Falsità e impotenze del governo Letta

Pubblicato il 7 novembre 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

LE IPOCRISIE DI UNA MANOVRA FANTASMA

Tito Boeri sul Fatto del 2 novembre

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Anche se San Giuda ci ha solo sfiorato, i tanto decantati germogli di ripresa hanno smesso di crescere. A ottobre gli indici di fiducia di consumatori e imprese sono tornati a diminuire. Calano i prezzi, ma anche i consumi, perché il mercato del lavoro va di male in peggio: il nuovo picco dei disoccupati è a 3 milioni e 200 mila. Il rischio che si innesti una spirale deflattiva, in cui i consumatori rimandano piani di acquisto perché pensano che i prezzi possano calare e le imprese tagliano i salari perché calano gli ordini è tutt’altro che remoto. Gli ordini per le imprese che producono solo per il mercato interno sono diminuiti di un ulteriore 10 per cento da inizio anno e difficilmente si riprenderanno in assenza di misure di sostegno della domanda. Purtroppo la legge di stabilità non ne prevede. Si discute ora su come riscriverla nel passaggio parlamentare e la ridda di voci sui contenuti della manovra non si è arrestata neanche dopo la presentazione di un testo in Parlamento.

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Inferno Niger

Pubblicato il 5 novembre 2013 su Resoconti da Adam Vaccaro

Inferno Niger. Mano dura contro i migranti: arresti e campi smantellati

Rita Plantera sul Manifesto di domenica 3 Novembre 2013

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Scappano dalla fame, dalla mancanza d’acqua, dalla povertà e dall’uranio, lungo le vecchie rotte delle carovane del Sahara nigerino per raggiungere la Libia e l’Algeria e da lì attraverso il Mediterraneo arrivare in Europa, a Malta, Lampedusa, Pantelleria.

Spesso però vengono risucchiati dal silenzio surreale del deserto senza lasciare traccia o si fermano nelle città di confine come Agadez, a 1300 km dal confine libico. Agadez, la porta verso il Maghreb e biforcazione per Sebha in Libia e Tamanrasset in Algeria, città desertiche da tempo ormai divenute snodi migratori per i disperati delle traversate trans-sahariane. Ma per il governo nigerino questi dannati sono soltanto migranti clandestini e i loro stanziamenti di fortuna in queste città sono «ghetti».

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L’attentato al presidio No Tav

Pubblicato il 5 novembre 2013 su Resoconti da Adam Vaccaro

No Tav, fiaccolata di protesta contro l’attentato al presidio di Vaie

Fabrizio Salvatori su “Controlacrisi “ di domenica 3 novembre 2013

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Un presidio del movimento No Tav a Vaie, in valle di Susa, e’ stato distrutto da un incendio divampato l’altra notte. Le fiamme, che sono state spente dai vigili del fuoco, si sono scatenate per cause ancora da accertare. Non e’ stato trovato alcun innesco, ma per gli esponenti del movimento No Tav “e’ doloso al cento per cento, perche’ la stufa e il frigorifero all’interno dell’edificio erano staccati da tempo”.
Gli attivisti sostengono inoltre che una delle bombole trovate in un gabbiotto a una decina di metri dalla struttura non fosse loro e che sia stata posizionata forse con l’intento che esplodesse a causa delle fiamme. La circostanza e’ al vaglio dei carabinieri, che stanno indagando sull’eventuale dolo e hanno acquisito i filmati di due telecamere, la cui analisi avverra’ nelle prossime ore.
Il movimento No Tav, che ha convocato una conferenza stampa davanti al presidio bruciato “per mano mafiosa”, sostengono ha indetto una fiaccolata per questa sera e chiede indagini rapide e a tappeto. “Quello andato a fuoco – ricorda il leader Alberto Perino – e’ il nostro terzo presidio dopo quelli di Bruzolo e Borgone di Susa, bruciati il 16 e il 23 gennaio 2010. Le indagini per entrambi gli episodi sono state archiviate, cosi’ come verra’ archiviata anche questa. Non abbiamo nessuna fiducia nella magistratura”. Dello stesso tono Ivan Della Valle, deputato del Movimento 5 Stelle che ha portato la solidarieta’ dei ‘grillini’ ai No Tav: “Ora – sostiene – il procuratore Gian Carlo Caselli organizzi perquisizioni alle 5 del mattino (come avvenuto per alcuni militanti no Tav, ndr) anche per questo episodio, altrimenti significa che la Procura di Torino ha due pesi e due misure quando si parla del movimento No Tav”. Solidarietà anche da Rifondazione del Piemonte.
Gli attivisti si dicono pronti a ricostruire il presidio, costruito nel 2010 con l’autorizzazione del Comune, una volta che l’area verra’ dissequestrata. “E’ stato per puro caso – sostiene Maurizio Piccione, attivista No Tav – che stanotte nessuno dormisse li’. Avrebbero dovuto esserci alcuni attivisti provenienti da Pesaro, ma avevano disdetto la partecipazione all’ultimo momento”.
Solidarieta’ al movimento No Tav e’ arrivata anche da politici storicamente avversi, come Stefano Esposito (Pd), per cui “chi ha bruciato il presidio e’ un delinquente”, e Osvaldo Napoli (Pdl), che pero’ non condivide la linea del Movimento 5 Stelle. Solidarietà rispedite entrambi  al mittente con una dedica speciale:”Siete responsabili morali di quello che e’ accaduto”.

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Dario Fo: perché Franca censurata

Pubblicato il 3 novembre 2013 su Resoconti da Adam Vaccaro

Dario Fo. “Franca censurata perché indigesta al governo democristiano”

Intervista di Giorgio Salvetti su “Controlacrisi” di sabato 2 novembre 2013

«Lo spettacolo di Franca dà fastidio al governo dove sono tutti democristiani». Dario Fo ha a che fare con la censura da una vita e non ha dubbi su quali siano le motivazioni che hanno portato all’annullamento della rappresentazione all’Auditorium della Conciliazione di Roma di In fuga dal Senato, tratto dall’omonimo libro di Franca Rame. Ieri padre Federico Lombardi, portavoce della Santa sede ha dichiarato: «Nessuna autorità vaticana sapeva nulla ma dopo queste uscite mediatiche che cercano di mettere in mezzo il Vaticano e il papa in modo non corretto e forse addirittura strumentale, penso proprio che sia meglio che lo spettacolo non si faccia». L’amministratore delegato dell’auditorium, Valerio Toniolo, invece, si è trincerato dietro a una poco credibile questione procedurale: lo spettacolo non è stato annullato perché non era mai stato confermato, e questa è una libera scelta del teatro».

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LA COMMEDIA DI DANTE E L’ESILIO

Pubblicato il 22 ottobre 2013 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

LA COMMEDIA DI DANTE COME OPERA DELL’ESILIO

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Orizzonti di Letta

Pubblicato il 22 ottobre 2013 su Musica e Concerti da Adam Vaccaro

Testi e immagini della Maratona del 2013

Pubblicato il 17 ottobre 2013 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Nel ringraziare la sede che ci ha ospitato e tutti gli aderenti, in particolare tutti i presenti – autori, artisti, attori e pubblico – che hanno contribuito a dare vita alla ricca manifestazione del 28 settembre allo Spazio ScopriCoop di Milano, seguono notazioni di avvio, immagini fotografiche, una sintesi video e testi poetici degli autori che hanno aderito.

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TESTUALE – 52 / 2013

Pubblicato il 15 ottobre 2013 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

TESTUALE

critica della poesia contemporanea

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Il Sud Europa farà la fine della Ddr?

Pubblicato il 14 ottobre 2013 su Saggi Società da Adam Vaccaro

Il Sud Europa farà la fine della Ddr?

Fonte: Micromega Newsletter del 9 ottobre 2013 . Ancora oggi, a quasi 25 anni dal crollo del Muro, la distanza economica e sociale tra le due parti della Germania non accenna a diminuire, nonostante massicci trasferimenti di denaro pubblico dalle casse del governo federale tedesco e da quelle dell’Unione Europea. Sulla base di una ricerca scrupolosa, condotta attraverso i dati ufficiali e le testimonianze dei protagonisti, Vladimiro Giacché mostra come la riunificazione delle due Germanie abbia significato la quasi completa deindustrializzazione dell’ex Germania Est, la perdita di milioni di posti di lavoro e un’emigrazione di massa verso Ovest che perdura tuttora, spopolando intere città. La storia di questa “unione che divide” è una storia che parla direttamente al nostro presente. Essa comincia infatti con la decisione di attuare subito l’unione monetaria tra le due Germanie, prima di aver attuato la necessaria convergenza tra le economie dell’Ovest e dell’Est. L’unione monetaria ha accelerato i tempi dell’unione politica, ma al prezzo del collasso economico dell’ex Germania Est. Allo stesso modo la moneta unica europea, introdotta in assenza di una sufficiente convergenza tra le economie e di una politica economica comune, è tutt’altro che estranea alla crisi che sta investendo i paesi cosiddetti “periferici” dell’Unione Europea. Il libro di Giacché si conclude quindi con un esame approfondito delle lezioni che l’Europa di oggi può trarre dalle vicende tedesche degli anni Novanta.

Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo alcuni estratti dal libro “Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa” (Imprimatur editore, 2013 (pp. 261-267 e 276-277), in libreria dal 9 ottobre.

di Vladimiro Giacché

Dall’unità monetaria tedesca all’unità monetaria europea

La configurazione attuale del capitalismo europeo e dei rapporti di forza interni a esso è semplicemente impensabile senza l’annessione della Repubblica Democratica Tedesca. Per diversi motivi.
Il primo motivo è che grazie all’incorporazione dell’ex-RDT la Germania ha riconquistato la centralità geopolitica (e geoeconomica) nel continente europeo che aveva perduto nel 1945 con l’esito catastrofico della guerra di Hitler. E questa riconquista ha alterato gli equilibri in Europa.

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Benassi: Il guado della neve

Pubblicato il 6 ottobre 2013 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Luca Benassi Il guado della neve CFR, Piateda, 2013

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