Anticipazioni

rubrica

Anticipazioni – Lucia Guidorizzi

Pubblicato il 15 febbraio 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni
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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Lucia Guidorizzi

Inediti

Con commento di Luigi Cannillo
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Nota di poetica
Questi testi inediti appartengono ad un mio nuovo progetto: un libro di poesie che si sviluppa intorno al rapporto tra la mia scrittura e quella di mia madre.
Riassumendo alcuni aspetti che considero importanti per la mia poetica posso dire che il primo libro che ho pubblicato s’intitola “Confini” e parte da una riflessione su come soglie e confini segnino la storia dell’uomo e delle sue relazioni. Penso che la poesia sia un’operazione necromantica e che consista nel far parlare i morti che ci abitano. Molti miei testi sono ispirati all’entropia e all’impermanenza e riflettono sul perenne divenire dell’Universo e sull’illusorietà della condizione umana. Lo studio del mito per me è importante in quanto offre un’occasione preziosa per ripensare la contemporaneità. La mia forma di rivolta nei confronti di un mondo che ci vuole catalogabili e controllabili consiste nella scelta di divenire forestieri. Entrare metaforicamente nella foresta è l’unico modo per mantenere intatto il proprio nucleo più profondo e vitale. Camminare in solitudine permette di accedere a una conoscenza che passa attraverso il corpo. La scrittura scaturita da lunghe camminate possiede una verità e un ritmo diversi da quella stanziale. Il corpo ha una memoria che fa affiorare conoscenze, esperienze ed emozioni che vi sono annidate. Se si lascia parlare il corpo non ci possono essere menzogne o mistificazioni. Altri temi per me importanti sono l’interazione tra luce e tenebra, tra silenzio e parola che corrispondono al pulsare del cuore (diastole/sistole) o all’inspirazione/ espirazione dei polmoni: da questa alternanza scaturisce il ritmo della scrittura. Penso che la poesia debba operare sempre un oltrepassamento per educarci, conducendoci fuori da noi stessi.

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Anticipazioni – Alberto Bertoni

Pubblicato il 1 febbraio 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Alberto Bertoni

Poesie inedite
(da un work in progress al momento intitolato
Semplici abbandoni)
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Nota di lettura di Adam Vaccaro
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Dichiarazione di poetica

Confesso di non amare molto le dichiarazioni di poetica, anche perché per alcuni decenni mi sono scisso in due: il critico-docente e l’estensore di testi versificati. Le mie due parti non sempre sono andate d’accordo e spesso ho proprio tenuto lontani i due campi di attività, non fino al punto di scrivere su tavoli diversi, ma dedicandomi a queste per me contrapposte forme di scrittura in tempi e stati d’animo differenziati.
Certo, a parte Montale, i miei punti di riferimento più saldi nella tradizione novecentesca sono Sereni e Giudici, ma sulla mia scrittura hanno influito anche libri come Il disperso di Cucchi, Somiglianze di De Angelis, Postkarten di Sanguineti e Passi passaggi di Porta, oltre a poeti americani come Simic e Wright. E poi ho ammirato e tuttora ammiro il lavoro di coetanei di gran classe: Magrelli e Anedda, Frasca e Pusterla.
Dunque non posso parlare di una poetica troppo coerente e univoca. Aggiungo che – a partire dagli anni ’90 – ho goduto molto di un ambiente vivo come quello bolognese e ho cominciato presto a imparare dalla poesia di autori più giovani, in particolare Giancarlo Sissa, Vito Bonito e Francesca Serragnoli. A quest’ultima riconosco per esempio di avere pubblicato di recente un libro di poesia davvero molto notevole, il più bello a mio gusto di questo tremendo 2020. E mi piace concludere questa nota con una frase tratta di lì, nella quale mi identifico in toto, soprattutto per il punto interrogativo finale: “Ogni vita ha la sua pioggia. Ogni vita ha un volto solo. Fra io-tu c’è un abisso e una stretta di mano, mai mischiare le vite. Allora il vecchio dilemma: a che serve leggere la vita degli altri?”

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Anticipazioni – Leila Falà

Pubblicato il 15 gennaio 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Leila Falà

Poesie inedite
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Nota di lettura di Laura Cantelmo
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Nota poetica

Seguendo un consiglio di von Hofmannsthal, nel mio lavoro tendo a voler nascondere la profondità nella superficie. È la possibilità di parlare un linguaggio quotidiano, leggibile, che possa suggerire una profondità senza apparentemente volerla dichiarare. Sarebbe bello saper parlare a tutti e che la poesia potesse essere letta negli stadi. Ma la poesia che noi conosciamo e che sappiamo fare non è per tutti, è complicata, complessa, è ricercata. Ma di certo non ricerca un nesso con il grande pubblico. Forse spesso non è neanche interessata ad averlo. È dedicata in genere ad altri, molto simili a noi, a nicchie di ascoltatori che ci costruiamo.
Ha lasciato quel terreno di gioco ad altre forme, alla canzone, per esempio. O forse alla pubblicità.
La stessa cosa è successa col teatro, il teatro di ricerca e forse anche con altre Arti. Mi accontento quindi per ora di dire ciò che posso, di farmi spazio con la leggerezza che riesco a trovare, rimanendo tra le parole in uso. Cerco magari lo scarto, l’ironia che serve a stare nella doppiezza della realtà. E suggerire il resto, il profondo, a volte ineffabile, come la vertigine che ci assale quando osserviamo piu attentamente l’umanità e le cose.
E quanto accade loro.

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Anticipazioni – Francesco Sassetto

Pubblicato il 16 dicembre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Francesco Sassetto

Inediti – Con nome di donna

Con commento di Luigi Cannillo
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Nota di poetica
Nei testi qui presentati – estrapolati da una silloge in fieri – ho voluto proporre temi e momenti della società contemporanea che mi sembrano significativi nel mettere a fuoco un quadro desolato e dolente del tempo in cui viviamo. Una poesia cosiddetta “civile” (che pratico con convinzione da tempo) che muove dalla volontà di denudare le offese, le ferite, il dolore che segna – spesso annientandole – le esistenze dei più deboli, vittime di sopraffazioni e violenze. Con nome di donna vuole sottolineare un’attenzione privilegiata alle vicende vissute da donne che, nel corso del tempo, ho incontrato e conosciuto, alle loro vite che hanno attraversato sofferenze, abbandoni, solitudini, nel desiderio di “commuovere” – nel senso etimologico – il lettore, risvegliarne una pietas, una capacità di comprensione e partecipazione troppo spesso assopita e distratta.
Versi che vogliono essere anche “racconto”, adottando per questo un andamento narrativo e descrittivo, insieme, sul piano linguistico-stilistico, ad una sorta di “scivolamento” dell’italiano nel dialetto veneziano e viceversa, a rendere con più efficacia e concretezza fatti ed ambienti (quasi sempre veneziani o veneti), un sermo humilis in grado – mi auguro – di evitare il rischio, sempre in agguato quando si affrontano queste realtà, di cadere nella retorica, nell’enfasi o nel pericolo della “lacrima facile”, per restituire, con voce nitida e robusta, l’asprezza di vicende intrise di umiliazioni e dolori.

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Anticipazioni – Filippo Ravizza

Pubblicato il 1 dicembre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Filippo Ravizza

Poesie inedite
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Nota di lettura di Adam Vaccaro
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DICHIARAZIONE DI POETICA
Vi sono alcune tematiche che io riconosco essere capisaldi di tutta la mia produzione poetica: la riflessione sui rapporti tra vero poetico e vero storico; sull’enigma del tempo; sul destino e sulla mancanza di un destino; sul ‘grande mai più’ ovvero l’annientamento che ci attende. Spero che, a livello formale, nei miei versi sia sempre avvertibile l’andamento ritmico, la cadenza timbrica che deve distinguere a mio parere la parola della poesia, che deve continuare ad essere diversa ed altra rispetto alla parola della prosa. La poesia in fondo è un’emozione che trova una forma. Il lavoro sulla parola, la ricerca della forma che sola può esprimere al meglio un particolare contenuto, mi paiono essere elementi portanti del lavoro poetico.

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Anticipazioni – Alice Serrao

Pubblicato il 12 novembre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Alice Serrao

Poesie inedite
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Nota di lettura di Laura Cantelmo
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Nota poetica
La poesia è per me uno sguardo sulle cose: i versi sono uno strumento delicato e prezioso con cui raccontare la realtà ed entrare in relazione con essa. Il mondo stesso è definito dalla lingua che usiamo, dalla precisione delle parole che sviluppano e leggono il reale e il nostro sentire in relazione ad esso. La potenza della parola poetica risiede nella sua funzione creativa e adamitica; segna la traccia di un passaggio umano e lo salva.
Nella mia poesia sono centrali i temi del femminile e della maternità. La donna, infatti, condivide con la poesia e il divino, il segreto della creazione: può mettere al mondo, conoscendo, a sua volta, il passaggio da figlia a madre secondo una linea ereditaria al femminile. In “PadreMadre”, questo tema assume però nuovi risvolti, in quanto la donna arricchisce la propria identità anche in relazione al ruolo di moglie e al dialogo imprescindibile con l’altro sesso. “PadreMadre” racconta il venire al mondo e i suoi tre attori – madre, padre e figlia – attraverso una lingua a tratti lirica e a tratti vivificata da punte di concretezza espressiva.
“Dietrolacattedra” è invece il mio lavoro più nuovo: non condivide nessuno dei temi intimistico-esistenziali delineati nel precedente “A piene mani”, ma si propone di guardare alla realtà quotidiana della scuola e di descriverla anche alla luce della straordinarietà del tempo storico che stiamo vivendo. L’aula vista dalla cattedra offre un ribaltamento di prospettiva e costituisce un punto di osservazione privilegiato dell’umanità in formazione, della magia dell’adolescenza.

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Anticipazioni – Francesca del Moro

Pubblicato il 1 novembre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Francesca Del Moro

Inediti

Con commento di Luigi Cannillo

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DICHIARAZIONE DI POETICA
Se dovessi individuare una parola per definire la mia poesia, questa sarebbe ‘testimonianza’. Negli ultimi anni stavo mettendo insieme un libro di argomento politico incentrato sul crescente individualismo e sulla digitalizzazione (già in epoca pre-covid) ma il recente suicidio di mio figlio mi ha portata ad abbandonare il progetto, perché in questo momento non c’è altro che possa toccarmi, altro di cui possa dire. Propongo quindi alcuni testi tratti da un possibile libro futuro, il cui titolo provvisorio Da dove sto parlando viene dal fatto che ho iniziato a pensare i primi versi al cimitero, dal basso in cui mi trovavo emotivamente e fisicamente, seduta su un gradino e sopraffatta dal viso giovane e sorridente della sua foto nell’ultima e più alta fila di lapidi. Il titolo, che si può leggere o meno come domanda, allude anche alla sensazione di non essere più parte di questo mondo, di essere passata oltre, dalla parte dell’orrore, delle tragedie riportate nei trafiletti di cronaca che a volte, con più o meno superficiale empatia, gli autori fanno proprie nella scrittura. La parte di chi ha vissuto, nelle parole della mia terapeuta, “un’esperienza estrema”, che forse vale la pena testimoniare poeticamente nella sua crudezza, nella sua verità.
Francesca del Moro

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Anticipazioni – Matteo Rusconi

Pubblicato il 15 ottobre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Matteo Rusconi

Poesie inedite
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Nota di lettura di Adam Vaccaro
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DICHIARAZIONE DI POETICA
Credo che, la poesia, oltre a essere una ricerca continua della propria voce, debba avere a che fare con il vissuto di chi la scrive, come se fosse una sorta di testimonianza diretta della vita. In questo modo, prendendo spunto dai cosiddetti poeti operai (Di Ruscio e Brugnaro su tutti), ho iniziato a scrivere di ciò che accade nella mia vita, ovvero: alzarmi tutti i giorni all’alba e recarmi al lavoro in fabbrica. Nei miei versi sono dunque apparsi torni, trucioli, chiavi inglesi, pezzi di metallo grezzo, sudore, fatica, turni di lavoro.
Non volendo che le mie parole restassero solo stampate su di un pezzo di carta, ho deciso di leggere questi versi in pubblico, forte della convinzione che la poesia debba essere uno strumento di denuncia e di sensibilizzazione riguardo ad alcune condizioni lavorative che, troppo spesso, purtroppo, rimangono inascoltate.

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Anticipazioni – Riccardo Olivieri

Pubblicato il 1 ottobre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Riccardo Olivieri

Poesie inedite
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Nota di lettura di Laura Cantelmo
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Dichiarazione di poetica
Leggendo con la passione di chi ha trovato nella poesia una cura, nel senso più concreto e chimico del termine, qualcosa che ti cambia i passaggi dei fluidi, elettrici, tra le sinapsi, e ti cambia la giornata, in questi trent’anni di letture, nei quali ho portato dentro di me tutto il Novecento e non solo, sono arrivato gradualmente a cercare sempre più una poesia “fedele alla vita”, aperta e luminosa, pur dura. Ecco, credo, perché dopo tutti questi anni, se ora mi si chiedono i miei poeti di riferimento (tolti i grandi, che tutti amiamo, in particolare Sereni, Caproni, il Bertolucci di “Viaggio d’inverno, e Penna) io posso dire almeno tre nomi: Mario Benedetti (Uruguay), Alberto Nessi, Giuseppe Conte (chi non ha letto, rispettivamente, “Inventario”, “Ladro di minuzie” e “L’oceano e il ragazzo” ha perso un gran regalo dalla vita). Non mi interessa più – sarà perché sono arrivato a 50 anni e lo sguardo sulla vita è cambiato – non mi interessa più, dicevo, una poesia – magari anche alta in termini lirici/musicali – ma disillusa, dove il disincanto (in parte giusto) diventa assenza di speranza.

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Anticipazioni – Sandro Pecchiari

Pubblicato il 14 settembre 2020 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Sandro Pecchiari

Selezioni dalla silloge inedita
Desunt Nonnulla – Piccole Omissioni
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Con un commento di Luigi Cannillo
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Breve nota di poetica
Silloge poetica seguendo la definizione dei giorni di un ricovero ospedaliero.
Affrontare un’operazione di cancro costringe a fare i conti con una maternità proibita ad un corpo di sesso maschile e apre al conflitto mitologico tra un padre/madre che necessariamente deve sopprimere il figlio.
L’uccisione non rituale costringe ad un ripensamento del linguaggio per narrarsi, partendo da suoni inarticolati fino alla richiesta articolata di aiuto.
Le poesie aprono al rapporto difficile tra ruoli e alle figure che si sgretolano e vanno ricreate.
Il Desunt Nonnulla implica una mancanza nella conclusione, come nella scelta di Marlowe di non terminare il suo Ero e Leandro nella fine tragica ben conosciuta, ma di trattenere la trama nel momento dell’incontro felice tra i due amanti. Scelto ironicamente perché qui certamente non c’è una conclusione che non sia una privazione nella continuità dell’esistersi.
Sandro Pecchiari

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