Anticipazioni – Francesca Farina

Pubblicato il 15 maggio 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Francesca Farina

Tre sonetti inediti
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Con commento di Adam Vaccaro

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Nota dell’Autrice
Si parla di un’orchessa, nel primo dei miei tre sonetti, a simboleggiare un eccesso di vita quasi spaventoso di cui è emblematica appunto quella gran “ficona” di cui parlo, come l’ho definita ironicamente utilizzando un linguaggio volgare per uscire dalle secche del petrarchismo vieto, nel quale si rischia di impantanarsi quando si usa una forma classica come il sonetto, appunto. Si tratta di una delle tante “super-donne” che ho intravisto, conosciuto, frequentato in una delle mille occasioni mondane, che si succedono spesso nelle nostre città. Una donna appariscente, insomma, sguaiata, senza alcuna remora o riserbo verso il prossimo, spesso assai ignorante, evidentemente ricca soltanto della sua fisicità.
A tanto eccesso di vitalità si contrappone negli altri due sonetti la scarsissima considerazione di cui gode la Poesia, che tocca la stessa scrivente, mentre sente su di sé sia l’esaltante sensazione di un surplus di vita che la abita, sia quelle premonizioni di estinzione che sono in ogni persona e in ogni cosa, perfino negli alberi, nelle rocce e nelle stelle.

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VITELIÙ – IL NOME DELLA LIBERTÀ

Pubblicato il 8 maggio 2019 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Via Laghetto 2 – Milano

L’Associazione Culturale Milanocosa

Presenta

28 maggio 2019 – ore 17,30

AttraversaMenti

Una Storia Magistrale

VITELIÙ – IL NOME DELLA LIBERTÀ

Nicola Mastronardi

Itaca srl, Castel Bolognese, 2012

A cura di Adam Vaccaro

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Un arco di storia sconosciuto o conosciuto solo per scorci, raccontati perloppiù da chi, nel secolare scontro storico tra Popoli Sanniti e Impero Romano, ha prevalso. Qui la narrazione è fatta dalla parte dei Sanniti, sopraffatti, ma al tempo stesso fonte di contributi decisivi nella definizione di quella unicità e molteplicità, da essi per primi chiamata Viteliù-Italia. Il che è stato possibile, perchéhanno tenacemente resistito e difeso il nucleo prezioso della loro identità.

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Dialogano con L’Autore

Paolo Sensini e Adam Vaccaro

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Entrata libera

scarica la locandina

Info:

ChiAmaMilano – Via Laghetto 2, www.chiamamilano.itnegozio@chiamamilano.it, T. 0276394142 Associazione Culturale Milanocosa – www.milanocosa.itinfo@milanocosa.it – T. 3477104584

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Anticipazioni – Enrico Marià

Pubblicato il 1 maggio 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Enrico Marià
Inediti

Con un commento di Laura Cantelmo

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Nota di poetica

La motivazione di questi testi è dire un male dolore. Cercare comunione, fratellanza, condivisione con le altre creature. Non importano le esperienze patite, attraversate, subite, ma la profondità di quel soffrire che zavorra cervello, anima e cuore. Trovarci casa nel dirci, farci gruppo, esserci insieme uno per l’altro, uno con l’altro. Per affrontare vivendo di vita la vita. Anche fosse solo per pochi istanti.

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Attraverso Milano

Pubblicato il 23 aprile 2019 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Biblioteca Sormani
Sala del Grechetto – Via Francesco Sforza 7

L’Associazione Culturale Milanocosa
Presenta

13 Maggio 2019 – ore 17,30

Attraverso Milano

Staffette letterarie e artistiche

Idea-Progetto di Luigi Cannillo
Organizzazione a cura di Adam Vaccaro
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Tra letterati e artisti che sono passati per Milano, o vi hanno soggiornato per periodi brevi, e
altri, che invece vi hanno vissuto gran parte della loro vita, si possono creare relazioni creative
anche tramite luoghi della città. Come ideali staffette che attraversano Milano nel tempo e
nello spazio.

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Anticipazioni – Nino Iacovella

Pubblicato il 15 aprile 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Nino Iacovella
Inediti

con una nota di Luigi Cannillo
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Nota dell’autore
Uso la poesia come strumento d’indagine. Più per capire il mondo che mi circonda piuttosto che quello interiore. La mia sensibilità e il mio sguardo sono funzionali, come sonde, per captare la forma emotiva delle cose e degli accadimenti che incrocio nella vita.Non amo la retorica posticcia e il moralismo. Amo invece la realtà e i fenomeni sociali.
Il progetto de “La parte arida della pianura” nasce da due mie ossessioni: la paura per un paesaggio monotono e la paura del blocco della creatività (la pagina bianca, appunto). In un giorno di nebbia, in pianura, è possibile vederle sovrapposte queste fobie. Da questo cortocircuito, poi, mi sono ritrovato a scrivere da tutt’altra parte. D’altronde l’inconscio porta sempre a termine il suo lento lavorio: il discorso si è spostato verso l’epica umana, nel suo lungo e interminabile apprendistato nei territori del dolore.

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Anticipazioni -Mauro Ferrari

Pubblicato il 1 aprile 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Mauro Ferrari
Testi inediti da
LE FORZE DELL’ORDINE
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Con commento di Adam Vaccaro

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Nota dell’Autore
Mi riesce difficile dire già qualcosa su un piccolo gruppo di inediti che sono tuttavia certo costituiscano il nucleo di un libro futuro. Se Indicazioni per i commercianti di luce cerca di dare forma a un’idea alta di poesia che emerge da un contesto di crisi, tre delle quattro altre poesie – Genova 14 agosto, Entanglement e Da quando… – si misurano con un senso di colpa latente, dell’impossibilità di ricostruire qualcosa e di una triste impotenza. Più eccentrica Omero mente…, la mia ennesima rivisitazione della figura di Ulisse, che pare un divertissement, ma che tende a farsi struttura di connessione con le altre della raccolta.
Le forze dell’ordine – questo il suo probabile titolo – è citato in Entanglement e richiama la proprietà di due particelle che, anche se separate, mantengono a livello di spin le stesse proprietà, quasi un legame indissolubile. Il senso del titolo è duplice: le forze dell’ordine sono le forze cosmiche (in senso fisico e per nulla mistico) che creano e distruggono, a cui provano ad opporsi le misere “forze dell’ordine” umane, il nostro tentativo di dare un ordine al mondo e a noi stessi.

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AttraversoMilano

Pubblicato il 19 marzo 2019 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Via Laghetto 2 – Milano
  

 

L’Associazione Culturale Milanocosa

Presenta

5 Aprile 2019 – ore 17,30

Attraverso Milano

Staffette letterarie e artistiche 

Idea-Progetto e coordinamento di Luigi Cannillo

Elaborazione e definizione con

Claudia Azzola, Rinaldo Caddeo, Laura Cantelmo, Adam Vaccaro

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Tra letterati e artisti che sono passati per Milano, o vi hanno soggiornato per periodi brevi, e altri, che invece vi hanno vissuto gran parte della loro vita, si possono creare relazioni creative anche tramite luoghi della città. Come ideali staffette che attraversano Milano nel tempo e nello spazio.

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GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA – ROMA

Pubblicato il 18 marzo 2019 su Eventi Suggeriti da Adam Vaccaro

HOTEL VILLA PIRANDELLO
VIA ANTONIO BOSIO, 15B,
(zona Piazza Bologna) ROMA
21 MARZO 2019, ore 18,00

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

CON L’ANTOLOGIA
“POESIA, LUCE DEL MONDO”
BERTONI EDITORE 2019
A CURA DI FRANCESCA FARINA

SEGUIRA’ IL READING DEI POETI

Domenico Alvino, Silvana Baroni, Tomaso Binga, Silvia Bove, Franco Buffoni, Paolo Carlucci, Roberto Chimenti, Valentina Ciurleo,

Tiziana Colusso, Flaminia Cruciani, Francesca Farina, Annamaria Ferramosca, Renato Fiorito, Miro Gabriele, Annamaria Giancarli,

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Anticipazioni-Guglielmo Aprile

Pubblicato il 15 marzo 2019 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Guglielmo Aprile
Inediti

Con un commento di Laura Cantelmo

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Nota di poetica
Vedo la poesia come un esorcismo; ma anche come un narcotico, e come un contrappeso alla troppa lucidità: essa convoglia nel ritmo delle parole il rumore dell’abisso, rendendolo innocuo, e si apparenta perciò a un’alchimia; doma la belva, smorza il tumulto preistorico su cui galleggia la convenzione del vivere civile: sventa la tentazione di una ringhiera troppo bassa, o di mettersi a urlare senza ragione tra la folla. Ogni verso strappato alla pagina bianca è l’inventario di una ecatombe, è la testimonianza del nostro status di sopravvissuti, è un differimento del silenzio che ci attende; ed è lo sputo di Dio sulla faccia del tempo. Sogno un’opera che ricalchi il Libro dei Morti dell’antica religione egizia, ma ambientata nel regno ctonio della psiche. Il senso che cerco nello scrivere compensa il senso che non trovo nel vivere: non ho altro modo di vendicarmi dell’accidente di essere al mondo, non ho altra difesa di fronte all’assurdo che mi attanaglia disseminandomi intorno i suoi innumerevoli emblemi.

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Gli Attraversamenti di Beppe Mariano

Pubblicato il 9 marzo 2019 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Beppe Mariano
ATTRAVERSAMENTI
Edizioni Interlinea, Novara 2018

Come dice nella nota critica di Giovanni Tesio, che accompagna, assieme a quella, more poetico, di Gianni D’Elia, l’ultima raccolta Attraversamenti di Beppe Mariano, ciò che compete al poeta e di cui si parla sono gli “attraversamenti di spazi, di tempi (di tempo), di vite”, per testimoniare attraverso di essi “l’orma, l’ombra, la traccia che sono le parole a segnare, a sostenere, nonostante la debolezza del loro naturale statuto”.
È insomma l’attraversamento della vita nella molteplicità delle sue occasioni e degli incontri (penso a persone concrete, Giuseppe Conte, Giorgio Barberi Squarotti, Stefano Verdino, il prefatore Giovanni Tesio, per restare ai più noti evocati nei versi), in cui il poeta, come un “migrante”, al culmine di un periplo di disgrazie e miserie, di vicissitudini e migrazioni, di disperazioni e speranze, di guerre e mari faticosamente vinti e superati non soltanto metaforicamente, si pone drammaticamente la domanda: “Mi sono salvato: perché io fra i tanti?”: l’attraversamento della storia, della storia dei nostri anni, su una scena di miti intramontabili che hanno nomi antichi (Edipo, Ismaele) ma solo per parlare dell’oggi, senza alcuna concessione al patetismo, che “solo la poesia” (per citare il titolo di un testo della seconda sezione Pietr/erba) sa salvare e conservare con laica pietas per risvegliare le coscienze dal torpore.
In questo senso, Mariano, già autore di una monumentale silloge Il seme di un pensiero (Aragno, 2011), fin dal primo e più caratterizzante poemetto, quello che dà il la a tutta raccolta, fa parlare la propria coscienza con una domanda in cui s’avverte sconcerto e stupore e insieme vicinanza con l’Altro, con le vittime di un Male irredimibile, che a tante prove non sono scampate: domanda tragica di una sensibilità perplessa di fronte a un orizzonte incomprensibile e in cui risuona il senso di una storia che non sa riconoscersi “nella maledizione che altri subisce e che altri sommerge”, che, come rileva Tesio, fa pensare ai Sommersi e i salvati di Primo Levi, per concludersi con il riconoscimento e l’affermazione dell’impegno a testimoniare, a “ricordare”, strappando all’oblio lacerti di vita. Un tema questo della memoria, che, urgente nell’ultimo testo della sezione, L’angelo, si innesta sulla presenza di luoghi, della Montagna (il “suo” Monviso), come ancoraggio a un sistema di valori, fatto di “gente” e di “storia” (“il tuo corpo mappa diventa della memoria: / della tua gente, della tua e loro storia”).
Qualcosa di più di una generica, buonista, solidarietà, insomma: è, il suo, l’atteggiamento morale di un individuo che si interroga sui fondamenti stessi dell’esistenza, sulle ragioni ontologiche dell’essere, con una determinazione amara che fa pensare al Leopardi del Canto notturno: “Dove comincia il cielo, dove finisce? / L’antica domanda si riformula / in una mente diventata troppo logica: / indaga il cosmo, non più chi l’ha pensato”.
A concludere l’intera raccolta, nella terza sezione Sconfinamenti, un testo, In regioni alte, che tematicamente e moralmente condensa e sintetizza il tutto, in cui campeggia il tema di una “vecchiezza” ostinata e al tempo stesso rapacemente ancorata alla vita (“corsara”) che non si rassegna e continua a proclamare la sua fede nel “poco verde che rimane”, nel residuo di umanità che l’individuo continua a coltivare nell’impervio e disumano paesaggio dell’oggi.
Vincenzo Guarracino

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