Doverosi ringraziamenti vanno, in primo luogo All’Amm.ne comunale e alla Direzione della Casa delle Letterature per la collaborazione e l’ospitalità; poi naturalmente al pubblico presente e a tutti gli Autori e Critici intervenuti, tanto più se venuti da fuori Roma.
Ma ovviamente la maggiore gratitudine va all’Amico assente-presente Alfredo de Palchi, generoso fratello, motore e artefice della realtà importante di Chelsea Editions, così poco evidenziata negli annali decadenti e poveri che stiamo attraversando.
E proprio col termine AttraversaMenti – nome di una serie di iniziative di Milanocosa – che nel 2008, insieme alla rivista La Mosca di Milano, volli dare il mio contributo di attenzione a una mancanza che riguardava Alfredo de Palchi, sia come Editore sia come Poeta. Vuoti e distrazioni di un tempo che celebra la velocità come valore assoluto e che peraltro non toccano solo de Palchi.
Ecco, con Chelsea Ed. de Palchi ha costruito un ponte prezioso non solo tra la poesia contemporanea italiana ed europea, e l’America, ma anche, per chi vuole leggere, tra le varie forme, linee espressive e di ricerca italiane. Basta scorrere il catalogo.
Un catalogo di autori anche molto diversi tra loro, come verificherete con il piccolo gruppo che ho raccolto e voluto proporvi con l’incontro di oggi.
Questo per me ha il senso di una concezione di poesia che condivido, di tensione alla totalità, di intreccio e misura con tutto il male e il bene della vita, ponendosi su un crinale di fenomenologia antropologica, alto e altro rispetto sia alla pretesa di affidare alla poesia il compito di salvare la vita, sia alla rivendicazione un po’ parnassiana o aristocratica della sua irriducibile separatezza e inutilità.
Concezione nata dal bisogno di coniugare complessità e transitività, sulla soglia di una stanza aperta, intesa come campo di ricerca e di azione, che incorpori tensioni di soglia tra Sé e l’Altro – come linguaggi, soggetti e realtà diverse –, volte ad arricchire la sua presenza e il suo senso umano. Tanto più importanti in questa realtà che, dopo le cavalcate ubriache trionfanti e sanguinarie del moderno degli ultimi secoli, sembra pervenuta a una liquidità di pantano barbaro maleodorante e privo di uscite.
Con la sua poesia Alfredo de Palchi fornisce materia e sostanza di questa concezione e ponte. Che ha radici e fondamenta in un big-bang lontano, nato dalla necessità di opporsi all’esistente, rompere paratie di separatezze e inciviltà, per incontrare l’Altro, unire corpi e anime, alimentando con l’eros la misura a corpo intero con la totalità della realtà – cercando quella che io chiamo adiacenza vs alienazione. A partire da magia, sacralità e complessità del corpo, dei corpi che si incontrano, confliggono, si amano e, spesso, sanno dare espressioni e testimonianze del meglio di sé nelle peggiori condizioni, quanto più l’inciviltà del contesto nega l’appello dantesco “fatti non foste a viver come bruti”.
Sono queste le sollecitazioni e le consonanze che ho trovato in de Palchi – parallele a quelle messe in atto con Milanocosa e con le mie ricerche teorico-critiche dell’Adiacenza – che mi hanno spinto a realizzare questo incontro. Per cui vi sono grato insieme ad Alfredo, di cui vi trasmetto il fraterno saluto.
Adam Vaccaro
Sean_Mark, Adam Vaccaro, Antonella Zagaroli, Franco Buffoni, Manuel Cohen, Cecilia Bello Minciacchi, Valerio Magrelli, Annamaria Ferramosca e Giorgio Patrizi. |
Adam Vaccaro . |
Annamaria Ferramosca, Manuel Cohen e Adam Vaccaro |
Valerio Magrelli e Giorgio Patrizi |
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Antonella Zagaroli |
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