L’isola dei topi di A. Bertoni a Milanocosa

Pubblicato il 27 marzo 2023 su Eventi Milanocosa da Adam Vaccaro

Letture critiche di Milanocosa de L’isola dei topi di Alberto Bertoni

Dopo la presentazione di Alberto Bertoni del 9 febbraio scorso alla libreria Zanichelli di Bologna, di Google – Il nome di Dio, alla programmata presentazione a ChiAmaMilano del 9 marzo scorso de “L’isola dei topi”, ho voluto offrire con Laura Cantelmo e Luigi Cannillo una lettura multipla della galassia espressiva del libro – e non solo per sottolineare i non pochi coinvolgimenti dell’Autore, recenti e lontani, in iniziative di Milanocosa. 
Invitiamo a leggere tali contributi utilizzando i link che seguono, di cui seguono brevi estratti: dallo sguardo complessivo della mia recensione del 6 luglio scorso (https://www.milanocosa.it/…/alberto bertoni-lisola-dei-topi) alle letture di L. Cantelmo e L. Cannillo, che si soffermano, rispettivamente, sui sensi concreti e immaginari relativi ai rapporti, da un lato col contesto storicosociale, dall’altro col bestiario, da cui scaturisce anche nel titolo del libro.
A.V.

“Quello che ho scritto di recente – https://www.milanocosa.it/anticipazioni/anticipazioni-alberto-bertoni – su alcuni inediti di Alberto Bertoni, lo ritrovo confermato nella più ampia macchina emozionale di questo libro… una scrittura che sa donarci…– attraverso memorie collettive e personali, territori familiari e orizzonti altri, splendori vitali e orrori” una “inarresa ricerca di Senso nel caos incessante di ‘questa sarabanda di teatro’. Che scova ‘a giocare col fango’ il lampo che illumina: ‘E in principio fu il Verbo’…Crinali di versi di condivisioni e distanze, transitività e complessità dell’infinito processo fenomenologico della nostra vita. Che chiede…di esserci (Seamus Heaney), con un verbo-verità coagulato qui nell’immagine dei topi, metafora multipla di inconscio, repulsione etica e poteri nascosti/visibili, che ribollono sotto i nostri piedi e sotto un cielo chiuso a sogni di umano, topos e avviso centrale di senso del libro…contagio a tutt’oggi misterioso e ancora privo di orizzonte e di utopia.” A. Vaccaro
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“Quell’Antropocene che prometteva un futuro felice dominato dalla tecnologia in un clima di pace e di serenità, con la promessa dell’eterna giovinezza, il sogno di Prometeo finalmente realizzato, ha svelato la sua fragilità. Quella hybris ha attirato la punizione degli dei fino a restituire all’uomo la consapevolezza del suo limite. L’isola dei topi di Alberto Bertoni è il poema che racconta questa sconfitta…il Poeta la rappresenta nel microcosmo…Modena…città natale e di residenza” con “un continuo rispecchiamento tra l’Io narrante e l’esterno….La visione distopica, pur se attenuata dal tono ironico e autoironico, solleva altri interrogativi di stringente drammaticità – il clima, le malattie, la solitudine e l’autoreferenzialità crescente nei rapporti umani. Sintomi, questi, di un…allarme il cui climax è dato dalla paventata perdita…di parola e…memoria. Nell’angosciante eventualità che il linguaggio si trasformi in una misera “neolingua” orwelliana…, Unica risorsa, l’amore: ‘Scriverò a te’, a chi sa ancora parlare con lui. A. Cantelmo
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“Nel bestiario contemporaneo di Bertoni appaiono…animali domestici e addomesticati, cani e soprattutto gatti e cavalli, insieme ad altri più selvatici, scoiattoli, cervi, cinghiali…La presenza animale si acuisce ulteriormente come climax e sigillo nella parte finale…dedicata ai topi, tassi, balene, foche, alligatori. Ritroviamo specie comunemente commestibili: agnelli vitelli e polli. Nei versi volano farfallette, passeracei, aquile, corvi e colombi e ronzano insetti, api, tafani. …Un ulteriore tassello nel lavoro poetico di Bertoni è costituito dall’Autobestiario (2013-2022) pubblicato nella Collana ‘La Gialla Oro’ per Pordenonelegge con Samuele Editore (2022)…Genere umano e genere animale si trovano a convivere anche nelle forme di conflitto che riguardano la presunta superiorità di una specie rispetto all’altra e le diverse forme di etica ecologica e alimentare. …Le poesie di Alberto Bertoni ne rappresentano, con l’empatia e…l’ironia dei versi…Una occasione propizia da cogliere per gli “umani”. L. Cannillo

 

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