Vede luce e stampa il N. 0 del giornale “I pentagrammatici”, con lo stesso nome del Gruppo nato, coagulato e coinvolto dalla passione creativa e dalla curiosità umana e culturale, che contraddistinguono prima di tutto il suo iniziale promotore: Gianfranco De Palos, romano trapiantato a Milano, pittore e scultore. Per Gianfranco sono punti di partenza, pedane da cui provare a saltare nel cuore dell’essere qui e ora. Il che vuol dire da parte sua cercare relazioni, incalzare chi sente o ritiene consonante, in questa o quella forma espressiva, come nelle indagini e approfondimenti del poiéin che germoglia con o nei vari linguaggi.
E la Musica è la lingua comune che attraversa come un vento il cuore e la mente di tutti gli esseri umani, di qui il nome dato al Gruppo che, nato nel 2011, coinvolge ormai una folta schiera di poeti, critici, artisti, che si rapportano col loro fare in questo o quel linguaggio alle vibrazioni profonde della complessità del pensiero, nel momento in cui nasce e si fa corpo in forme a chiasmo del pensiero della complessità.
Momenti epifanici, ali della bellezza, di cui è a caccia ogni azione degna dell’umano.
Ma “il bello non è che il tremendo al suo inizio” (dice Rilke nella prima Elegia). Qual è il senso profondo di questa fulminante affermazione? Questo “inizio“ sta nella capacità generativa della relazione, di qualunque tipo: con le cose, i luoghi, la natura, le persone. E sta nella nostra responsabilità (ecco il tremendo!) declinarlo e farlo diventare inferno o paradiso. Ma è indubbio, come dico con questa sintesi epigrammatica accolta dal giornale, che:
Tutto nasce dalla relazione,
che si fa musica, immagine e parola,
che si fa pensiero, cosa e mondo.
Numero 0/2013 della rivista
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