Anticipazioni – Sabrina De Canio

Pubblicato il 11 maggio 2022 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni
Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Sabrina De Canio
Inediti 2022
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Nota di lettura di Adam Vaccaro

Nota di poetica
Per me la poesia, cornice di tutte le arti, è inutile ma necessaria, qualifica la nostra umanità ed è un atto di resistenza umana.

Sabrina De Canio

Servo e padrone

Di chi è il mondo?
Di chi è quell’altipiano?
Di chi è il sole,
il fiume, la pioggia e l’uragano?
Quanto costa
la mia voce libera
dal nodo che la strozza.
La testa morde la coda
con espressione indemoniata
se l’agguanta
la ritorce con furore.
Non riconosce
lo stesso cuore.

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Luigi Cannillo – “Between Windows and Skies”

Pubblicato il 8 maggio 2022 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

L’imprendibile
Tra le luci e l’ombra della vita

Adam Vaccaro

Luigi Cannillo, Between Windows and Skies, Selected Poems 1985-2020.

Gradiva Pubblications, NY, 2022. Con Traduzione di Paolo Belluso.
E la Prefazione di Luca Ariano

Con Luigi Cannillo ho condiviso decenni di scambi umani e culturali, dentro e fuori la lunga appassionante esperienza di Milanocosa. Eppure, il percorso di conoscenza è interminabile e mai prendibile completamente. E con tale assunto entro con mani e occhi in questa sua raccolta antologica che attraversa i suoi libri precedenti, più alcuni per me significativi e illuminanti inediti.
La sua lettura mi consente, tuttavia, di fare un punto sia pure interrogativo e aperto su quanto ho man mano definito dei suoi modi di intendere e fare poesia. Nel corso degli anni ho evidenziato tre fonti costitutive del suo poièin: Memoria di legami, intellettuali e affettivi; Corpo, col suo centro motore nell’eros e la matericità del suo universo mentale, che per Rita Levi Montalcini è funzione di ciò che chiama cervello bagnato; infine, la Lingua, o meglio la ricchezza delle lingue del corpo, che nella poesia confluiscono e determinano faglie di sensi mai completamente escussi. Ne deriva, nella struttura testuale di Cannillo, un accento di ricerca e bisogno di legame musicale tra Testo e Altro.
Da queste brevi premesse, procedo nella lettura di questa antologia, partendo da nuclei di sensi che avevo evidenziati in un mio saggio del 2000 (svolto con la mia metodologia dell’Adiacenza, in cui facevo una analisi comparativa tra i testi di Cannillo e quelli di Annamaria De Pietro), pubblicato sul N. 33 della Rivista “TESTUALE”(*). In questo saggio mi focalizzavo sui suoi libri di allora, Sesto senso (Campanotto, Udine 1999) e Volo simulato, in cui avevo individuato uno stile e un moto di costruzione del testo, che parte dalle zone basse, emozionali, del corpo e della sua cosmogonia, per espandere in un moto ascendente i vettori dei sensi verso aree alte e speculative. E specificavo che il moto si esplicava in “ricerche di misura ed eleganza di sé-duzione… perennemente rattenuta e in bilico tra esplosioni implacabili e infaticabili accumuli e silenzi…di un equilibrio impossibile”, in cui il Soggetto Scrivente “riesce a inventare momenti di ‘voce ferma/ la nostra salvezza’” (Sesto senso), in un incrocio etico ed estetico di tensione totalizzante e molteplicità di lingue della poesia, premessa dell’ipotesi di Adiacenza, oltre che di forma e stile dei testi più ricchi.
Aggiungevo che se il movimento di seduzione tra il Sé e l’Altro, di cui il testo è trama e tramite, vuole collocarsi ed essere corpo vivo tra altri corpi, deve riuscire a “uscire dalla parola” per non rimanere in un universo alienato. Il che implica farsi amare e ascoltare, farsi capire e vedere, non tanto per essere parola simpatica o odiosa, ma semplicemente per essere. Insomma la parola deve farsi comunicazione complessa (come intesa da Antonio Porta), se non vuole ridursi a suono, o a disegno, immagine, o a qualsiasi altro costitutivo parziale (spesso totalizzato) del proprio specifico.
E a tale proposito, rilevavo come tra Volo simulato e Sesto senso ci fosse continuità nella tensione del testo tra la sensisitività pre-linguistica, o pre-testuale, e una decisiva fruizione post-testuale.
Credo che stia in questo moto e tra il nucleo generativo e vitale della ricerca espressiva di Cannillo. Non a caso, il titolo di questa raccolta antologica si dirama da esso, disegnando il moto da una stanza al cielo. Moto richiamato anche nella immagine di copertina, in cui è già evidente che qui non ha nulla di mistico, rimanendo fortemente innervato nel corpo-identità, che può diventare statica ed egolalica prigione, o uscita e volo di liberazione e rinascita. Il punto è che tali sensi diventano reali solo attraverso l’Altro, vitale e imprendibile come l’elemento invisibile che si espande fuori dalla finestra.
I libri successivi proseguono e accentuano tale moto, entrambi col Cielo nel titolo, il primo disegnato nella propria stanza, con sensi apparentemente di minimalismo da Linea lombarda (Cielo privato, Joker 2005) e il secondo (Cieli di Roma, Lietocolle, 2006), in spazi e tempi capitolini.
Nell’antologia seguono poi testi, sia da libri successivi incentrati più su memorie e perdite dolorose, sia inediti. E cerchiamo ora di comparare il nucleo di sensi finora evidenziato con quanto emerge da questi ultimi, nei quali troviamo consonanze, ma anche divaricazioni. Il che conferma la complessità mai univoca e paradossale della poesia, se questa si svolge nell’universo molteplice e mutevole della vita, di cui si fa eco adiacente delle mille voci e degli infiniti lampi che ne colorano il fascino, le tragedie, il tormento e la gioia.
Prendiamo perciò alcuni versi che tendono a contrapporre moto e sensi opposti a quelli fin qui colti:
“Tra l’armatura e il cielo/ pesa intera la nostra gravità/ frutto e grandine, ogni evento/ si strappa e precipita/ invocando il suolo” (p.60). Cioè, il moto di uscita e liberazione dalle nostre prigioni, è illusorio se ignora le forze che lo negano. Ogni tensione e azione se vuole dunque essere reale, deve essere dialetticamente concepita, altrimenti non libera né fa alcunché, e rimane patetico flatus voci.
Altrettanto, per quel che riguarda la fondamentale necessità di essere, cioè di essere conosciuti e riconosciuti nella propria identità, citiamo le vive memorie del testo di p.88:
“Un bambino con un fiocco azzurro/ …/ In un’aula eguale estranea,/ fissare il maestro negli occhi/ sapere dallo sguardo la clemenza/ e il rancore…”; o queste di p. 86: “È l’ora della rincorsa per tutti/ tranne uno che il sole non scalfisce/ che vive d’ombra, in un albero nudo/ un eremita che dal silenzio/ delle scale sente chiamare/ Non c’è più nessuno, maestro, scrivi”; cui seguono a p.90: “La mia natura è percorrere/ la scala di servizio, accomodarmi/ a dormire nel gradino stretto/…/ Non mi avrete alla ricreazione/ salirò sull’albero/ più alto del giardino” (p.90).
In questi squarci di memorie infantili è dunque nato quel moto opposto delineato? Sappiamo però che nulla cancella le pietre e i gradini su cui abbiamo cominciato a camminare, a dare forma al mondo e a noi stessi. Nessuno di noi abbandonerà mai del tutto quel primogiardino mentale e disegno del mondo, di cui parla Claudio Magris. Tutto è sempre molteplice e complesso, e il percorso espressivo di Luigi Cannillo ne è forma, oscillante su un crinale di tensione di condivisione e vocazione solitaria, in un intreccio di tutti di luce e ombra, di cui quest’ultima è caldera decisiva e fonte profonda di lapilli sospesi di attimi d’infinito, tra cielo e terra.
8 maggio 2022

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Festival di Lugano Poestate 2022

Pubblicato il 3 maggio 2022 su Arte e Mostre da Maurizio Baldini

Memo:

Festival Internazionale di Lugano Poestate 2022 26a Edizione – 1-4 giugno

3 giugno: Gilberto Isella presenta Adam Vaccaro con Luigi Cannillo, Còlaudia Azzola e Laura Cantrelmo –

Poeti da Milano, Tra sogni e Bisogni di Comunità

Vedi Programma e informazioni del Festival luganese, ideato e diretto da Armida Demarta, dal 1997

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Primo Maggio 2022

Pubblicato il 1 maggio 2022 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Ben venga maggio
E ’l gonfalon selvaggio
D’una Costituzione d’oro
Fondata sulla pace e sul lavoro

A.V.

INCONTRI DI MAGGIO – CIRCOLO DEI LETTORI E SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Pubblicato il 30 aprile 2022 su Anticipazioni da Maurizio Baldini

INCONTRI DI MAGGIO 2022

#SAVETHEDATE

PRESENTAZIONE VENERDÌ 6 MAGGIO ORE 17
CIRCOLO DEI LETTORI

VIA BOGINO 9 – TORINO
SALA MUSICA

ingresso libero

A parlare di Peter Russell, nell’occasione del centenario dalla nascita ci saranno

Wilma Minotti Cerini, curatrice del libro Peter Russell. Vita e poesia
Dr. Enzo Cacioli Sindaco di Castelfranco Piandiscò, ultima residenza del Poeta
Natale Luzzagni e Stefano Valentini di Venilia Nuova Tribuna Letteraria
Adam Vaccaro, Presidente Associazione Milanocosa-Milano
Roberto Salbitani, scrittore e insegnante di scuoladifotografianatura, amico di Peter Russell dal 1971 Lido di Venezia
prof. Giampiero Tonon del sistema www.Literary.it
Mons. prof. Franco Buzzi – ex Prefetto – Collegio dei dottori – Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano
Prof. Francesco Diciaccia, scrittore e recensore

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Anticipazioni – Anna Spissu

Pubblicato il 28 aprile 2022 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni

Vedi a: https://www.milanocosa.it/recensioni-e-segnalazioni/anticipazioni

Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Anna Spissu

Poesie incivili – Inediti

Con nota di lettura di Laura Cantelmo

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Nota di poetica
Ho sempre pensato alla poesia come a una porta che permette di attraversare il reale e di raggiungere una dimensione più profonda della vita, sia che si tratti di guardare il mondo circostante sia che si tratti del nostro mondo interiore. In questo senso ritengo che la poesia sia “profetica”, (qualità che appartiene alla sacralità) perché permette di comprendere sentimenti e avvenimenti che la ragione spesso allontana. Il mio percorso poetico privilegia l’esplorazione dei sentimenti con uno sguardo particolare al mondo femminile ma non è esente dal sentire civile in senso ampio del mondo che ci circonda.

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Buon 25 aprile

Pubblicato il 24 aprile 2022 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Buon 25 Aprile!

Che sia memoria viva, senza la retorica, muffa dei sentimenti.

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Adam Vaccaro

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Quelle quattro note

Quelle quattro semplici note
che entrano – si dice qui nel
cuore – come la voce di una
amante che comanda sopra il
crinale tra l’io travolto e la sua
essenza ripresa. Ciao bella ciao,
voce dell’anima persa e a un tratto
ritrovata come una vecchia moneta
che suona, tin tin fra le dita, tintinnante
ancora tra i ricordi che aprono le cateratte
del cielo, un cielo ancora possibile – unico
tra passato presente e futuro – un cielo che
è ora negato ma ritrova il sogno resistente
battente forte sulle note della nostra identità

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ANTOLOGIA GALZIO – NELL’ORO DELLA QUERCIA

Pubblicato il 22 aprile 2022 su Senza categoria da Maurizio Baldini

Primo Comunicato relativo all’Antologia

NELL’ORO DELLA QUERCIA, INCONTRI TRA AUTORI

A CURA DI GABRIELLA GALZIO
Puntoacapo Editrice

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Una Antologia scaturita da una serie di incontri organizzata dalla curatrice e svolta nell’arco di oltre un triennio, tra Autori che con linguaggi dIversi hanno perseguito l’obiettivo condiviso, e consono alle linee fondanti Milanocosa, di dare vita a un nucleo di relazioni circolari e resistenti alle tendenze disgreganti in atto, ancor più acutizzate dagli eventi di questi anni ’20. 

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Google-Il nome di Dio – Letture-8

Pubblicato il 20 aprile 2022 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro

Adam Vaccaro, GOOGLE – IL NOME DI DIO – In quattro quarti di cuore.
puntoacapo – Collezioneletteratura 15 euro.

Nota di lettura di Tiziana Antonilli

GOOGLE – IL NOME DI DIO in quattro quarti di cuore, questo è il titolo dell’ultima raccolta poetica di Adam Vaccaro, poeta bonefrano che vive a Milano da oltre 60 anni e lì attivo anche come prezioso animatore culturale.
Google è la nuova, pervasiva divinità. Come Don DeLillo coglieva i caratteri di sacralità pseudoreligiosa nei centri commerciali americani agli albori del consumismo nel romanzo White noise, così Vaccaro popola i suoi testi con le icone della religione tecnologica e con il corollario dei nuovi padroni della nostra anima: le app, i telefonini, gli algoritmi, il profiling. La tecnologia ha oltrepassato il limite dell’utilità ed è approdata al condizionamento, alla manipolazione, siamo in pieno capitalismo della sorveglianza.
I testi di Vaccaro navigano nel mare tempestoso di questi temi. Lo sguardo dell’autore abbraccia anche il tema dei luoghi comuni di un linguaggio, il nostro, sempre più massificato che ha catturato anche le menti giovani e ha appiattito le coscienze. Siamo ridotti all’obbedienza, e l’unico sogno è alimentato dal gratta e vinci. Qui, però, si inserisce la necessità della poesia. ‘Che sia un coltello impietoso’, auspica Vaccaro, che restituisca dignità a una società decadente come la nostra, spazzata dai venti feroci del neoliberismo, che sia uno strumento di rivolta, di disubbidienza.
Nell’ultima sezione della raccolta appaiono immagini di speranza: l’origano molisano e il suo profumo, la suocera staffetta della Resistenza, simboli di ideali che rischiano di annegare ‘nell’acqua putrida di mafia’. E testi dedicati ai bambini, il futuro per un’umanità dolente che, anche se malata di distopia, ha, forse, in sé i semi di un futuro utopico.
Leggiamo alcuni versi significativi. Il telefonino come oggetto d’amore. ‘Piano piano quest’oggetto fatto di plastica metalli/ ed elettroni ignoti che da sconosciuti invisibili cuniculi/ ti entrano nella carne nella testa nel cuore con bit di un ago’.
Un’ironica ode al Bymbi: ‘Oh bimbi, è qui il Bymbi/…ti frullo t’impasto /ti cuocio e tu dentro non/ saprai più chi sei’.
I nuovi padroni del mondo: ‘Soros dal cuore d’oro/ dacci oggi il tuo miliardo/ quotidiano che ci fa correre’.
E ancora: ‘Ora è il tempo degli intelligenti cretini/ che credono di sapere capire mentre/ seguono pifferai’.
La nostra falsa libertà: ‘da questa libertà decantata da chi /tiene il guinzaglio che ci tiene’.
Infine ricordiamo il sottotitolo della raccolta: in quattro quarti di cuore. Spiega Adam Vaccaro: ‘Una prassi poetica svolta nella tensione di adiacenza tra le lingue della propria totalità e intelligenza. Che oscilla dal cuore nero che la nega, al rosso che ribolle ribelle, al viola della paura, al bianco della fonte più profonda, che ricongiunge in sé tutti i colori nel diamante del bisogno resistente di rinascere e ripartire.’

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Auguri di Rinascita

Pubblicato il 16 aprile 2022 su Senza categoria da Adam Vaccaro

AUGURI DI BUONA PASQUA

di rinascita di vita nonostante

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Poi si accese neppure attesa una cosa
che più nessuno quasi aspettava:

un accento di pace nell’infinito

dei tuoi occhi

Adam Vaccaro

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Redazione Milanocosa


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