Anticipazioni
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Progetto a cura di Adam Vaccaro, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo – Redazione di Milanocosa
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Annalisa Ciampalini
Inediti
Con una nota di Luigi Cannillo
Nota dell’autrice
Ho sempre avuto la passione per le cose piccole, per la frammentazione dell’intero, per l’osservazione da vicino. Sono affascinata da tutto ciò che non si manifesta con tinte forti e resta sottotraccia, ma che poi, col tempo, si rivelerà significativo. Allo stesso modo, coloro che si muovono senza suscitare scalpore, che pensano, guardano e ascoltano in silenzio, da sempre mi suscitano interesse.
Tra queste persone, alcune si spingono oltre: sembrano scivolare nella trasparenza, essere invisibili per gran parte degli altri. E senza alcun motivo. Le persone di cui sto parlando sono sparse in maniera omogenea, non sono una categoria definita, per fortuna. Ma esistono, questo è certo. Vicino a loro c’è l’anima. L’anima intesa come mente che ragiona, immagina e sente. Ma L’anima, secondo questa accezione, come viene disegnata? Da chi è formato il mondo interiore di una persona? Cosa si scopre, e con quale parte del mondo si viene a contatto quando siamo, o ci sentiamo trasparenti? Sono questi i quesiti che motivano la mia ricerca poetica, appassionante e illuminante, a tratti faticosa.
Dietro gli avvolgibili abbassati
c’è un lavoro sempre compiuto.
Chi passa per quella striscia di terra
percepisce un vago ronzio
e prosegue per la sua strada.
Non immagina come la mente, le mani
brucino dentro.
I calcoli esatti, il contorno perfetto dell’asola
nel richiamare il bottone.
I lavaggi leggeri, la pesantezza di due gocce
sulla lingua posate.
L’anima da disegnare, tagliare
e cucire da capo. Ogni notte,
fino all’alba. Tutto in segreto.
**
Bastava che qualcuno ti venisse accanto
nella chiara geometria
di quello spazio appena nato.
Si fosse seduto vicino alla tua culla
accarezzandoti la testa, le mani
e le labbra minute.
È così che inizia la tessitura dell’anima.
Da tenui capelli abbozzati
da una saliva di latte.
La trama fitta che tiene gli organi uniti
stretti alla più luminosa stagione.
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Arrivano come avessero la tendenza
al volo, un’affinità con le cose rare,
poste in alto.
Non importa se qualcuno, passando,
grida o sorride, tutto è cancellato.
Anche tu, con quel peso che porti
dentro al petto e che un giorno fiorirà.
Anche tu, col vizio di andartene
strisciando lungo i muri
e di guardare lontano.
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Ti cerco nei versi degli altri, nella misura
ampia della quiete notturna.
C’è un fiume che scorre, ha la tua pace.
Tu hai rami intrecciati nel grembo
e il silenzio del rammendo serale.
È il luogo del ricordo e del bianco,
del pensiero che tace. Ci scambiamo
le vesti, gli anni, travasiamo la vita.
Sentiamo nel corpo la stessa stagione.
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Annalisa Ciampalini è nata a Firenze nel 1968. Ama da sempre la poesia e la matematica, la musica e la natura. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta “L’istante si dilata” con Ibiskos Editrice, nel 2014 la raccolta “L’assenza” edita da Ladolfi Editore. Nel 2018 pubblica “Le distrazioni del viaggio” con prefazione di Monica Guerra, edito da Samuele Editore. Suoi contributi appaiono su diverse antologie edite da Fara editore. Insieme a Giancarlo Stoccoro ha contribuito al libro Pierino Porcospino e l’analista selvaggio (ADV Publishing House 2016) volume che raccoglie testi di diversi autori.
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Nota di lettura
La scrittura di Annalisa Ciampalini è un entrare rispettoso, in punta di piedi, all’interno di uno spazio ancora misterioso e ricco di ombre, di chiaroscuri. Gli elementi del quotidiano (gli avvolgibili abbassati), i gesti comuni, i luoghi “del ricordo e del bianco, del pensiero che tace” formano una mappa poetica che si forma emergendo dalla percezione sensibile dell’esistente. L’autrice stessa, nella sua Nota iniziale, si riferisce sia al mondo interiore che a quella parte di mondo con qui “si viene a contatto quando siamo, o ci sentiamo trasparenti.” Ed è questo contatto, questa relazione che esige esplorazione discreta, circospezione, e, appunto, rispetto.
Un secondo elemento fondamentale è quello dell’esattezza, che caratterizza ‘l’economia testuale e l’essenzialità delle poesie nei versi e nei riferimenti che ricorrono in questi inediti: “i calcoli esatti il contorno perfetto dell’asola/ nel richiamare il bottone”, o la “chiara geometria”. Questi ultimi non hanno a che fare soltanto con l’amore per la matematica, ma alla strutturazione di uno spazio poetico nel quale vengano messi in luce i termini essenziali in un tessuto complesso. All’esattezza di tali riferimenti si congiunge poi l’indeterminatezza di altri, per esempio nei soggetti sottintesi sostituiti dai semplici pronomi personali: “Arrivano…”, “Ti cerco…”. Oppure in richiami indefiniti e allusivi: “… quel peso che porti/ dentro al petto e che un giorno fiorirà.”
Tutto è tenuto insieme dall’idea ricorrente dell’intreccio, del rammendo, del “vago ronzio”, dalla tessitura dell’anima “la trama fitta che tiene gli organi uniti”. È il lavoro segreto della composizione poetica, naturalmente, ma anche l’essere organico del corpo nel suo percepire i fenomeni, “l’anima intesa come mente che ragiona, immagina e sente”. Nonostante l’interesse dell’autrice per la frammentazione dell’interno, per le manifestazioni sottotraccia, la sobrietà delle poesie resta felicemente lontana dal minimalismo espressivo, dalla facile cantabilità o del frammento fine a se stesso, da un intimismo di maniera. Si muove piuttosto dosando con misura osservazione e allontanamento, immagini reali e metafore, seguendo con umiltà e originalità una delle lezioni del secondo Novecento.
Luigi Cannillo
Ringrazio vivamente Adam vaccaro per la gentile ospitalità e Luigi Cannillo per l’esattezza e la sensibilità con cui ha scritto la sua nota di lettura.E’ sicuramente importante, per chi scrive, sapere che qualcuno guarda e esplora il suo lavoro. Grazie amici e buona estate a tutti
Ormai non ho più parole per dire quel che la poesia di Annalisa scaturisce in me. Credo sia in assoluto una fra le voci più importanti dei nostri tempi.
Ci sono versi che spalancano universi. La sua poesia ne è piena. “Tu hai rami intrecciati nel grembo
e il silenzio del rammendo serale.” Per esempio. E ancora: “il contorno perfetto dell’asola
nel richiamare il bottone.” Ma questi sono solo i frammenti di una bellezza completa. Queste quattro poesie sono un capolavoro. E proprio in quel ribaltamento di visione (è la perfezione dell’asola che richiama il bottone, ci avevate mai pensato?) sta la misura della sua grandezza. Perché solo i grandi poeti guardano così. Fanno attenzione ai dettagli minori, piccolissimi, e li raccontano come fossero le uniche cose importanti della vita. E mentre leggi vieni avvolto da un senso di bellezza, di completezza, e ti senti parte di quel mondo raccontato con tanta premura, annunciato, nominato. Cantato. Sì perché i poeti cantano, e Annalisa incanta.
“L’anima da disegnare, tagliare
e cucire da capo. Ogni notte,
fino all’alba. Tutto in segreto.”
Tutto in segreto. Ogni notte fino all’alba, mentre noi dormiamo. Forse non esisterebbero nemmeno i sogni, senza i poeti…
E’ niente meno che esser grandi saper raccontare dell’amore che unisce, dello “spazio appena nato” nel quale può iniziare la “tessitura dell’anima”, e insegnarti a riconoscerlo quando ti posi sul verso: significa assecondare segreti moti e distribuire questa crescita a ciascuno di noi sfilacciati, quasi vesti di resurrezione.
Non trascorre invano il tempo dentro le parole di Annalisa Ciampalini lei tesse e cuce arabeschi sfumati e intensi e regala spicchi di vita e senso di un oltre che potremmontutti toccare se solo alzassimo gli occhi dal buio.C’e’ il tremore dell’anima in questi versi un tratteggiare confini appena accennati una sorta di realtà che ci fina col sogno.Un sogno che si fa carne e sangue pero9 quando la descrizione di particolari apparentemente innocui scatena emozioni e sensazioni vivide.Mi lascio a bracciate da queste parole-carezze scivolando in un al di là di teneri fremiti.Il rumore del battito e il respiro.
Ringrazio gli amici per i bei commenti, mi rendono profondamente felice. Con loro condivido la stessa idea di poesia. Ringrazio di nuovo Milanocosa perchè svolge una grande attività.
I versi di Annalisa arrivano dritti al cuore, senza preamboli o giri di parole. Alimentano l’anima di chi li legge assetato: “Ti cercavo nei versi degli altri, nella misura/ampia della quiete notturna”. Anche lei ricerca le emozioni negli altri, come noi nei suoi… nella quiete notturna, quando il clamore e il chiasso si attutiscono e si può ritrovare noi stessi.
Grazie Annalisa per le pennellate di vita che ci rimandano alla nostra e ci rassicurano di non essere soli!
Le poesie di Annalisa, sono spiragli dai quali si aprono universi inaspettati. Un’intimità, condivisa e condivisibile. Una voce, la sua, elegante e raffinata che accoglie e incanta. L’attenzione per le cose minute, che si compiono senza clamori, ci presenta un microcosmo di piccole e grandi bellezze disseminate, incosapevoli messaggere di sogni possibili e pieni di luce.
le poesie di Annalisa Ciampalini sono la delicatezza, la dolcezza e l’eleganza. Mi riportano ad un tempo antico ma da non molto passato, pieno di grazia e le sue immagini lasciano intravedere un mondo fatto di piccoli gesti semplici ma indimenticabili.
Non immagina come la mente, le mani
brucino dentro.
la pesantezza di due gocce
sulla lingua posate.
Ogni notte,
fino all’alba. Tutto in segreto.
stretti alla più luminosa stagione.
da una saliva di latte
con quel peso che porti
dentro al petto e che un giorno fiorirà.
C’è un fiume che scorre, ha la tua pace.
e il silenzio del rammendo serale.
ho letto e riletto queste tue nuove poesie Annalisa,e ad ogni nuova lettura si scorge una nuova sfumatura che fà brillare il cuore nel silenzio della voce.
grazie di questi doni preziosi.
Grazie ancora a tutti voi