è diventato la lista Ingroia. Riprenderemo il percorso interrotto dopo le elezioni, sapendo che i nodi della crisi verranno al pettine molto presto e che le politiche nazionali e anche i movimenti potranno davvero incidere solo se ci si muoverà a livello europeo. Fatta questa premessa ecco i miei punti.

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Uno spettro s’aggira

Pubblicato il 18 febbraio 2013 su Musica e Concerti da Adam Vaccaro

LA GRECIA E’ COLLASSATA

Pubblicato il 12 febbraio 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA IL GOVERNO E LA POLIZIA GRECA.

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Magdeburgo in Ratisbona

Pubblicato il 12 febbraio 2013 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Quintocortile

VialeBligny 42 – 20136Milano – tel.338. 8007617

26 FEBBRAIO – h. 18

Milanocosa

Presenta

Magdeburgo in Ratisbona

di

Annamaria De Pietro

MILANOCOSA Edizioni – 2012

Luigi Cannillo e Gio Ferri

dialogano con l’Autrice

Coordina Adam Vaccaro

Questo libro di Annamaria De Pietro sarà forse una sorpresa anche per chi la conosce sin dall’inizio delle sue pubblicazioni (intorno alla metà degli anni ’90). …Il titolo: richiama il noto esperimento fisico fatto da Otto von Geuricke nel 1654 nella città di Ratisbona con gli emisferi detti di Magdeburgo…Ma la storia di tali esperimenti scientifici fornisce ad Annamaria solo la base concettuale, su cui costruire e dare forma al suo immane bisogno di scrittura e poesia. Come per un bombice la pianta di gelso… La creazione incessante della vita, è questo il tema, di cui questo libro fornisce una tessitura serica che non si appaga della propria bellezza, anche se la qualità della scrittura è tale da riportare alle origini della creazione artistica in cui tendevano a (con)fondersi meraviglia e conoscenza, bisogni primari e telos di utilità antropologica. …

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