GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
Città di Sesto San Giovanni
Medaglia d’Oro al Valore Militare
GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
Sesto San Giovanni festeggia l’arte poetica in occasione della
Giornata Mondiale della Poesia proclamata dall’Unesco
Sabato 22 marzo 2014, ore 15.30
Villa Visconti d’Aragona, via Dante 6
Leggeranno propri testi inediti:
Silvio Aman, Amedeo Anelli, Lino Angiuli, Sandro Boccardi, Marisa Brecciaroli, Luigi Cannillo, Laura Cantelmo, Maddalena Capalbi, Gabriella Cinti,
Gabriella Colletti, Marialuisa Colnaghi, Adele Desideri, Annitta Di Mineo,
Carte da gioco
Un mondo sfuggente e tangibile. La memoria nei versi
Magdeburgo in Ratisbona e la negazione del vuoto
Poesia contemporanea: Letizia Leone
Letizia Leone, Carte sanitarie, 2008 e La disgrazia elementare, Perrone, Roma, 2011
Giorgio Linguaglossa
Quanto meno il testo è letteralmente marcato (voglio dire situato quale dirimpettaio del referente), tanto più la forma avrà la funzione di indicarlo. Assodato che per forma si intenda tanto la composizione testuale quanto lo stile, chiediamoci: è necessario che il testo realizzi la differenza problemato-logica in quanto logos? Meno il problema della letterarizzazione del «reale» è letteralmente detto e più dovrà dirsi figurativamente, più la problematicità sarà il testo stesso come forma discorsiva. Più il testo si de-letteralizza, più il rapporto col reale diventa problematico, e più la problematicità, che è dunque un fatto formale, sarà il testo stesso a fornirlo come prova della sua sopravvivenza. Più il problema è formalizzato, più si scava il fossato tra il letterale e il figurato; voglio dire che meno il testo sarà risolutorio, meno esso sarà consolatorio, più conterrà sempre qualcosa di non-definitivo, di non-ultimato, di infermo, di infirmato, di scoria che eccede, di scabro che sopravvive alla combustione in quanto non c’è più una stazione ultima della formalizzazione. In sostanza, più si scava il fossato tra il letterale e il figurato più la formalizzazione tenderà ad essere provvisoria, ad assumere la veste dell’abnorme, dell’indistinto, dell’inconsueto, insomma, del problematologico.
Nella poesia di Letizia Leone l’esoterismo va di pari passo con lo psicologismo e con il de-realismo (e, perché no, anche con una nuova forma di realismo!) e con le zattere significazioniste della Storia, ma come divelte, scisse dal tutto (e dal lutto del tutto), come tessere schizzate via dal mosaico da una forza eruttiva (interiore-esteriore). Leggiamo la scena dello scorticamento di Marsia ad opera di Apollo in La disgrazia elementare:
La poesia di Lina Angioletti
Lina e la “liquida innocenza”
MILANO: Storia e Immaginazione
Interpretazione di ‘Neve e faine’
Interpretazione di ‘Neve e faine’
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