Recensioni e Segnalazioni

Rinaldo Caddeo, Dialogo con l’ombra

Pubblicato il 26 novembre 2008 su Recensioni e Segnalazioni da redazione

Rinaldo Caddeo, Dialogo con l’ombra, La Vita Felice, Milano, 2008.

Giorgio Linguaglossa

Sapevamo che la ricerca poetica di Rinaldo Caddeo si era da sempre orientata in direzione di una nuova dis-locazione dell’oggetto-poesia e di una pronuncia del discorso poetico aggiornato ai tempi e ai modi di comunicazione della nuoca civiltà mediatica. Ciò, appunto, nell’ambito di un vasto quadrante di ricerca che attraversa trasversalmente e longitudinalmente la poesia contemporanea tesa a ricercare nuove e più solide basi sulle quali porre le fondamenta di un discorso poetico accessibile ai presunti lettori delle nuove generazioni.

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Codice terrestre

Pubblicato il 3 novembre 2008 su Recensioni e Segnalazioni da redazione

Spingendo la notte più in là. di Mario Calabresi

Pubblicato il 30 giugno 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

«Ho sempre paragonato ciò che ci è successo a un naufragio. All'improvviso si perde tutto, ci si trova sbalzati nell'acqua scura e profonda. Può succedere che il disastro sia annunciato dalla tempesta, ma ci sono anche le falle improvvise, gli iceberg, le orche. Se quello di mio padre fu un naufragio ipotizzabile, basta andare a ripercorrere i fatti di questi giorni, ci sono drammi improvvisi e non prevedibili, come accadde con Ezio Tarantelli o Massimo D'Antona.» (p.84).

Storia naturale dei giganti. di Ermanno Cavazzoni

Pubblicato il 22 giugno 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Come un sasso gettato in uno stagno genera cerchi sempre più grandi, così questa Storia naturale dei giganti genera una storia particolare della letteratura italiana e una satira storica degli usi e costumi contemporanei.

Si parte dal Morgante (1478) di Luigi Pulci e si arriva all'Astolfeida (1547) di Pietro Aretino, con rapide incursioni in epoche anteriori (medioevo: Turpino, Storia di Carlo Magno; i Cantari) e posteriori (Bernardo Tasso: Amadigi, Il Floridante; Carlo Gozzi, La Marfisa bizzarra). Oggetto dell'indagine: i giganti. L'imprinting spetta di diritto e di fatto a Pulci con le celebri coppie comiche di Morgante e Margutte (giganti da guerra: giganti selvatici civilizzati, ri-convertiti, con l'uso d'armi improprie come il famoso battaglio di Morgante, a macchine di morte e distruzione) e di Sperante e Beltramo (giganti selvatici: rettiliani, egocentrici ingenui e isolati, dediti a una violenza sistemica non per sadismo ma per ignoranza e gaglioffaggine costituzionale).

Sono stata via settecento anni. di Rosella Scarabelli

Pubblicato il 18 giugno 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Una Sheherazade che racconta un canzoniere d'amore che, come acutamente nota nella seconda post-fazione Piero Marelli, «non racconta storie ma luoghi particolari» (p.107). Un canzoniere d'amore mistico, con svelti quanto alacri richiami alla Passione, con la dirompente tensione amoroso-conoscitiva che ci riporta, come osserva con lungimiranza prospettica Gabriela Fantato nella prefazione, al XIII sec., al movimento delle beghine di Fiandre e Germania, che «prese le mosse dal pensiero mistico di San Bernardo, vicino a Sant'Agostino e alle sue Confessioni [...]

L’IBRIDO E IL DOPPIO. di Pierangelo Sequeri

Pubblicato il 8 giugno 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Sacro e profano, cielo e terra, anima e corpo, eros e amore. Ma anche maschile e femminile, coscienza e inconscio, ragione e follia, rappresentazione e immaginazione, e altro ancora.

Esiste un'estetica della conciliazione, per quanto inafferrabile e incompiuta? La caduta nella forzatura dell'ibrido e nell'angoscia dello sdoppiamento, è forse una fatalità inespugnabile? Il tema ha qualche significativo collegamento con le ricerche svolte in corsi precedenti (“Il pure e il folle”; e ancora prima “Fasmi e fantasmi”).

E’ on-line il nuovo sito di Milanocosa!

Pubblicato il 22 maggio 2008 su Arte e Mostre da Maurizio Baldini

Sono stati completati i lavori di ristrutturazione del nuovo sito-blog di Milanocosa.

L’infanzia vista da qui. di Francesco Tomada

Pubblicato il 12 maggio 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

L’infanzia vista da qui

Francesco Tomada

Sottomondo Editore, 2005, pp 90, Єnon indicato

La prova assoluta che la buona poesia c’è è che non esiste in libreria: infatti di norma la si trova quasi clandestinamente per edizioni che le librerie poco vedono se non nulla. Sembra un paradosso eppure….

Uno dei casi è lo splendido L’infanzia vista da qui pubblicato per la prima volta nel 2005 e ristampato nel 2006 (ma seguiranno altre ristampe a venire) da Sottomondo di Gorizia (www.sottomondogorizia.it) che oltre a pubblicare italiani è attenta alla vicina produzione slovena. Tralasciando la splendida grafica di copertina,L’infanzia vista da qui (con prefazione di Francesco Mattiuzza) è il sunto di una voce sincera, quella di Francesco Tomada, classe 1966 che cerca di colmare le lacune con la parola, che combatte con la sola osservazione delle cose e se ne fa ferire, ne conserva memoria. E chiede scusa quasi, di questa osservazione mentre ci lascia confissi a osservare, noi stessi e con altri occhi.

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Per sempre. di Edoardo Nesi

Pubblicato il 12 maggio 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

Per sempre

Edoardo Nesi

Bompiani, 2007, pp 154, Є 14,00

Dì la verità, Edoardo: eri costretto a pubblicare per contratto e la scadenza era vicina. Per questo hai dato alle stampe questa vaccata di libro.

Dove sono le costruzioni/capolavoro di L’età dell’oro, Figli delle stelle, Rebecca, Ride con gli angeli , persino la bellezza di Fughe da fermo?

Dove hai dimenticato i dialoghi ferocissimi e veri, i personaggi totali, puri, credibili, dove? Dove la Prato delle aziende tessili decadute, dove i night dove industrialotti e disgraziati affogano la solitudine, dove la crisi delle relazioni, dove la crisi di mezza età, dove il tuo raffinato cinismo, dove gli eroi del nostro tempo?

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L’impronta del tempo. di Petr Halmay

Pubblicato il 12 maggio 2008 su Recensioni e Segnalazioni da Maurizio Baldini

L’impronta del tempo

Petr Halmay

Il Foglio Clandestino, 2007, pp 110, Є 8,00

Ha la più bella veste grafica che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni (vorrei potervi pubblicare io!!) questo L’impronta del tempo del poeta ceco Petr Halmay tradotto per la prima volta in Italia da Antonio Parente.

Non solo: l’edizione è con testo a fronte, cosi è possibile – per chi può – leggere anche l’originale.

In più: la pubblicazione partecipa alla campagna “Scrittori per le foreste” lanciata da Greenpeace.

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