Scrittura e Letture

UOMINI DI ONORE di Beppe Puntello

Pubblicato il 17 febbraio 2010 su Saggi Prosa da Adam Vaccaro

UOMINI DI ONORE di Beppe Puntello

Manni Editore, Lecce 2009, pp.496, 25 euro

È più che un romanzo Uomini di onore, da poco edito dall’editore Piero Manni di Lecce. È la densa epopea di una casta, quella appunto degli “Uomini d’onore” del titolo, in via di estinzione sullo sfondo di un’arcaica e molto vera Sicilia tardoottocentesca, metafora e incarnazione dell’Italia del nostro oggi con i suoi problemi irrisolti (e forse perfino irrisolvibili): un’epopea che prende corpo in un libro che potrebbe a buon diritto ambire ad essere considerato un vero e proprio caso letterario, se soltanto i canali della promozione e della divulgazione non fossero così miopi.

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Convegno Antonio Porta-Atti

Pubblicato il 2 febbraio 2010 su Eventi Milanocosa da Maurizio Baldini

Seguono i brani del poemetto Airone, letti con grande adeguata, da Patrizia Valduga al Convegno Il giardiniere contro il becchino – Memoria e (ri)scoperta di Antonio Porta, (Biblioteca Sormani, Milano 9/12/ 2009). In calce ai testi una nota scritta in proposito nel 1998 da Giovanni Roboni, all’uscita delle Poesie 1956 – 1988 di A. P. negli Oscar Mondadori, a cura di Niva Lorenzini.

A.V.

Airone

1. (27.7. 79, premessa, a lei)

come se il mio ventre covasse una bomba

il sentimento, il terrore della perdita

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GIORGIO LAROCCHI PITTORE

Pubblicato il 8 gennaio 2010 su Saggi Arte da Adam Vaccaro

GIORGIO LAROCCHI PITTORE

Sulle tracce di un “disegno perduto”

Vincenzo Guarracino

È un mondo minimo e privato, quotidiano e feriale, di segni e tracce della vita, di piccole cose fedelmente amate e coltivate, tra umbratili umori e silenzi, quello cui Giorgio Larocchi, pittore e poeta, anzi pittore-poeta si applica da sempre: un microcosmo personale ed esistenziale, oggettualizzato e mineralizzato, in cui forme di ordinaria flagranza e referenza (nature morte, vegetali, manufatti, corpi, indumenti, interni domestici, paesaggi, presenze umane e animali, eventi meteorologici), rese astratte ed elementari da un accanito assillo formale, diventano qualcosa d’altro, elevate al rango di vere e proprie storie dell’anima.

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ETICA DELLA SCRITTURA NELLA SOCIETÀ NARCISISTA

Pubblicato il 21 marzo 2009 su Saggi Società da Adam Vaccaro

ETICA DELLA SCRITTURA NELLA SOCIETÀ NARCISISTA.

Di Franco Romanò

C’è un passaggio importante, nella prolusione di Le Cleziò in occasione del conferimento del Nobel per la letteratura. Essa suona così: “scrivere significa non agire”. Un’affermazione così perentoria escluderebbe dal campo della letteratura qualsiasi riferimento all’etica che per sua natura rimanda anche a comportamenti, prese di posizione e azioni.

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Una teocrazia imperfetta

Pubblicato il 21 febbraio 2009 su Saggi Società da Adam Vaccaro

Una teocrazia imperfetta

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Il fuoco il sangue e la poesia

Pubblicato il 12 ottobre 2008 su Saggi Poesia da Adam Vaccaro

Scrittura nella scissione. di Adam Vaccaro

Pubblicato il 19 settembre 2008 su Saggi Poesia da Maurizio Baldini

Scrittura nella scissione

In Forbici di Victoria Surliuga

Adam Vaccaro

In questo libro di Victoria Surliuga – Forbici, Lietocolle, Como 2006 – la scrittura cerca e diventa arma tagliente per entrare nelle proprie scissioni, nell’attimo del delirio o della misura con la verità del proprio abisso (ab-grund). Quando l’Io è posto in tale territorio senza fondamento, fa l’esperienza di essere straniero in casa propria e può rinunciare alla sua funzione, col che la scrittura tende a rimanere dominata dall’Altro eintransitiva, da seduta psicoanalitica. Qui invece l’Io cavalca o riprende per la coda salti, vuoti logici e immagini che prorompono dall’infanzia, manifesta una forte determinazione a rinascere e resistere, contrapponendo ai tagli cuciture altrettanto impietose tra presente e passato: “tempero le matite sperando che diventino remi/ posso sfogliarle per anni seduta a scrivere/ sempre dirò le cose sbagliate a mia madre al telefono” (p.28). Non a caso è rievocato (più volte) il rapporto con la madre in lampi dischiusi tra realtà e visioni: “il terreno poteva sparire/ l’ascensore saliva in diagonale/ roteavano a lato i piani/ porte vecchie contrapposte/ torino trasuda sempre morte/ / ero un’ospite seduta sul davanzale/ con i piedi penzoloni/ mia madre si è buttata/ per anni dalla finestra/ ma i fili della biancheria sono stati il suo telone” (p.29)

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AttraversaMenti: video Alfredo de Palchi

Pubblicato il 15 giugno 2008 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Condividiamo con voi alcuni video della presentazione a cura di Milanocosa (con la collaborazione della rivista La Mosca di Milano e di Roberto Bertoldo) dei due libri del poeta Alfredo de Palchi (nato a Verona nel 1926 e residente a New York): Paradigma – Tutte le poesie: 1947-2005 (Mimesis Hebenon) e La potenza della poesia, saggi di autori vari (Edizioni dell’Orso). L’evento si è svolto il 23/05/2008 alla Libreria eQuiLibri di Milano, nell’ambito del progetto AttraversaMenti.

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E’ on-line il nuovo sito di Milanocosa!

Pubblicato il 22 maggio 2008 su Arte e Mostre da Maurizio Baldini

Sono stati completati i lavori di ristrutturazione del nuovo sito-blog di Milanocosa.

La lingua muta delle tracce.di Francesco Marotta

Pubblicato il 12 maggio 2008 su Scrittura e Letture da Maurizio Baldini

La lingua muta delle tracce

Francesco Marotta

C’è un’intera sezione, nella pregevole opera di esordio di Daniele De Angelis (cfr. Diario di un altro, Ascoli Piceno, Otium Edizioni, 2007), quella intitolata “Sul volto”, con particolare riferimento ai testi III e IV, nella quale è possibile ravvisare, più che in altri luoghi notevoli di quel  libro, la radice prima degli inediti che qui si presentano, nella loro non indifferente novità, anche stilisticamente marcata. Complessivamente, pagine di versi che prefigurano una possibile partitura per coro muto, quasi reticoli di labbra, in attesa di aria e suono, che si espandono “senza indice di fine”: un sostanziale taglio sospensivo, di sguardo e di respiro, che si presenta, contemporaneamente, nella duplicità di un corpo, anche sotto il profilo segnico, che guarda se stesso dai margini, mentre il suo calco solare si abbandona e si appartiene all’ombra.

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