Anticipazioni

rubrica

Anticipazioni – Anna Spissu

Pubblicato il 28 aprile 2022 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa

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Anna Spissu

Poesie incivili – Inediti

Con nota di lettura di Laura Cantelmo

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Nota di poetica
Ho sempre pensato alla poesia come a una porta che permette di attraversare il reale e di raggiungere una dimensione più profonda della vita, sia che si tratti di guardare il mondo circostante sia che si tratti del nostro mondo interiore. In questo senso ritengo che la poesia sia “profetica”, (qualità che appartiene alla sacralità) perché permette di comprendere sentimenti e avvenimenti che la ragione spesso allontana. Il mio percorso poetico privilegia l’esplorazione dei sentimenti con uno sguardo particolare al mondo femminile ma non è esente dal sentire civile in senso ampio del mondo che ci circonda.

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Anticipazioni – Antonella Doria

Pubblicato il 23 marzo 2022 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Antonella Doria
Inediti 2021

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Nota di lettura di Luigi Cannillo.
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POETICA del Dire e del Tacere.
La mia Idea di Poesia è una – PoesiaMondo. Una Poetica del Dire e del Tacere del Mondo e della Vita, dei Sogni e delle Passioni che ‘muovono le Montagne’. La Poesia mi ha cresciuta confortata fortificata, come è ben argomentato nell’introduzione a “Millantanni” da Giulia Niccolai. La Poesia mi ha insegnato soprattutto che è necessario scrivere “ciò che ditta dentro” e – se è lecito sostenere che la Poesia è Forma (anche Forma) -allora la mia ricerca linguistica, libera da schemi e nodi, ricerca la Sua Forma, in un gioco talvolta a Dire, talvolta a Tacere… a nascondere… In un andamento vario, quasi Jazz.

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Anticipazioni – Alfredo Panetta

Pubblicato il 20 febbraio 2022 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Alfredo Panetta
Inediti
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Nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica

I 3 testi proposti fanno parte di un progetto di “indagine” poetica sul tema: delitti di ndrangheta. Si tratta, per la precisione, di alcuni dei delitti eccellenti degli ultimi decenni in terra di Calabria. Ritengo che la poesia possa (e forse debba) volgere il suo obbiettivo sui temi sociali, non solo d’attualità. Per la semplice ragione che il poeta ha l’occhio interiore educato a vedere oltre. Oltre il visibile e oltre l’intellegibile. Il poeta non fa cronaca, né storicizza gli eventi (a ciascuno la propria competenza) ma prova a scavare sotto la superficie ed ad estrarre elementi di bagliore altrimenti rimasti celati. Si pensi alle lacune delle vicende degli ultimi decenni in Italia: il terrorismo in primis, le mafie del Sud a seguire. Io provo a raccontare in versi dal mio periferico punto di vista vicende che in parte conosco. Conosco i luoghi, le dinamiche degli eventi, la cultura mafiosa della terra dove sono nato e ho vissuto i primi 20 anni della mia vita. Argomenti che studio con attenzione anche oggi a distanza. Ecco allora la tragica vicenda del Professore Panzera (mio amato docente negli anni del Liceo a Locri), il dramma dell’integerrimo Rocco Gatto, mugnaio da cui mia mamma portava il grano o il granturco da macinare, e Nicodemo Panetta, un imprenditore del mio paese che denunciò più volte quelli che sarebbero diventati i suoi carnefici. Tre storie emblematiche di una Calabria tanto bella quanto fragile. Una terra che, come tutto il nostro Sud, avrebbe bisogno di semina a 360 gradi, e non di veleno che infetti le sue falde.

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Anticipazioni – Mauro Macario

Pubblicato il 25 gennaio 2022 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Mauro Macario
Inediti 2021
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Nota di lettura di Laura Cantelmo
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Nota di poetica
La poesia è preesistente al compito in classe. Ritengo davvero intrigante la protopoesia, l’evento che la determina, quasi sempre ignoto al lettore. Ogni poesia ne contiene un’altra, incompiuta, embrionale, extrauterina a rischio abortivo, anzi che non verrà mai alla luce. Io sono lì, in quell’interstizio. La poesia non è un’esclusività del mondo letterario come vorrebbero gli accademici, perché alla poesia non importa la scocca, il veicolo che s’intende usare per animarla e rappresentarla. Non è la provenienza unilaterale che la certifica. È la poesia che decide quel giorno dove andare, con chi uscire, a chi concedere la chiave d’entrata. Tutti i pascoli interdisciplinari si aprono al suo passaggio. A proposito del momento creativo della scrittura, il mio Maestro e amico Léo Ferré diceva “Je suis dicté“, il cui senso suona così “Sono dettato“ – “Vengo trascritto“. Il suo genoma è anarchico. Le poesie presenti appartengono a una raccolta intitolata Piccole Infinitudini, che sto terminando e che verrà pubblicata nel 2022.

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Anticipazioni – Alessandro Cabianca

Pubblicato il 15 ottobre 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Alessandro Cabianca

Quattro inediti
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Nota di lettura di Luigi Cannillo

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Nota di poetica
Concepisco la poesia non come ispirazione ma come visione del mondo, in cui quindi ogni singola poesia è concatenata alle altre in una struttura che fa di ognuna un piccolo passo nella progressione di una costruzione, o decostruzione, del reale. Nei testi che seguono, si può intravedere poco il rapporto con tutti gli esseri, non solo gli umani, animali, piante, oggetti, luoghi, fonti dei processi di “germinazione” e di costruzione progressiva di ogni mio testo, a partire da una parola, da un verso o da una atmosfera precedente. Come pure da un evento, da un contesto, dall’immaginifico creativo che ci viene dalla cultura o dalla storia o da personaggi che hanno segnato tracce su cui la società si è evoluta. E che sia il lettore a valutare come in questi quattro testi agiscono queste mie argomentazioni,

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Anticipazioni – Marica Larocchi

Pubblicato il 1 ottobre 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Marica Larocchi
Inediti 2019
Adagio sgusciando dal viaggio
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Nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica
La poetica di questi ultimi testi rientra nella mia costante ricerca di un linguaggio ‘poetico’ totale, specchio di pensiero e di vita.

Marica Larocchi

1
Di soppiatto esordisce con lente
evoluzioni di sogni che scricchiolando
strizzano pensieri ancora intrisi
d’amnio, se le nubi dei pronostici
si lasciano convincere dal miraggio
fosforescente di un porto. Né sensi
né passioni fanno da scorta alle lunghe
litanie dei litorali: soltanto nastri
di molle bitume segnalano risacche
foriere di ritorni.

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Anticipazioni – Tito Truglia

Pubblicato il 15 settembre 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Tito Truglia
Inediti
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Nota di lettura di Laura Cantelmo

Nota di poetica
Da quando ho iniziato ad interessarmi di poesia con una certa continuità la mia personale cifra “stilistica” è stata quella di un deciso attivismo culturale, un impegno a tutto campo a partire dal nucleo fondativo del fare poetico. Negli ultimi anni devo confessare che la sfiducia verso l’ambiente poetico in generale ha preso il sopravvento. Da alcuni anni mi trovo a centellinare partecipazioni e contatti preferendo il lavoro più oscuro e meticoloso sui testi e sulle letture. Certo come molti pago anch’io il mio tributo di protagonismo ai social, ma, sul piano strettamente poetico, sono, oggi, più attento al lavoro di realizzazione e molto meno alla pubblicazione. Posso dire che la mia produzione ormai viaggia su due binari apparentemente distinti. Da una parte realizzo testi in italiano che, sul piano dei contenuti, uniscono un’esigenza espressiva a una riflessione sul sociale e sulla realtà, a volte declinata con ironia, a volte con uno sguardo cinico, a volte con una intenzione di analisi e comprensione dei fatti e sulle circostanze. Su un altro binario prosegue la mia sperimentazione in dialetto calabrese (la mia lingua d’origine), e su questo versante le linee tematiche ricorrenti uniscono, a una venatura intimistica e personale, una espressività a tratti onirica, che mi piace definire un pastiche di realismo ed ermetismo. La sfiducia che ho sottolineato in apertura, quindi, non coinvolge lo statuto originario del fare poetico, anzi la critica severa su certe forme attuali della cultura poetica in auge, non coinvolge la considerazione (fondativa) dell’importanza dell’utilizzo degli strumenti letterari. La parola poetica non è, per quanto mi riguarda, un dogma rituale da celebrare sempre e comunque, ma resta un’istanza necessaria, sia nel quotidiano, sia per un approfondimento di ricerca che abbia l’obiettivo di dare un segno di miglioramento qualitativo circa le condizioni degli istanti di vita reale dentro cui ci muoviamo concretamente. Buona lettura.

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Anticipazioni – Andrea Lanfranchi

Pubblicato il 1 luglio 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Andrea Lanfranchi

Quattro inediti da Esodo
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Nota di lettura di Luigi Cannillo
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Nota di poetica
Scrivere, scrivere come un matto, direbbe il caro Luigi Di Ruscio, scrivere follemente con le dita che picchiano la loro musica sulla tastiera e con gli occhi aperti sul mondo, sulla complessa e controversa realtà delle cose. Scrivere per interpretare lo sguardo di chi si ha di fronte, o quello dell’animale portato al macello – scrivere, e dunque, ESSERCI! La poesia è erpice e terra, scava e si scava, è nella realtà e dunque oggetto di conoscenza e al contempo strumento di quella stessa conoscenza. È il ferro che ci inchioda alla nostra stessa croce anche quando i chiodi sono infissi nel corpo dell’altro. Il poeta può evocare il mondo o reinventarlo, immaginare, come dice Simone Weil ne Il peso e la grazia, di aggiungere peso laddove ne manchi affinché i due piatti della bilancia si riequilibrino e la poesia assolva al suo unico scopo – ammesso che ne abbia uno – e cioè di risarcire in qualche modo una mancanza. Questa osservazione, e questa posizione umana che rubo allo ieratico Heaney nel suo La riparazione della poesia, la faccio mia.
Lascio a questo luogo di pensiero, quattro brani tratti da una mia silloge inedita intitolata Esodo, nei cui testi, inizialmente destinati a un progetto per il teatro poi naufragato, tento di adottare una voce corale che vorrebbe raccogliere le voci dei contemporanei profughi di guerra. Ciò mi fa riflettere sul fatto che scrivere significa anche guardare dal lato che apparentemente non ci appartiene, e certe volte, se vogliamo, anche dal lato sbagliato.

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Anticipazioni Zoom – IV Terna

Pubblicato il 28 giugno 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

Anticipazioni Zoom – IV Terna
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Adam Vaccaro ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom.

 Argomento: Zoom meeting invitation Ora: 2 lug 2021 05:30 PM Amsterdam, Berlino, Roma, Stoccolma, Vienna

Entra nella riunione in Zoom
https://us04web.zoom.us/j/74154583474?pwd=eXFhaVczTUlBWkZmV2ppci9PKzQyQT09

ID riunione: 741 5458 3474
Passcode: dUg80Q
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Dopo i riscontri positivi degli incontri Zoom precedenti del progetto in Anticipazioni, proseguiamo con altri 3 Autori e altrettanti esempi di scritture, diversi per età e provenienza, entro la platea degli autori contemporanei di poesia.

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Anticipazioni – Roberto Bertoldo

Pubblicato il 15 giugno 2021 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Roberto Bertoldo
Inediti
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Nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica
Ringrazio Milanocosa per avermi fatto conoscere, con le sue iniziative, degli ottimi poeti a riprova che la poesia è ancora viva, e aderisco al suo invito con questi inediti, anche se non so quanto possano essere rappresentativi della mia scrittura ormai purtroppo più che cinquantennale. Annotare i propri testi è operazione al contempo necessaria e impropria, necessaria perché bisognerebbe sempre giudicare le opere all’interno del mondo culturale ed emotivo dell’autore, e impropria perché c’è una netta differenza tra espressione e decodificazione, anche riguardo alle proprie produzioni. In ogni caso, almeno per chiarire l’uso che spesso faccio della prima persona singolare, non ho mai scritto testi esplicitamente autobiografici, ogni verso che scrivo è in verità prodotto da una tensione empatica, da questo proviene il taglio esplicitamente civile di molte mie poesie, che cercano di mettersi nei panni dei diseredati, dei sofferenti, dei vilipesi. In pratica, dei bambini che hanno subito una violenza, degli amanti bistrattati, dei ribelli, dei popoli feriti, insomma degli ultimi. Così la mia poesia può assumere tinte tragiche, di denuncia, ma sempre all’interno di quel flusso di immagini intersemiche, sonorità spesso esacerbate, brutture metriche, affastellamenti di figure retoriche che conducono ad una scrittura che, a posteriori, ho chiamato tonosimbolismo. Non c’è dunque nella mia poesia una ricerca estetica, è il contenuto, e con questo intendo anche la mia natura emotiva e intellettuale, a determinare lo stile.

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