Benassi: Il guado della neve
Luca Benassi Il guado della neve CFR, Piateda, 2013
Luca Benassi Il guado della neve CFR, Piateda, 2013
Una ghirlanda di calici pieni per un brindisi all’Amore
Ho letto di Davide Rondoni il libro di poesia “Si tira avanti solo con lo schianto”, pubblicato dalla nuova casa editrice Whitefly di Lugo; devo dire che l’ho trovato brillante, agile, leggero, felice nell’impiego dello zoom e delle immagini in presa diretta dal «reale», dalla cronaca, dalle biografie e dai privati della gente comune… è un libro democratico, nel senso che non fa atteggiare la «poesia» in un al di là elitario e olistico, che tratta della gente e con la gente, è un libro che si rivolge direttamente ai lettori chiamandoli per nome, senza iattanza né arie di superiorità, che chiama ogni cosa con il suo nome e cognome; direi, per assurdo che si tratta di un libro di servizio se non ci fosse di mezzo il governo di Letta (anch’esso di servizio), perché, sono convinto che la poesia sia soprattutto un servizio, uno svago e un intrattenimento, veloce ma non per questo effimero o inutile come molti intellettuali da vetrina balsamica invece ritengono che sia. In tal senso, Rondoni dimostra una spiccata capacità di far collidere i piani e i registri lessicali e retorici con una acuta sensibilità per le discontinuità e i salti semantici e semaforici… anche la periodizzazione in strofe delle poesie risponde a questa esigenza di far slittare i piani rappresentativi gli uni sugli altri e farli interagire, più per sommare che per dividere; con il che il risultato finale è un effetto di concentrazione e di concertazione delle diversità e delle differenze: insomma, si ha un di più di espressività senza che se ne vedano le giunture espressive e i nessi connettivi.
Vede luce e stampa il N. 0 del giornale “I pentagrammatici”, con lo stesso nome del Gruppo nato, coagulato e coinvolto dalla passione creativa e dalla curiosità umana e culturale, che contraddistinguono prima di tutto il suo iniziale promotore: Gianfranco De Palos, romano trapiantato a Milano, pittore e scultore. Per Gianfranco sono punti di partenza, pedane da cui provare a saltare nel cuore dell’essere qui e ora. Il che vuol dire da parte sua cercare relazioni, incalzare chi sente o ritiene consonante, in questa o quella forma espressiva, come nelle indagini e approfondimenti del poiéin che germoglia con o nei vari linguaggi.
PIERANGELA ROSSI
Zenit (Raffaelli, 2013)
La passione poetica assume le forme più svariate, anche divergenti. Ma ognuna, crediamo, possa dare contributi anche a chi non le condivida. Ritengo di poter estrapolare tale visione e apertura, oltre che dalla nota introduttiva posta all’inizio da Ninnj De Stefano Busà, dai testi e Autori selezionati e inseriti in tale volume antologico.
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