Dati e conti dell’Expo

Pubblicato il 2 novembre 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Il buio oltre le code: Expo tra debiti e banche alle costole

di Gianni Barbacetto e Marco Maroni

sul Fatto quotidiano di sabato 31 ottobre 2015

e su Pagine Online

Milano – Alla fin della fiera l’obiettivo è stato raggiunto, alla faccia di gufi e disfattisti: Expo chiude i battenti con oltre 20 milioni di ingressi. Un trionfo, almeno per il commissario Sala, che ha la strada spianata per Palazzo Marino, per il governo Renzi e la sua retorica dell’Italia che funziona, e per il gigantesco apparato mediatico mobilitato fin dall’inizio, a suon di milioni, in una delle più straordinarie operazioni di propaganda e manipolazione dell’opinione pubblica che si ricordino. Restano però in sospeso due domande: i numeri testimoniano un successo? E, soprattutto, alla fine chi paga?

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Il funambolo ciarlatano

Pubblicato il 23 ottobre 2015 su Saggi Società da Adam Vaccaro

Analisi e dinamiche del renzismo

(da Il Fatto quotidiano, il manifesto e Pagine Online del 22 ottobre 2015)

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L’analisi del sociologo Marco Revelli: “Il premier è un funambolo che sta sulla fune senza rete”.

Renzi arrogante come Craxi, ciarlatano come B. (ma è peggio ).

E’ il distruttore, che corre senza fiato e lascerà solo macerie

di Marco Revelli sul Fatto quotidiano di giovedi 22 ottobre 2015

L’emergere di “un populismo di tipo nuovo, virulento e nello stesso tempo istituzionale”. È il tema di “Dentro e contro”, il nuovo libro del sociologo Marco Revelli, in uscita oggi, di cui il Fatto Quotidiano pubblica un estratto. Dal 25 febbraio 2014 l’Italia danza sull’abisso, nelle mani di un funambolo che cammina sulla fune senza rete.E tutti lì sotto,con il naso in aria, a gridargli di accelerare. È l’immagine che emerge dai tanti messaggi augurali pervenuti a Renzi nella giornata del compimento della sua resistibile ascesa. Di Eugenio Scalfari. Di Gad Lerner. Di Mario Calabresi. Di Massimo Cacciari. Del Messaggero e del Sole 24 Ore.Delle Coop e di Confindustria.

Tutti improntati a un’euforia di maniera (bisognava “fare qualcosa”). Tutti in realtà segnati dalla paura. E dalla vertigine. La costante accelerazione, dalle primarie di dicembre in poi, l’ha rivelato: nella sua corsa folle alla conquista del Palazzo, Matteo Renzi ha concentrato su di sé tutto – la crisi interna al Pd, la crisi di governabilità del Parlamento, la crisi di iniziativa del governo, lo stato comatoso dell’economia,la crisi di fiducia della società. Cosicché davvero, se fallisce, cade tutto: finisce il Pd,si scioglie il parlamento,si commissaria il paese, si accelera la dissoluzione sociale.

Motivo per cui, appunto, soprattutto per chi sta nell’establishment o nei suoi dintorni, non resta che sperare. Sperare a prescindere. Contro l’evidenza, che avrebbe dovuto dire che uno così non può farcela. Perché – la cosa si poteva vedere a occhio nudo fin d’allora – il personaggio non ha nè le competenze, nè l’autorevolezza, nè la forza politica (ha seminato troppi cadaveri nella sua marcia forzata), per fare un miracolo del genere, sollevare tutto insieme – partito, istituzioni, paese – come fossero un unico fardello.

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Cibi del Cambiamento

Pubblicato il 7 ottobre 2015 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Via Laghetto 2 – Milano

23 ottobre 2015 – H 18,30

Associazione Culturale Milanocosa

presenta

Cibi del Cambiamento

a cura di Adam Vaccaro

Di fronte all’ intreccio di condizioni e problemi sempre più gravi, economici, sociali e culturali che stiamo vivendo, gli Autori che
articolano questa proposta pongono la domanda: Quale cambiamento? Domanda riproposta con ricerca di senso alternativo
a quello spacciato dal pensiero dominante. La realtà, la verità, la felicità e la bellezza umane crescono solo se
interconnesse a una rete e a un terreno di relazioni prive di calcoli mercantili o strumentali.

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Crampi – romanzo di Fausta Squatriti

Pubblicato il 1 ottobre 2015 su Saggi Prosa da Adam Vaccaro

Malati terminali

La realtà de-scritta nei Crampi di Fausta Squatriti

Adam Vaccaro

La protagonista principale di questo romanzo di Fausta Squatriti – Crampi, Abramo Editore, Catanzaro 2006, pp. 230, 18 € – è una “antropologa fané”, così la definisce nell’articolata e acuta Prefazione Mauro F. Minervino, che cura con Mario Desiati la collana Onde, in cui l’opera è inserita. Antropologa di città, di una realtà metropolitana che pare senza centro nel suo dilatarsi da Milano a Parigi alla Finlandia alle metropoli sudamericane. Ma il centro c’è ed è Milano, anche se per “un vezzo di nomenclatura” non è nominata, come (con poche eccezioni) tutti i personaggi schizzati o adombrati; a cominciare dalla figura, centro del centro, di questa “Antropologa virtuale” (dice la stessa Autrice) o naïf, di cui il prefatore specifica ulteriori connotati che condivido e riporto perché utili a questa lettura: “sobria Bukowsky alla milanese, altoborghese, assolutamente egoista ed elegantemente dissoluta, autodistruttiva e lievemente feroce”, ma anche “belloccia sessantenne, intellettuale, libera, sessualmente disinibita e ostinatamente praticante, madre fallita, mancata suicida”.

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La Cana – romanzo di Fausta Squatriti

Pubblicato il 29 settembre 2015 su Saggi Prosa da Adam Vaccaro

L’irrisolto e il nome

di

Annamaria De Pietro

Leggendo La Cana di Fausta Squatriti, puntoacapo Editrice, Pasturana 2015, pp 181, € 18.

Esiste un luogo in viaggio e in pausa che si chiama spaziotempo.

Questo luogo può essere attraversato, e inventato, da cursori testardi: ad esempio, una bergère di pelle nera, molto sciupata, e un maglione ispido di lana caprina, molto sciupato.

In una scena da film del dopoguerra la bergère, estratta dalle macerie di una casa bombardata e poi issata al salvataggio su una carriola, insieme con una scatola di posate d’argento e i detriti spezzati di frutti dipinti di cemento tratti da un vaso di cemento (saranno poi sotterrati in un parco), può alla fine, dopo una tappa in una Germania affranta dal ricominciare, come in modestissimo Grand Tour passare in Italia, Umbria presumibilmente, e qui diventare la cuccia di un cane pronunciato male: Cana, così chiama la cagna che lo ha scelto come padrone il protagonista di questo romanzo, un tedesco che parla male l’italiano.

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Totem di Fabia Ghenzovich

Pubblicato il 27 settembre 2015 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Totem di Fabia Ghenzovich

Fabia Ghenzovich, Totem, puntoacapo Editrice 2015

Contemplare il fuoco che cova negli occhi di un lupo e andare fino al limite del mondo”

CHRISTIAN BOBIN

Apre con questo esergo. Totem,  la raccolta che Fabia Ghenzovich ha pubblicato con Puntoacapo editrice.
Ma poi ciò che si tocca da subito  è una sintesi e un intaglio nella polpa del legno che è il nostro corpo-natura-casa-memoria, fatto da un insieme di voci che non ci lasciano mai e vengono da un lontano sempre vicinissimo ieri, dalle storie dei “nativi” e dai miti, cioè noi, trasfiguratisi nel tempo e sono ancora oggi come ieri le voci ancestrali ed arcaiche con cui le nostre storie prendono vita, si fanno inizio restando in questo recinto di sogni e realtà come incubi, poiché ciò che si perde è molto, è noi stessi, la parte sostanziale del nostro corpo.

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Musica Segno Colore

Pubblicato il 13 settembre 2015 su Eventi Suggeriti da Adam Vaccaro

Studio d’Arte Massi

Mostra personale

Eduardo Palumbo

“Musica Segno Colore”

Dal 30 settembre 2015 al 15 ottobre 2015

Via Val d’Ossola, 34 – Roma

COMUNICATO STAMPA

Mercoledì 30 settembre 2015 alle ore 18.00, lo Studio d’Arte Massi (Via Val d’Ossola, 34 – Roma) inaugurerà la mostra personale di Eduardo Palumbo “ Musica Segno Colore ”.

Lo studio d’arte Massi, con questa mostra personale al maestro Eduardo Palumbo, propone una raccolta di opere “dedicate al tema della musica”, composta di tele, carte, tavole e supporti in pietra. Tutte opere di recente produzione, che il maestro ha voluto presentare in un compendio unico.

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Guerre e clima, tra le cause principali dell’esodo

Pubblicato il 27 agosto 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Articolo con dati utili per chi vuole riflettere su due aspetti di fondo del problema, senza dimenticare ovviamente il punto centrale di un sistema capitalistico (a più teste) imperiale mondiale, che considera giusta e naturale l’attuale distribuzione della ricchezza, tra aree geografiche, popoli e classi sociali.

A.V.

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LA NUOVA ETA’ IMPERIALE

Pubblicato il 11 agosto 2015 su Saggi Società da Adam Vaccaro

L’analisi che segue è utile per capire le imposizioni nate dal sistema Euro, o i belati e le menzogne dei capi di governo italiani (dai più grigi a quelli con vocazioni d’avanspettacolo), che con la parola “riforme” mettono in atto la politica più antidemocratica e contraria agli interessi della maggioranza della popolazione (che infatti si allontana e perde fiducia nell’esercizio del voto).

Per capire perché questa politica, senza bisogno di alcuna esercitazione dietrologica, esegue gli ordini trasmessi dagli interessi imperiali della minoranza che domina l’economia capitalistica e la finanza mondiali.

Per capire perché ogni scelta politica di questi ultimi decenni ha comportato impoverimento dei più e incremento esponenziale delle ricchezze di pochi e dei profitti.

Per capire perché anche i fenomeni migratori – nati da guerre e rapine mascherati da inni di progresso, di umanitarismi o di passione democratica – vengono gestiti nel modo insensato e criminogeno che vediamo, che rafforza le xenofobie e le destre peggiori, mentre lascia alla pseudo-sinistra (affiancata da chiesa cattolica e attuale papa) belati buonisti, che diventano conniventi con gli obiettivi di gigantesco abbattimento del costo del lavoro, di guerre tra poveri e crescente barbarie, fino a fenomeni di puro schiavismo.

Per capire perché su questi degradi, come sul cancro delle mafie, o sui compensi osceni di politici, managers privati o pubblici e alti burocrati, nulla dice e soprattutto fa il sistema Euro, mentre è imperialmente categorico su dimensioni di piselli o vongole.

Per capire perché le camicie di forza e i dettami economici imposti da chi ha elaborato l’Euro (che ora mostra la sua natura di crimine di classe che nulla ha a che fare con una Europa dei popoli), implichino la volontà di procedere nell’attuale indirizzo recessivo. Perché questo accentua gli effetti sociali suddetti, e nello scacchiere internazionale rende ancora più asservite le imprese o le economie più incapaci, corrotte e parassitarie (come quella italiana).

Adam Vaccaro

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LA NUOVA ETA’ IMPERIALE

Noam Chomsky

(da dibatti tenuti in Illinois, New Jersey, Massachusetts, New York e Maryland nel 1994,1996 e 1999)

(Fonte: L’Ombra delle Parole, a cura di G. Linguaglossa)

https://lombradelleparole.wordpress.com/2015/08/11/noam-chomsky-il-capitale-speculativo-la-nuova-eta-imperiale-e-lisolamento-tecnocratico-la-stagnazione-basato-su-dibattiti-tenuti-in-illinois-new-jerseymassachusetts-new-york/

Nerone

Nerone

Domanda. Negli ultimi venticinque anni il capitale finanziario multinazionale, piuttosto che negli investimenti e nel commercio, è stato impiegato nelle speculazioni sui mercati azionari internazionali, al punto da dare l’impressione che gli Stati Uniti siano diventati una colonia alla mercé dei movimenti di capitali internazionali. Non ha più importanza chi detiene il potere politico, tanto non sono più loro a decidere le cose da fare. Che portata ha, oggi, questo fenomeno sulla scena intremazionale?

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Per Sebastiano Vassalli

Pubblicato il 29 luglio 2015 su Senza categoria da Adam Vaccaro

SCOMPARE UN NARRATORE DI RAZZA

di Angelo Gaccione

Lo scrittore Sebastiano Vassalli è morto, avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 24 ottobre, era nato a Genova nel 1941, ma aveva vissuto praticamente sempre nel novarese.

el 2011, in occasione dei suoi settant’anni, gli avevamo dedicato un numero monografico di “Microprovincia”; il numero 49 per l’esattezza, con questo titolo:  “La parola e le storie in Sebastiano Vassalli”. Di sicuro il lavoro più dettagliato e completo sulla parabola di scrittore, poeta, artista, editore, dell’autore di Biandrate.  In quel numero, presentato a Stresa nel tardo pomeriggio di sabato 22 ottobre 2011, nella Sala del palazzo dell’Azienda del Turismo della città, ci sono scritti di autori come Bàrberi-Squarotti, Franco Cordelli, Roberto Cicala, Giuseppe Lupo, Andrea Kerbaker, Dante Maffia, Fulvio Papi, Giovanni Tesio, il sottoscritto, la sua traduttrice tedesca Veronika Strehlke, e tanti altri. Il direttore della rivista e poeta Franco Esposito, aveva caparbiamente voluto quel numero monografico, ed era andato a trovare Vassalli nella sua casa di Biandrate con Cicala. Franco al telefono mi descrisse entusiasta l’incontro, il clima amichevole, la buona bevuta, la casa affascinante e incredibile di Vassalli e il pullulare di zanzare che lì, nella pianura novarese, come da noi in questa lombarda, “le allevano”, come dico spesso, e che sono il più manifesto errore della creazione divina. Della cena, seguita all’incontro con Vassalli, al “Ristorante Piemontese”, conservo alcune foto; non sono particolarmente belle, le luci “sparavano” troppo e ne hanno alterato i colori, ma in una Vassalli beve di gusto. Franco ne ha certamente di migliori, non del ristorante, ma della sala dove avvenne l’incontro (in quella che ho io, quasi al fondo della sala si vede un altro amico scomparso: il saggista e poeta Tiziano Salari).

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