Senza categoria

Percorsi di Adiacenza – Adam Vaccaro

Pubblicato il 18 aprile 2025 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Percorsi di Adiacenza – Antologia di ricerca critica dei linguaggi della Poesia e dell’Arte, Marco Saya Edizioni, marzo 2025
Introduzione e cura di Donato Di Stasi – Postfazione di Elio Franzini

Libro di un percorso di ricerca, di poesia e di vita, con analisi interdisciplinari, dalla filosofia alla psicoanalisi, dall’arte alla fisica quantistica, alla ricerca del senso, nei testi e nel contesto, dedicate a opere di oltre 50 Autori contemporanei di Poesia, Prosa, Musica e Arti visive. Alla ricerca di parole-pietre miliari condivise, premesse per offrire a piedi, mani, pensieri e anima, energie invisibili quanto necessarie all’Opera Umana di proseguire oltre i limiti che la negano.
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Buona Pasqua!

Pubblicato il 17 aprile 2025 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Buona Pasqua!
Auguri di rinnovate albe e rinascite

Giuseppe Vetromile – Di non chiudere le porte stasera

Pubblicato il 10 aprile 2025 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Giuseppe Vetromile, Di non chiudere le porte stasera, La Valle del Tempo, 2024
Opera vincitrice al Premio “L’assedio della poesia” 2023

Nota di lettura di Margherita Parrelli

Si dovrebbero dire così come ha detto il poeta le sue parole, rinunciare a un’esegesi, quando le sfumature declinate nella penombra della sera appaiono inequivocabili, le tentazioni “dopo un breve capoverso di luce” tornano assopite e il poeta si dichiara “inesatto, mancante di quel tanto / che muove la vita a nuove albe” eppure si svela, per il tramite del suo arrendersi, caparbiamente alla ricerca di senso e, come Penelope, intreccia e scioglie, scioglie e intreccia i suoi versi a segnalarci che “uno scivolare sull’orlo dei giorni” è destino comune, ma che deve essere indagato.
Giuseppe Vetromile, nel suo ultimo lavoro “Di non chiudere le porte stasera”, ci conduce nella sua intimità, che vive e si nutre dei luoghi del suo quotidiano, “Ma hai luci sghimbesce, di traverso, dal fornello di cucina / fino all’angolo del letto: tragiche nello scioglierti di dosso / la nuvola d’ovatta che ti prese lungo il silenzio la notte!”.
Egli abita il proprio microcosmo con tale denudata autenticità che i suoi percorsi diventano i nostri, e gli oggetti ai quali si accompagna sono oggetti poetici, ossia simboli della nostra dimensione umana di finitutide, nella quale “il tempo è sempre comunque avaro d’immobili minuti” e l’eterno si assimila a “attimi imprendibili”.
L’effetto di questa identificazione dell’eterno con l’attimo è una sensazione di sospensione e di attesa che aleggia in tutti i componimenti, fino ad essere dichiarata in vari momenti del racconto poetico: “la vita è quel fantasma in attesa d’essere evocato, / nei giorni chiaroscuri strappati ad un calendario / in eterno giramento”.
A traghettarci in questa cosmologia del quotidiano è un verso allungato, disteso nell’attesa, dal ritmo lento, forse assonato sicuramente incantato e un lessico che gioca tra il “mercatino rionale” e il “passo vespertino”, non temendo di colloquiare con l’amore come con il creato.

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Kolektivne NSEAE – Ivan Pozzoni

Pubblicato il 7 febbraio 2025 su Scrittura e Letture da Adam Vaccaro

FURIE E FUGHE
In
KOLEKTIVNE NSEAE di Ivan Pozzoni

La malattia del «disinteresse» del lettore e l’ontologia estetica moderna della ipersoggettivizzazione
La terapia come eredità non-ontologica del Kolektivne NSEAE: la neoN-avanguardia
Adam Vaccaro

È un orizzonte di furie e fughe, diverse e innervate nella complessità contemporanea, che emerge da questo libro di Ivan Pozzoni, in un quadro di analisi che le designa e lucida entrambe a cera, cantate e accarezzate con una spazzola d’acciaio. Che scorre dalla groppa al deretano sul pelame arruffato di una gatta in calore. Un animale dall’anima multipla che miagola, ringhia e si veste da tigre, che forse non ti sbranerà, ma ti copre gli occhi di una patina, rosa o nera, su cui pianta unghie che li rendono ciechi, liberi di urlare, impotenti ma tendenti ad ammantarsi della pretesa di sapere, come il cieco che guida un cieco, della parabola poi soggetto del quadro di Pieter Bruegel.
Tiresia è stato ucciso e Diogene è senza lampada. E non c’è salvezza, né con me, né contro di me, pare avvertano i versi di Ivan Pozzoni. Ma se l’io/noi è/siamo col sedere per terra, è il momento dell’ora di ricreazione e del gioco o dell’ira e di tornare sul banco a scrivere a lettere cubitali sulla lavagna o su pezzetti di carta salvati dal tritatutto, i bisogni che cercano altro e oltre gli stracci ermetici e paleontologici, oltre le parole incazzate, i deliri egotici, fino alle molliche raccolte sotto un tavolo di lordi lardosi, che guidano la trottola del comando di radere a zero ogni residuo di senso, in ogni caso, in ogni casa? L’identità non esiste, al pari della società, dixit l’idiota bicefalo, impotente e onnipotente! Dopo di che, l’eccidio e la distruzione della polis, sono le matrici matrigne delle egolalie masturbatorie in tutti i campi, compresa la poesia.
Intanto il Dottor Stranamore fabbrica e dispensa milioni di bombe, predica pace e ride a crepapelle, idiota criminale che pensa di salvarsi su Marte, volando sulle sue Aquile libere nell’iperuranio sopra il cielo di piombo. Mentre Colombe libere e ammassate sotto tonnellate di putridume sospeso, sono ammazzate come mosche cieche, inferocite e rintontite da un subisso di immagini, estasi drogate e parole di niente, creatrici di rostri, che diventano mostri di una fame infinita di libertà dal destino di una progenie antropofaga.
Poi c’è l’altra fuga, nell’ovatta della culla di un iperurarnio di parole innamorate di sé, di quella malattia che ho chiamato iperdeterminazione del significante, connivente della distruzione del senso. Poi c’è l’illusione di contrapporvisi con l’iperdeterminazione del significato, convinta di poter spiegare tutto, uccidendo la complessità di un dire che vuole dare nome alla complessità del mondo.
La prima malattia è diventata pandemia lungo il crinale parnassiano di significati rarefatti, persi nella nebbia di dire tutto e niente, che riducono il pubblico – come diceva Berardinelli, citato anche da Pozzoni – a rasentare lo zero, agli altri scriventi versi, in un circuito grottesco, inutile e autoreferenziale. In cui sguazzano felici, fino a teorizzare che l’arte, la poesia, devono essere inutili. Ma utilissime a vati desideranti e immaginari, affollati e ininfluenti, e perciò inesistenti nel corpo di una società già negata e disgregata, che urla affamata di voci che sognino e incarnino il bisogno di ricrearla.
Prova a rispondere Pozzoni a questo panorama di molecole gassose che si dibattono tra le pareti stagne di un bagno di stitici:
“LA TERAPIA COME EREDITÀ NON-ONTOLOGICA DEL KOLEKTIVNE NSEAE: LA NEON-AVANGUARDIA Il Kolektivne NSEAE (Nuova socio/etno/antropologia estetica) ha un’eredità non-ontologica derivata dalle neo-avanguardie millennials, lontanissima dalla ontologia estetica moderna. La NeoN-Avanguardia, da me fondata, cede – come ogni altra avanguardia – all’«ἀντίφράσις», all’«ironia» (Jacques Derrida), al «citazionismo», allo «straniamento» (Viktor Borisovič Šklovskij), alla «carnevalizzazione» (Michail Bachtin), al «mistilinguismo», al «dédoublement» e «vertigine che sfocia nella follia» (Paul De Man), alla grammatica generativa (Noam Chomsky), alla «sovversione/eversione» (anarco-individualismo stirneriano e della Post-Left Anarchy), all’«invettiva» (triade Villon/Brassens/De André) e all’estremo «impegno sociale» movimentista a tutela dei deboli e dei diseredati, con opposizione allo star system dei dominanti e dell’arte.” [p.13]
È dunque un libro-manifesto di guerra subita e di pace sognata, piena di lacrime asciutte e irrisioni clownesche, anche se non placano alcunché. Ma è già utile porre il problema, anche se è un chiodo ribattuto, come sopra accennato, da ormai parecchi decenni. Sia da Berardinelli, sia in modi diversi da costole lucide e critiche da certi estremismi della Neoavanguardia, quali, ad esempio, Antonio Porta. Pozzoni si pone lungo la stessa direttrice di ricerca:
“Preso atto della conclusione della krisis e della transizione dall’evo moderno al nuovo evo tardomoderno, ho riconosciuto l’urgenza del discorso sul cambiamento di «paradigma» storico ed estetico, dovuto al venire meno del senso teoretico dell’ontologia estetica moderna, e ammessa l’anacronisticità della NeoN-Avanguardia, movimento di krisis, ho deciso di fondare uno nuovo movimento non ontologico, il Kolektivne NSEAE (Nuova socio/etno/antropologia estetica), aperto a tutti i mille movimentisti neon-avanguardisti e a nuove menti in grado di captare il cambiamento di «paradigma» sociale ed estetico.” [p.13]

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Appello Poeti per la Pace a Gaza

Pubblicato il 20 dicembre 2024 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Don’t Kill, Let’s Talk

Poets’ appeal for dialogue

With the conviction that every act of violence must be condemned, but also the absurd continuous massacre of civilians in GAZA only fuels incurable injustice and hatred and is configured as a ferocious and inhumane act, we firmly ask for the initiation of a credible and authentic DIALOGUE that leads to the concrete settlement of disagreements with the PERMANENT CEASEFIRE, THE RELEASE OF HOSTAGES ON BOTH SIDES, THE END OF APARTHEID. As writers of poetry, we strongly believe in the effectiveness of the word, the only one capable of profoundly clarifying every friction and arriving at a just recomposition without inhuman outcomes and massacres of innocents. Building a new humanism is possible if we accept the fundamental principles of the dignity and freedom of every people and person for a coexistence based on respect for human rights and every identity, without prevarications: the only fertile ground for ensuring a future of peace and well-being for the new generations. As poets, we defend the freedom to think, dream, and express ourselves, and we use poetry to continue to put out every fire.

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Per Alberto Mari

Pubblicato il 22 ottobre 2024 su Senza categoria da Adam Vaccaro

E’ mancato Alberto Mari

Ho appena appreso dalla figlia Ilaria che è mancato Alberto Mari, e mi associo al dolore della famiglia. Anche per me Alberto è stato un caro amico, fonte di molti scambi. Sapevo che non stava bene e purtroppo da parecchio non ci sentivamo.

Con le nostre sentite condoglianze

Adam Vaccaro

Buon 25 Aprile

Pubblicato il 24 aprile 2024 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Buon 25 Aprile!
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Che il 25 aprile ci dia rinnovate energie di resistenza al vento malsano in atto!

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Quelle quattro note

Quelle quattro semplici note
che entrano – si dice qui nel
cuore – come la voce di una
amante che comanda sopra il
crinale tra l’io travolto e la sua
essenza ripresa. Ciao bella ciao,

voce dell’anima persa e a un tratto
ritrovata come una vecchia moneta
che suona, tin tin fra le dita, tintinnante
ancora tra i ricordi che aprono le cateratte
del cielo, un cielo ancora possibile – unico
tra passato presente e futuro – un cielo che
è ora negato ma ritrova il sogno resistente
battente forte sulle note della nostra identità.

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Memorie di Fausta Squatriti

Pubblicato il 23 aprile 2024 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Memorie di Fausta

Fausta Squatriti ci ha lasciati. È l’ennesima tessera che scompare in quel mosaico chiamato Milanocosa, che ho sognato, realizzato e che per un quarto di secolo ha segnato e riempito non solo la mia vita, perché ha lasciato una somma di tracce di non poco rilievo per tanti. Tracce di un percorso arduo e interdisciplinare che ha coinvolto ambiti speculativi e arti, con al centro una visione di poesia che non fosse solo carta e righe spezzate. Alimentata da una attenzione appassionata all’orizzonte sociale, in cui si voleva e si vuole essere parte, e non un mondo a parte.
Tale condivisione profonda si è poi tradotta, in particolare con Fausta, in carteggi e discussioni accese, in riunioni anche a casa sua, da cui sono scaturite iniziative importanti, tra le quali, la pubblicazione di uno dei libri di Milanocosa, che ho curato con lei, 7 parole del mondo contemporaneo.
Di questo sogno e questo poièin Fausta è stata da subito parte attiva, condividendolo nella visione e nel fare, lei stessa impegnata oltre che in creazioni d’arte visiva, in scritture in prosa e in poesia, con risultati di rilievo a livello nazionale e internazionale. Era la figlia di Lina Angioletti, entrambe per me linfe preziose per l’avvio e il percorso avventuroso e molteplice di Milanocosa. Come critico mi sono occupato di entrambe, sollecitato dalle loro opere, scritti che sono stati pubblicati in libri e riviste, ma prima di tutto dal sito di Milanocosa.
Ma Milanocosa ha ereditato da Fausta quel segno che la rappresenta, il logo da lei creato, di una immagine di intrecci interdisciplinari perseguiti dall’Associazione nella scritta sottostante, Voci Intrecci Progetti, sintesi dell’anima, direi, del lungo difficile fare collettivo, nella tensione di una conoscenza pur interminabile, che la Cultura più ricca deve perseguire – in particolare in un contesto quale quello degli ultimi decenni, tendente costantemente a chiudere, anziché ad aprire orizzonti più umani.
Tuttavia queste somme di azioni, scambi, iniziative e risultati collettivi, non mi bastano a delineare una memoria a lei dedicata, se non aggiungessi un legame affettivo profondo, che oggi deve prendere atto di una perdita dolorosa, di un addio ineluttabile e imposto dai nostri limiti cui dobbiamo piegarci.
23 Aprile 2024

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Trasmutazioni – Adam Vaccaro

Pubblicato il 7 aprile 2024 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Novità editoriali
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puntoacapo Editrice comunica l’uscita del mio “Trasmutazioni – Alchimie in Caoslandia”, con Prefazione di John Picchione e Postfazione di Gabriella Galzio.
Adam Vaccaro

Per gli interessati, segue il link utile per la prenotazione.

ACQUISTA DAL SITO:
http://www.puntoacapo-editrice.com/SHOP

Tu non lo sai

Tu non lo sai quando e come
l’ala gelida del male ti passa accanto
né come è successo che la sua aria nera
abbia solo sfiorato i polmoni e quest’acqua
putrida di mafia non abbia ancora toccato
la tua pelle. Ma aspetta
ancora un po’ fiducioso e immobile e ne
sentirai presto l’alito e il fetore. Ché se
avrai ancora un po’ di pazienza potrai
sentire anche i denti – che dei sapori
d’amore amano il caldo suo sangue

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Pasqua 2024

Pubblicato il 29 marzo 2024 su Senza categoria da Adam Vaccaro

Auguri di Pasqua
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Che l’umanità possa vincere
Sui progetti criminali di guerra

Milanocosa


Benvenuto

Sei sul sito di Milanocosa, l'associazione culturale che svolge attività di promozione culturale secondo criteri di ricerca interdisciplinare con l'obiettivo di favorire la circolazione e il confronto fra linguaggi, ambiti e saperi diversi, spesso non comunicanti tra loro. - Libri