Lettera di Alfredo de Palchi a Mauro Ferrari
Lettera aperta di Alfredo de Palchi a Mauro Ferrari
Lettera aperta di Alfredo de Palchi a Mauro Ferrari
Milanocosa
presenta
Milano: Storia e Immaginazione
Con i curatori del libro
Adam Vaccaro eLaura Cantelmo
intervengono:
Mariella Bettarini, Massimo Mori, Liliana Ugolini
I caratteri generali del percorso proposto dal libro sono sintetizzati nel titolo. Squarci di storia anche ampi, che non hanno ovviamente la pretesa di offrire una storia di Milano, in primo luogo perché quasi tutti gli autori, a cominciare da noi curatori, non sono storici. L’obiettivo è stato quello di offrire…una molteplicità e ricchezza di sollecitazioni a un pubblico di esperti e non, coinvolgendo diversi ambiti e linguaggi. Nessuno sa tutto e chiunque può approfondire ulteriormente qualcosa.
UNA LETTERA DA STRACCIARE
Con la lettera di Berlusconi a Bruxelles è stato imposto un nuovo giro di vite contro pensionati e lavoratori italiani. Queste manovre economiche oltre ad essere inique sono pure inutili: insistendo infatti con le cosiddette politiche di “austerità”, la domanda di merci, la produzione, l’occupazione, i redditi e quindi anche le entrate fiscali si ridurranno ulteriormente, per cui diventerà sempre più difficile rimborsare i debiti. In questo modo si scivola verso la recessione e la depressione economica, che comporta un calo del prodotto interno lordo, e alla fine il rapporto debito/pil sarà addirittura aumentato, e anziché contrastare la speculazione finanziaria, si finirà per alimentarla. È proprio a causa di tali politiche che la Grecia è già tecnicamente fallita, e proseguendo lungo questa via anche l’Italia, col Portogallo e la Spagna, finirà per incamminarsi verso un inesorabile default
Andrea Zanzotto, Tutte le poesie Mondadori, Milano, 2011 pp. 1158 € 18,00
L’EUROPA DI MAASTRICHT E QUELLA DEI POPOLI
Forum sul libro di
GIORGIO LINGUAGLOSSA, Dalla lirica al discorso poetico – Storia della poesia italiana (1945-2010), Roma, Edilet, 2011
Dante Maffia
Gli interventi sporadici sulla poesia italiana dal dopoguerra ai giorni nostri si sono succeduti con una cadenza e una frammentarietà che hanno creato molta confusione ingenerando l’illusione che tutti i gruppetti organizzati dai furbetti dei vari quartieri fossero diventati un pezzo di storia rilevante e da cui non si può prescindere. In realtà le operazioni compiute, quasi tutte, non solo hanno il difetto della faziosità, ma mancano dello sguardo complessivo, quello che permette la visione dell’insieme in una dinamica di scambio e di rifiuto, di scontro e di accettazione, di evoluzione e di involuzione. Anche alcune antologie hanno contribuito all’ipertrofia di autori inesistenti sul piano poetico, ma potenti perché funzionari di grandi case editrici o baroni di università prestigiose. Si pensi a quella curata da Krumm, a quella quasi leghista quasi lombarda curata da Cucchi e Giovanardi, a quella ridicola curata da Daniele Piccini.
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