Pubblicato il 9 marzo 2018 su Recensioni e Segnalazioni da Adam Vaccaro
Waller R. Newell, Tiranni, Bollati Boringhieri, Torino 2017.
Vasta, approfondita disamina del fenomeno della tirannide dal mondo antico ai nostri giorni, da Achille ad al-Qaeda, da Omero, i tragici greci, Platone, Aristotele a Machiavelli, Hobbes, Heidegger.
Newell considera la tirannide come una caratteristica permanente della storia umana in antitesi dialettica con il liberalismo e la democrazia.
L’autore distingue tre tipologie di tiranni: 1) il tiranno giardiniere (Gerone I di Siracusa, Nerone, Franco, Somoza) che dispone del proprio paese, delle sue risorse come se fossero un patrimonio personale per favorire famigliari e sodali. Gli eventuali benefici per i sudditi sono vicari agli interessi del tiranno. 2) Il tiranno riformatore (Alessandro Magno, Giulio Cesare, i Tudor, Luigi XIV, Federico il Grande, Napoleone) che attua progetti su larga scala di rinnovamento legislativo, sociale, urbanistico, che migliorano le condizioni di vita e spesso creano le condizioni di una modernizzazione. 3) il tiranno millenarista (Robespierre, Stalin, Hitler, Mao, Pol Pot, i jihadisti di oggi). Ispirati da elevati e rigorosi ideali morali e da progetti utopistici, in nome del bene delle masse e di un ritorno alle origini, commettono, senza remore, omicidi di massa, guerre, genocidi. Questa tipologia appartiene alla storia modera, a partire da Rousseau e dalla fase giacobina della rivoluzione francese.
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