Temi e Riflessioni

La democrazia senza morale

Pubblicato il 12 aprile 2016 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

La democrazia senza morale

di Stefano Rodotà su Repubblica di venerdi 8 aprile 2016

e su Pagine Online

Nel marzo di trentasei anni fa Italo Calvino pubblicava su questo giornale un articolo intitolato “Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti”. Vale la pena di rileggerlo (o leggerlo) non solo per coglierne amaramente i tratti di attualità, ma per chiedersi quale significato possa essere attribuito oggi a parole come “onestà” e “corruzione”. Per cercar di rispondere a questa domanda, bisogna partire dall’articolo 54 della Costituzione, passare poi ad un detto di un giudice della Corte Suprema americana e ad un fulminante pensiero di Ennio Flaiano, per concludere registrando il fatale ritorno dell’accusa di moralismo a chi si ostina a ricordare che senza una forte moralità civile la stessa democrazia si perde.

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Italia: numeri e annunci

Pubblicato il 3 marzo 2016 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Il presidente del Consiglio pubblica su Facebook un post “urticante per i gufi” in cui rivendica di voler fare chiarezza sui dati dell’economia italiana. Ma la sua selezione lascia fuori, su ogni argomento, molte informazioni altrettanto importanti. Per esempio l’Italia è quartultima in Ue per crescita del prodotto, che resta inferiore a quello del 2000. E se le imposte indirette sono scese, quelle dirette sono salite, Irpef compresa.

Pil, tasse, lotta all’evasione e mutui: i “veri numeri” di Renzi e quelli che al premier non piacciono

di Chiara Brusini sul Fatto quotidiano.it di mercoledi 2 marzo

“Post urticante per gufi e talk”. E’ la premessa con cui il premierMatteo Renzi apre un post su Facebook in cui invoca “chiarezza sui veri numeri dell’economia italiana” nel giorno in cui l’Istat ha diffuso i numeri definitivi su pil e conti pubblici del 2015, oltre che sugli occupati e sull’andamento del mercato del lavoro, mentre l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato i risultati dellalotta all’evasione, che lo scorso anno ha portato nelle casse dello Stato 14,9 miliardi. “Dopo mesi di editoriali, chiacchiere, ricostruzioni, possiamo finalmente fare chiarezza“, scrive il presidente del Consiglio. Ma la disamina che segue, ancora una volta, è una selezione dei dati più favorevoli scelti tra quelli diffusi da diverse fonti. E lascia fuori molte informazioni altrettanto rilevanti.

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I soldi nascosti dei politici

Pubblicato il 12 gennaio 2016 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

I soldi nascosti dei politici

di Paolo Biondani e Lorenzo Bagnoli, da L’Espressodel 9 gennaio 2016

Finanziamenti milionari anonimi. Intrecci con banchieri, costruttori e petrolieri. Società fantasma senza controlli. Da Renzi a Gasparri, da Alfano a Alemanno, da Quagliariello a D’Alema, ecco cosa c’è nei conti delle fondazioni.

Il senatore, i petrolieri e i re del mattone. Il ministro delle grandi opere e l’imprenditore-prestanome. Il premier di sinistra e le cooperative rosse. Il capo del governo e il suo pensatoio-cassaforte. L’onorevole sindaco e le società in odore di mafia…
Il mondo delle fondazioni è una terra di mezzo dove si incrociano i big della politica e i soldi delle aziende private. Il loro ruolo è sempre più importante: con la crisi o la scomparsa dei partiti storici, da almeno vent’anni il potere in Italia si concentra attorno a personalità forti. E i programmi non vengono più discussi dalla base degli elettori, ma in circoli ristretti (think-tank o pensatoi) che riuniscono politici, imprenditori, professionisti e cattedratici di area. Organizzati in fondazioni o associazioni che sono ormai diventate i bacini di reclutamento della classe di governo. “L’Espresso”, che aveva dedicato un anno fa un’inchiesta di copertina al proliferare di questi enti di diritto privato, ora ha provato a misurare il livello di controllo della legge su questi nuovi centri di potere. Cosa viene comunicato dalle fondazioni alle autorità pubbliche? I rappresentanti dello Stato, almeno loro, possono conoscere i conti, i beneficiari delle spese e i nomi dei finanziatori?

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La vera spesa previdenziale italiana

Pubblicato il 4 dicembre 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

3.12.2015  PREVIDENZA.

Perché il professor Tito Boeri continua a tollerare la diffusione di informazioni colpevolmente false e tendenziose, quali quella che la spesa previdenziale del 2013 sul PIL nazionale sarebbe stata del 15,7%.  Ma cosa ci stanno a fare i burocrati dell’OCSE se non sanno neppure (o non vogliono) interpretare i dati correttamente? La spesa previdenziale nel 2013 è stata del 10,7% del PIL, quindi  assolutamente in media con i Paesi UE. Se si sottraggono all’esborso pensionistico lordo totale di 247,86 miliardi le imposte trattenute direttamente alla fonte, per 43 miliardi, e i 33,4 miliardi della  GIAS (assistenza), si ottiene una spesa previdenziale netta effettiva di 171,46 miliardi che rappresenta appunto il 10,7% del PIL.

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Italia 2014

Pubblicato il 28 novembre 2015 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Povertà, deprivazione, esclusione:

dati dell’Italia 2014

di Roberto Ciccarelli sul Manifesto di martedi 24 novembre 2015 e su Pagine Online

Non c’è tregua per chi vive di annunci sulla crescita, mentre l’ottimismo non riduce le diseguaglianze galoppanti. In Italia la povertà non cala, oltre una persona su quattro, il 28,3% della popolazione, era a rischio povertà o esclusione sociale nel 2014. Il report dell’Istat sul reddito e le condizioni di vita degli italiani conferma un dato stabile nella crisi: il 19,4% è a rischio povertà, l’11,6% vive in famiglie gravemente deprivate e il 12,1% in famiglie a bassa intensità lavorativa. Il dato complessivo (28,3%) è supaeriore di quattro punti percentuali rispetto alla media dell’Unione Europea: il 24,4%. La povertà in Italia è inferiore solo alla Romania (40,2%), alla Bulgaria (40,1%), alla Grecia (36,0%), alla Lettonia (32,7%) e all’Ungheria (31,1%) ed è superato di poco da Spagna (29,2%), Croazia e Portogallo.

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Analisi e riflessioni critiche dopo Parigi

Pubblicato il 16 novembre 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Selezione di alcuni articoli – da Famiglia cristiana, Manifesto e Micromega, oltre che da Pagine Online – che offrono analisi e riflessioni critiche sulle varie sfaccettature dei nuovi scenari aperti o accentuati dagli ultimi attacchi terroristici dell’Isis.

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Il terrorismo dell’Isis e le complicità dell’Occidentedi Fulvio Scaglione

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Le barbarie in atto

Pubblicato il 15 novembre 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Scontro tra civiltà e barbarie o scontri tra forme diverse di barbarie? E’ solo dietrologia e complottismo ammuffiti avere dubbi? Tutto l’esercito e l’armamentario di mezzi dei poteri occidentali diventano incapaci di individuare e neutralizzare azioni efferate di una diecina di terroristi? Domande insensate o l’unica alternativa è schierarsi a difesa dei poteri occidentali che da decenni si arrogano il diritto di invadere, bombardare,  distruggere, che magari prima appoggiano da apprendisti stregoni poteri criminali, per poi rimuoverli ma continuando a fare affari tra petrolio e armi, producendo “effetti collaterali” di stragi immani e disperazione di milioni di persone migranti. Qual è l’alternativa, guerra su guerra con militarizzazione crescente e attenzione concentrata su un nemico esterno, mentre prosegue tranquilla la macelleria sociale dei governi neoliberisti? O le carni martoriate degli ultimi morti parigini devono servire almeno a non bere acriticamente retoriche umanitarie con proditorie rivendicazioni di campioni di civiltà, scodellate da tutti i costernati governanti occidentali (che tacciono quando gli orrori provengono da amici e convenienze)?

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Ricordando Pasolini

Pubblicato il 3 novembre 2015 su Senza categoria da Adam Vaccaro

PIER PAOLO PASOLINI: Un intellettuale contro il potere

di Angelo Gaccione

er meglio inquadrare la virulenta battaglia civile e culturale ingaggiata contro i vari poteri dominanti della nazione da parte di uno scrittore irregolare (corsaro) come Pier Paolo Pasolini, occorre partire da alcune date ed eventi cruciali della recente storia italiana: 12 dicembre 1969, strage di piazza Fontana a Milano e tentativo di golpe; 22 luglio 1970, carica esplosiva sui binari del Treno del Sole a Gioia Tauro ad opera di neofascisti, ’ndrangheta e ambienti militari; 26 settembre 1970, strage di 5 anarchici calabresi a Ferentino. Per chi avesse poca memoria di questi ultimi eventi, diciamo subito che sull’attentato al treno a Gioia Tauro, erano stati proprio gli anarchici calabresi (Gianni Aricò, 22 anni, di Reggio Calabria; Annalise Borth, 18 anni, tedesca, moglie di Aricò; Angelo Casile, 20 anni e Franco Scordo, 18 anni, anche loro di Reggio Calabria; Luigi Lo Celso, 26 anni, di Cosenza) a fare una controinchiesta e a predisporre un dossier ben documentato da consegnare alla redazione di Roma, del settimanale anarchico “Umanità Nova” e all’avvocato Edoardo Di Giovanni, uno degli estensori del libro collettivo La strage di stato1.

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Dati e conti dell’Expo

Pubblicato il 2 novembre 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Il buio oltre le code: Expo tra debiti e banche alle costole

di Gianni Barbacetto e Marco Maroni

sul Fatto quotidiano di sabato 31 ottobre 2015

e su Pagine Online

Milano – Alla fin della fiera l’obiettivo è stato raggiunto, alla faccia di gufi e disfattisti: Expo chiude i battenti con oltre 20 milioni di ingressi. Un trionfo, almeno per il commissario Sala, che ha la strada spianata per Palazzo Marino, per il governo Renzi e la sua retorica dell’Italia che funziona, e per il gigantesco apparato mediatico mobilitato fin dall’inizio, a suon di milioni, in una delle più straordinarie operazioni di propaganda e manipolazione dell’opinione pubblica che si ricordino. Restano però in sospeso due domande: i numeri testimoniano un successo? E, soprattutto, alla fine chi paga?

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Guerre e clima, tra le cause principali dell’esodo

Pubblicato il 27 agosto 2015 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Articolo con dati utili per chi vuole riflettere su due aspetti di fondo del problema, senza dimenticare ovviamente il punto centrale di un sistema capitalistico (a più teste) imperiale mondiale, che considera giusta e naturale l’attuale distribuzione della ricchezza, tra aree geografiche, popoli e classi sociali.

A.V.

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