Temi e Riflessioni

“Basta Euro”, per Oscar Lafontaine

Pubblicato il 27 maggio 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

“Basta Euro”.

Oscar Lafontaine sferza la Linke

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Lo chiameremo Olmo

Pubblicato il 29 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Lo chiameremo Olmo

di Patrizia Gioia

Dicono che le radici dei frondosi – e perchè no, irrispettosi- olmi di via Mac Mahon danno noia alle rotaie del tram, del resto radici simili mica possono prosperare dentro una prigione d’asfalto, cella in cui furono trasferiti ai primi del novecento, dopo essere stati, volenti o nolenti, sfrattati dalla loro casa, il marciapiede davanti alla nostra di casa, dove gratuitamente offirvano respiro e bellezza.

Non è che potremmo qualche volta essere sinceri e dirci che con le rotaie abbiamo violato per la seconda volta la casa di questi nostri poveri amici olmi e dirci che non ce ne frega niente della nostra prepotenza, anzi questa volta siamo ancora più bruti e, alla faccia anche di Dante, li abbatteremo, ma siccome continuiamo ad essere finti cristiani e finti esseri umani, imbevuti di buonismo e sensi di colpa, ci diciamo che ne metteremo

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Saggezze e miserie

Pubblicato il 19 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Possibilità di cambiamento

Pubblicato il 18 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Due mesi fa al teatro Valle Occupato di Roma, si tenne il primo incontro dei diversi comitati nazionali che si occupano dell’audit sul debito e la ri-pubblicizzazione della cassa Depositi e prestiti. Quello che segue è il risultato di mesi di lavoro che si sono conclusi sabato scorso a Firenze in una assemblea nazionale. Quello che occorre fare ora è dare inizio a una campagna di opinione pubblica fatta di manifestazioni,menti di lotta, coinvolgimento con i parlamentari e le parlamentari disponibili ad appoggiare questa piattaforma. Commenti e ulteriore divulgazione sono naturalmente preziosi e indispensabili. Daremo notizia delle iniziative locali che si terranno presto un po’ in tutta Italia.

8 PUNTI (VERI) PER CAMBIARE IN 100 GIORNI

Nell’attuale bailamme politico-istituzionale che ci riporta al metodo degli accordi sottobanco di prima e seconda Repubblica, è legittimo ed urgente chiedersi quali otto punti, veri, concreti e trasformativi, un governo di discontinuità con il passato possa realizzare nei suoi primi cento giorni per riappropriarsi e socializzare la finanza pubblica, come snodo chiave del cambiamento.

1. Decreto legge per l’istituzione di una commissione di indagine sul debito pubblico che, rendendo pubblica adeguata documentazione e predisponendo meccanismi di partecipazione popolare, analizzi ed individui quale parte del debito pubblico italiano possa essere considerata “illegittima” e quindi non vada ripagata. In attesa delle risultanze della Commissione, immediato congelamento di tutti gli interessi sul debito pubblico maturati per la sottoscrizione di prodotti finanziari derivati.

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Il potere dei petrolieri

Pubblicato il 9 aprile 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Riceviamo questa lettera lucida e impietosa, di cui siamo grati perché spinge ciascuno a chiedersi cosa può fare di più per cambiare una deriva sempre più tragica, che pare senza uscite e soluzioni. Con uno Stato e una casta politica che divorano risorse e uccidono cittadini, senza restituire nulla.
Maria D’Orsogna, ricercatrice di origine abruzzese che vive in California e insegna fisica all’Università di Los Angeles, scrive a Corrado Passera una lettera indignata, che esprime il pensiero di molti di noi.

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Democrazia senza partiti

Pubblicato il 28 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Democrazia senza partiti

Marco Dotti intervista Marco Revelli

«Non può esserci democrazia funzionante senza il canale dei partiti. Nessuna nuova o più vitale democrazia può nascere dalla demonizzazione dei partiti». Con queste parole, pronunciate al Teatro Toniolo di Mestre nel settembre del 2012, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è fatto interprete di un timore largamente diffuso tra le classi dirigenti: il rapporto tra democrazie e forma-partito sarebbe sul punto di rompersi definitivamente. A tutto svantaggio, sostiene Napolitano, della democrazia. È davvero così? Marco Revelli insegna Scienza della politica all’Università del Piemonte orientale e ha da poco pubblicato un libro, Finale di partito (Einaudi, pagine 138, euro 19), in cui affronta la questione collocandola in un passaggio d’epoca ben più radicale – il pieno ingresso in una società post industriale – senza il quale ogni “pro” e ogni “contro” i partiti rischia di rimanere una sterile petizione di principio.

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Origini, domande e incerte prospettive dell’Italia attuale

Pubblicato il 23 marzo 2013 su Saggi Società da Adam Vaccaro

Alba o ulteriore degrado?

Pubblicato il 20 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Cittadini e Istituzioni umiliate

Pubblicato il 18 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Riceviamo e facciamo nostro questo invito

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Francesco I e San Francesco

Pubblicato il 18 marzo 2013 su Temi e Riflessioni da Adam Vaccaro

Non illudetevi sul nuovo papa

Il nostro lettore, cattolico conservatore, delinea la figura di un pontefice tradizionalista e intollerante

Il nuovo pontefice ha voluto chiamarsi Francesco. All’indomani della sua elezione, coloro che hanno scambiato la chiesa per un’agenzia etica filantropica concorrenziale all’Onu, che dovrebbe occuparsi di pace, di giustizia e di problematiche sociali, hanno cantato vittoria. Una buona fetta di cattolici è convinta (non è chiaro se per ignoranza o malafede) che la teologia “francescana” prediliga le questioni umani a quelle spirituali.

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