Anticipazioni

rubrica

Anticipazioni – Valentina Murrocu

Pubblicato il 3 luglio 2024 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Valentina Murrocu
Inediti

Con nota di lettura di Laura Cantelmo

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Nota di poetica
La mia scrittura nasce dalla priorità del momento percettivo su quello nominativo, muovendo da una sovraesposizione alla realtà: oggetti, corpi, sensazioni, pensieri, proiezioni mentali fanno parte dello stesso orizzonte di senso, non ci sono momenti privilegiati di accensione o una gerarchia. L’esistenza si rivela pertanto come orizzontale. Da questa priorità della percezione deriva la volontà di lasciar vedere o intravedere le contraddizioni della realtà per come si manifesta. Il restituire la complessità del mondo nella scrittura e con essa un’idea di mondo è ciò che muove e anima la mia scrittura. Da questo orizzonte di senso non è esclusa la realtà cruda e la violenza delle immagini, anzi, si potrebbe dire che la mancata edulcorazione di scene ripetute di violenza rappresenta il momento estetico per eccellenza.

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Anticipazioni – Marco G. Maggi

Pubblicato il 20 maggio 2024 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Marco G. Maggi
Inediti

Con nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica
Scrivo avvertendo una reminiscenza, il richiamo dei ricordi, ma la mia scrittura si confronta anche con la quotidianità dell’attimo, a volte si fissa sul particolare o sull’oggetto più banale per rimandare a discorsi ed evoluzioni più profonde. Nelle mie poesie la natura ha un’importanza particolare: sono nato e cresciuto in una zona agricola in quella fetta di pianura che si estende da Milano fino all’appennino ligure, ma in realtà sono e resto concentrato sull’umanità, che guardo con sguardo compassionevole, a volte mosso anche da impeti civili, perché mal sopporto i soprusi e le ingiustizie. Per la tipologia degli argomenti proposti ho scelto quindi di esprimermi con il verso libero, al quale non disdegno di aggiungere, di tanto in tanto, versi in metrica, soprattutto endecasillabi, perché la poesia non dovrebbe perdere mai, a mio avviso, la sua capacità di diventare canto e quindi la sua espressività orale.
Un tema che mi è sempre stato caro, e a cui sto indirizzando la mia scrittura degli ultimi anni, è il tema del lavoro, sul quale incide anche la mia esperienza personale e famigliare: anche in questo caso si toccano tasti molto delicati. In piena pandemia ho iniziato quindi questo progetto, del tutto work in progress, il cui titolo rimane ancora vago ma che, orientativamente, dovrebbe essere “La fabbrica della gomma”, che dovrebbe costituire una silloge a cui potrebbero aggiungersi anche testi inediti degli ultimi anni.

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Anticipazioni – Maurizio Soldini

Pubblicato il 5 aprile 2024 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Murizio Soldini
Inediti

Con nota di lettura di Luigi Cannillo

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Nota di poetica
La mia poetica? Non mi affido ad alcuna progettualità operativa, se non a un continuo lavorìo di fondo sulla parola, che si articola a partire dall’esistenza e da una prospettiva performativa in un work-in-progress tutto immerso nel mare magnum della vita. Non scrivo a partire da idee a priori e dall’ego, ma cerco di partire dalla materia, dall’humus, dal fango col quale ci si sporca le mani nelle meccaniche terrestri e nelle loro dinamiche. Sono prioritari il dato reale ed esperienziale, i sensi, le percezioni, gli accadimenti, le cose e le persone. Di qui alla scrittura il passo è breve come un fulmine. In una dimensione prettamente fenomenologica. Il tentativo ultimo è dare un senso, al di là dei sensi, all’esistenza. Sono in controtendenza nello stare ancora(to) nel Novecento e nel non aderire al mainstream attuale votato per lo più al nichilismo minimalista, tanto più ché la mia ricerca è tesa anche al canto, che ormai è quasi del tutto dismesso dalla maggior parte dei poeti contemporanei.

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Anticipazioni – Margherita Parrelli

Pubblicato il 3 marzo 2024 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Margherita Parrelli
Inediti

Con nota di lettura di Laura Cantelmo

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Nota di poetica

“Così, di nuovo, mi resi subito conto che i poeti non fanno ciò che fanno per sapienza, ma per una qualche disposizione naturale (physei) e come divinamente ispirati (enthousiazontes), alla maniera dei profeti e dei veggenti: anch’essi, infatti, dicono molte cose belle, ma non sanno nulla di ciò che dicono”.
Apologia di Socrate

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Anticipazioni – Rossella Tempesta

Pubblicato il 19 febbraio 2024 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Rossella Tempesta
Inediti

Con nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica

Da dove arriva e dove sta andando la mia poesia?
Come ho sempre “sentito” la mia poesia viene da un altro mondo, da un iper spazio dove qualcuno ci osserva e ci sussurra nel cuore di guardare in fondo alle cose, di acuire i sensi, la vista in primo luogo, davanti alla trama del quotidiano, davanti alle cortine dell’ovvio.
La mia poesia è una voce-sonar che mi raggiunge da sempre, dalla mia infanzia, e viene dalla Natura e dalle anime di luce che vanno e vengono tra questo mondo e gli universi.
Per me la Poesia, la mia, quella degli altri poeti tutti è un disvelamento, un dono fulminante e struggente, una improvvisa e provvisoria sapienza che fa benissimo e male a un tempo, perché fa assaporare la vera libertà, la vera essenza, eppure mostra il giogo cui siamo sottomessi.
Dove sta andando la mia poesia? Lo dice il titolo della mia ultima raccolta “L’intero senso” da poco uscita per i tipi di Delta3 edizioni – Grottaminarda, per la cura della direttrice di collana Eleonora Rimolo con la prefazione del poeta e filosofo Carlo Di Legge, l’intero senso che poi è un verso di una mia poesia di molti anni fa che si trova anche in questo libro, quasi un’autobiografia poetica dagli esordi fino ad oggi, e che ha questo titolo che dice della mia ricerca mai conclusa e che mai si concluderà fino alla morte, come è per tutti gli esseri umani. La mia poesia va dunque verso la filosofia: cerco l’uomo diceva Diogene con la sua lanterna nel buio, e cerco la Natura e l’unità, l’intero senso tra l’uomo e la Natura, cerco tracce del progetto, impronte di chi, cosa, lo abbia pensato per noi.

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Anticipazioni – Maria Pina Ciancio

Pubblicato il 15 gennaio 2024 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Maria Pina Ciancio
Inediti 2019

Con nota di lettura di Luigi Cannillo

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Nota di poetica
Il filo conduttore della mia poesia è l’emigrazione, la marginalità dei luoghi, lo spopolamento dei piccoli paesi, il dramma di chi parte e di chi resta, tutti aspetti che scaturiscono da un vissuto viscerale e per certi versi conflittuale con i luoghi dell’identità e dell’appartenenza. Si tratta di tematiche a me care, in quanto figlia dell’emigrazione degli anni Settanta, e che sono state oggetto di indagine in quasi tutti i miei libri, Accanto a questi temi ruotano i ricordi d’infanzia, gli affetti familiari, le tradizioni popolari, nel tentativo di riannodare i fili del passato con quelli del presente, perché come sostiene il saggista Pierfranco Bruni, quando la modernità non ha rispetto della tradizione le civiltà muoiono e le macerie si fanno cultura di morte.
Nei miei versi i luoghi dell’attraversamento assumono una connotazione soggettiva, appaiono in tutta la loro feroce durezza/purezza, manifestando le contraddizioni che caratterizzano un Sud presente e più che mai attuale, fatto ancora oggi di mutamenti e di radicamenti.

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Anticipazioni – Flora Lalli

Pubblicato il 6 dicembre 2023 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Flora Lalli
Inediti
Angiulina, Esilio e Analessi

Con nota di lettura di Laura Cantelmo
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Nota di Poetica
La mia poesia nasce all’improvviso, con versi che seguono un ritmo, quasi fossero accompagnati da una musica. Spesso cela la nostalgia di un’altra dimensione per cui la vita possa trovare un senso. I momenti di stupore, di entusiasmo, di malinconia, anche i più semplici, sono sempre alla ricerca di qualche elemento di rivelazione…

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Anticipazioni – Serena Piccoli

Pubblicato il 25 novembre 2023 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Serena Piccoli
Inediti
Poenta Tocio e Pulci

Con nota di lettura di Adam Vaccaro
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Nota di poetica
La poesia POENTA E TOCIO è stata scritta nell’ottobre 2023, dopo aver passato una sera ad ascoltare i racconti d’infanzia di Angelina, cara amica (classe 1943), che sin dalla nascita vive nella campagna padovana. Padovana anch’io, sento racconti di povertà vissuta dopo la II Guerra Mondiale, quali testimonianze e spunti di riflessione rispetto i problemi attuali.
Le altre due poesie, invece, sono state scritte il primo e il due novembre 2023 e sono il frutto di pensieri di questi ultimi anni. Ci sono decine e decine di guerre nel mondo: in questo momento la Siria continua ad essere bombardate, giovani ragazzi su campi ucraini tornano a casa nelle bare, Gaza – un lager a cielo aperto di 2.3 milioni di persone che, come diceva Edward Said negli anni 70, sperimentano “la lenta morte” – è circondata dall’esercito israeliano. In Sudan la crisi umanitaria è sempre più grave con 6 milioni di sfollati. Julian Assange ha svelato a tutti noi le ingiustizie e violenze delle classi al potere negli USA con le guerre in Iraq e Afghanistan e per questo è rinchiuso – senza processo – in carcere.
Vi sono classi dirigenti che – nelle situazioni più rosee – hanno dilettanti allo sbaraglio, una Unione Europea che non ha indipendenza né autorevolezza, con mass-media asservite. Minoranze etniche e linguistiche vessate e schiacciate anche in territorio europeo da anni.
Davanti a tutto questo non ci sono parole. Che fare? Siamo condannati solo a ripetere a memoria con intonazione monotona – come nella seconda poesia – ciò che i fantasmi delle pulci ci ripetono? O dobbiamo avere parole, nostre parole – almeno quelle! – per comunicare e prendere coscienza Il mio compito come poeta, è quello di puntare il dito contro gli errori che fa il mio paese e “la parte” del mondo con cui è schierato.

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Anticipazioni – Giuseppe Langella

Pubblicato il 17 ottobre 2023 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Giuseppe Langella
Inediti
Trittico della speranza

Con nota di lettura di Luigi Cannillo
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Nota di poetica

Dopo Pandemie e altre poesie civili (Mursia 2022), sto lavorando a un nuovo libro, velatamente religioso, che s’intitolerà La messa del lunedì. L’intento è quello di portare il sacro nel quotidiano, prendendo molto sul serio le parole di commiato che il celebrante pronuncia al termine della liturgia eucaristica: nel lapidario “Ite, missa est” del latino ecclesiastico (malamente reso con “La messa è finita, andate in pace”) è implicita, infatti, l’idea della missio. Andare a messa, la domenica, non vuol dire perciò, banalmente, assolvere a un precetto, qualcosa come timbrare un cartellino. La partecipazione al rito comporta, invece, l’assunzione di un mandato. La messa non termina quando il sacerdote lascia l’altare e i fedeli escono di chiesa, ma si prolunga nella vita di ogni giorno. In quell’ite è riposta un’esortazione impegnativa a portare lo spirito e i frutti della messa, il nutrimento del Pane e della Parola, nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, nella dimensione feriale delle nostre scelte, dei nostri atti e dei nostri rapporti.
L’adozione di questa prospettiva risveglia, nei tre testi che seguono, una facoltà poetica di attenzione e di sguardo capace di ravvisare, anche in piccoli episodi o gesti o scorci o dettagli, tracce di bene e di speranza, segni, spesso inconsapevoli, di vangelo incarnato. Si afferma, così, un punto di vista per certi versi complementare rispetto a quello del libro precedente, dove prevalevano motivi d’indignazione e di sconforto e i riferimenti religiosi entravano più che altro in un’ottica agonica di morte e di sconfitta. Con l’opera in cantiere, ferma restando l’applicazione della poetica e della grammatica del Realismo Terminale, si passerà dalla passio alla missio.

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Anticipazioni – Michele De Luca

Pubblicato il 22 giugno 2023 su Anticipazioni da Adam Vaccaro

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Michele De Luca
Quattro poesie inedite

Con nota di lettura di Lara Cantelmo

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Nota di poetica
Il mio sistema “binario” ha il suo principio dalla pittura, linguaggio primario frequentato fin dall’infanzia e poi negli studi. Col tempo le esperienze musicali e teatrali mi hanno gradualmente avvicinato alla fruizione e poi alla pratica della letteratura, quindi inesorabilmente alla sua più acuta e immediata forma espressiva: la poesia. Una poesia che parte dal suono e si compiace della musicalità del verso, del suo piacere auditivo e avvolgente. E’ il concetto di “rivelazione” che mi ha spinto all’indagine acustico-concettuale della parola, spesso mescolato o addirittura partorito dalla compiacenza manuale del disegno, della grafia, dell’automatismo e del gesto attraverso serie di parole, quasi elenchi potenzialmente infiniti di titoli e situazioni intuitive. Queste si concatenano in rime, gergalità, risvolti compositivi, compressi e spesso brevi, oppure si esplicano in minute grafiche, poesie visive o pagine di possibili futuri libri d’artista.
L’esplorazione della ricerca pittorica e le sue rivelazioni di spazi inconcepiti e di ritmi interiori verbali e gergali mi portano a una mimesi visivo-sonora di descriptio letterale di questi accadimenti in atto, quasi in forma di scrittura automatica (di surrealistica memoria?). D’altronde fra espressionismo, informale e surrealismo è partita la mia ricerca visiva avanzata, nei primi anni Ottanta, spesso abbinata a una sua pratica scritturale che ben poco chiariva concettualmente la visività ma, anzi, probabilmente la complicava.
I piccoli universi che nascono da questi connubi portano a frammenti, flash di penetrante psichismo, scivolano in rivoli di sparsa versificazione che poi confluiscono in un nucleo, un nerbo di rivendicazione di una corposa o lacerante passionalità in forma nostalgica o, a volte, tragicamente panica. La scrittura diventa quindi autobiografismo spinto, in fase mimetica: calembour, versicoli, giochi di parole o nonsense che però sonoramente fluiscono in andamento armonico di fibrillazione poetica, intenta a indagare un cosmo interiore irrivelato ed esterrefatto.

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